Gita a Genova più sinistri sul lavoro

Il mio compagno di ferie, un padre francescano di 72 anni, è di Genova. Così martedì 27 luglio, mentre eravamo a Diano Marina, abbiamo approfittato per fare una gita a Genova, in modo da far visita ai suoi conoscenti. Alle 8,00 siamo partiti, alle 9,30 abbiamo superato Genova e ci siamo spinti fino a Recco. Al convento dei francescani di Recco abbiamo salutato p. C., un 95enne più in forma di me che ne ho 41. P. C. ci ha offerto il caffè, ci ha fatto vedere il panorama dalle finestre del convento che è a picco sul mare e ci ha invitati a fare le ferie lì lʼanno prossimo, dato che il convento è semivuoto.
A Genova, dopo avere speso il resto della mattina alla libreria delle Paoline, siamo stati a pranzo con S. S. ha 45 anni ed è amico di vecchia data di p. F. P. F., infatti, prima che lo mandassero nella città del nord-Italia dove vivo ora, dove ci siamo conosciuti, ha vissuto tutta la sua vita giovanile a Genova ed è rimasto a Genova anche un poʼ di anni da frate.
Alle Paoline abbiamo preso un regalo per S., che compiva gli anni il 25 luglio e che lʼanno prossimo sarà ordinato sacerdote. Gli abbiamo preso un messale aggiornato secondo le ultime disposizioni CEI, e un libro di Papa Francesco.
Io mi sono comprato i Libri sapienzali della Bibbia con la traduzione interlineare. Invece che esserci il testo a fronte cʼè il testo originale riga per riga. Così posso leggerli sia in italiano, sia in ebraico (quelli il cui originale è in ebraico), sia in greco (quelli il cui originale è in greco).





A pranzo eravamo con S., ma di fatto siamo stati invitati da un suo amico, un notaio che S. ha conosciuto lʼanno scorso quando è morto suo padre. Il notaio ci ha portato al ristorante Ippogrifo, piuttosto esclusivo e, immagino, costoso. Ho mangiato il besugo, un pesce che non conoscevo e che mi è sembrato saporitissimo. Il notaio ha detto che il besugo è un pesce un poʼ scemo, che si fa pescare facilmente, perciò la parola: “besugo” viene usata dai liguri per dire che qualcuno è un poʼ scemo.
Nel pomeriggio io e p. F. ci siamo riposati su panchine in un parco. Poi siamo incappati nel Libraccio, dove ho trovato, usati, un paio di dialoghi di Platone che mi mancavano e un libricino intitolato: “A piedi nudi. Testimonianze dal Carmelo”. È la raccolta delle testimonianze di cinque monache di clausura carmelitane, Suor Maria Teresa del Divino Amore, Suor Maria Claudia dellʼEucarestia, Suor Maria Emanuela della Trinità, Suor Giovanna della Croce e Suor Maria Eugenia del Crocifisso. Per me che sono nei due anni di formazione per entrare nellʼOrdine Secolare dei Carmelitani Scalzi è un ottimo strumento per approfondire la spiritualità carmelitana.



Di sera, a cena, abbiamo incontrato un altro amico di p. F., D. D. è un ragazzo poco più giovane di me amante dellʼesercizio fisico, si è costruito una piccola palestra in casa. Qualche anno fa è andato a convivere con una ragazza e con lei ha avuto un figlio, D., che ora ha tre anni. La ragazza poi lʼha tradito. Adesso tengono il figlio una settimana a testa. D. è in cerca di unʼaltra ragazza. Con D. siamo andati in un ristorante più a portata delle nostre finanze. Ma anche lì siamo stati ospiti di D., che ha insistito per pagare lui.
Subito dopo cena (21,00) siamo partiti e alle 22,30 eravamo nel letto nella nostra camera dʼalbergo a Diano Marina.

Un mio collega ha fatto un incidente a Padenghe del Garda, mentre stava facendo le consegne. Lʼhanno portato dʼurgenza allʼOspedale Civile di Brescia con lʼeliambulanza. Per fortuna lʼhanno dimesso già il giorno dopo. Ha avuto un malore mentre guidava, da qui lʼincidente. Però martedì torna già al lavoro.

Sono riuscito a fare un danno al furgone dentro il magazzino Amazon, dove il limite di velocità è 15 allʼora. Proprio perché andavo così piano, mi sono messo a fare il Van Audit, una funzione dellʼapplicazione Amazon che permette di dire se il proprio furgone ha qualcosa che non va. Mentre facevo il Van Audit, e guardavo quindi il telefono, il furgone è andato un poʼ verso destra e ha grattato contro la parete di cemento. Ho rotto lo specchietto e graffiato la carrozzeria. Mi toccherà pagare una franchigia di 250 euro.
Sì, è vero, sono un besugo

8 commenti:

  1. Nuvola14/8/21

    Interessanti le tue ferie! :)

    Ahi, ahi, mai il cellulare alla guida... Dai, alla fine, 250 EUR, che non sono pochi, ma potrebbe essere andata peggio...

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    1. Non ho niente da dire... merito di pagare i 250 perché sono un idiota... e sì che normalmente, per strada, non mi permetterei mai di prendere il telefono in mano...

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  2. Ma perché questi conventi semi vuoti con tanta gente senza un tetto? Perché?!

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    1. Vedrai che pian piano saranno venduti e cambieranno funzione. Anche se questa, dal punto di vista della fede, è una tragedia.

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  3. Vacanze molto peculiari, comunque Genova è bellissima, lo dico essendoci stato varie volte per motivi familiari.
    Mi spiace per il danno che ti è costato caro, comunque meglio questo che un incidente tipo quello capitato al collega, in casi simili bisogna davvero ringraziare il cielo di essersela cavata con danni limitati.

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    1. Prego tutte le mattine per non fare incidenti e per non fare danni al furgone. Certo che se poi mi metto a guardare il telefono mentre guido, solo un miracolo può salvarmi...!

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  4. Accipicchia! Mi dispiace per il danno al furgone!
    Genova è una cittá che ho nel cuore, c'era un periodo che ci andavo anche quattro volte alla settimana!

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    1. Grazie... ma la colpa è proprio della mia imbecillità.
      A Genova ormai sono stato tre volte e devo dire che mi sta piacendo sempre di più.

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