Se il Signore vorrà

Ho sconfinato il Comune per comprarmi cibo giapponese e cinese da portare a casa. Sushi, ravioli al vapore con carne, manzo con funghi e bamboo. 

Se Dio vuole (non si dice: “Se tutto va bene”, perché san Giacomo nella Scrittura ricorda di dire sempre: “Se Dio vuole” (cf. Gc 4, 15), “Inshallà” dicono i musulmani), se Dio vuole – dicevo – a metà gennaio rogito. Non significa un rivoltamento di stomaco. Significa che compro casa. Metà la paga mia madre. Essere cresciuto da solo con la mamma ed essere il suo cocco ha lati positivi. A parte gli scherzi, mia madre è santa.

Sono sempre lo stesso, sempre più schiacciato dal lavoro e sempre più pigro quando sono a casa. Eppure Dio di grazie me ne fa. Io faccio le cazzate, tipo perdere punti della patente, e lui mi fa le grazie. Chissà chi avrà la meglio alla fine. Diciamo che è semplice. Non posso continuare a basarmi sulla preghiera degli altri. È così che ho trovato lavoro, ed è così che riesco a continuare a svolgerlo. Merito di chi prega per me.

Io sono talmente indisciplinato che non riesco a essere costante nemmeno nella cosa più preziosa che lʼuomo ha sotto questo cielo, la preghiera. Se riuscissimo ad assicurarci lʼaiuto di Dio potremmo fare qualsiasi cosa. “Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4, 13). Se non lo fai per disciplina, almeno fallo per amore. Dio vuole un rapporto dʼamore da te. Vuole che lo ami. Vuole che ti rivolgi a lui non solo per chiedergli cose, ma perché intrattenerti con lui ti piace. Brama questo tipo di rapporto con noi.

Sono nel I Anno di Formazione dellʼOrdine Secolare dei Carmelitani Scalzi della mia città. Stiamo leggendo santa Teresa dʼAvila, Vita e Cammino di perfezione. In entrambi i libri, in vari punti la santa insegna un metodo di orazione basato sul dialogo amoroso con Dio. Poi possono esserci le richieste di perdono, le lodi, i ringraziamenti, le richieste di grazie in generale, per sé o per altri. Ma innanzitutto ciò che occorre imparare è un dialogo da solo a solo. Un dialogo fatto anche di sguardi, silenzi, attese. Chi è in formazione come me, e sarà in futuro ammesso allʼOrdine Secolare, è obbligato a praticare mezzʼora quotidiana di questo tipo di orazione, che può essere in alcuni punti simile alla meditazione. Però è chiaro e abbastanza ribadito che Dio non chiede lunghi discorsi (cf. Mt 6, 7) e, se vuole che impariamo qualcosa di ordine teologico, sarà lui a farcene rivelazione. Basta chiedere e abbandonarsi.
Chi è in formazione come me deve anche pregare almeno Lodi, Vespri e Compieta giornalmente. Io non riesco a fare nulla di tutto ciò. Infatti vengo debitamente rimproverato dalla maestra proprio perché indisciplinato. Menomale che cʼè qualcuno che mi rimprovera. “Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo” (Sal 141, 5).

Sono giunto a questa conclusione. Dentro di me l'ho detto e ribadito più volte già da tempo. L'unica cosa buona che ho fatto nella vita, l'unica cosa intelligente, per così dire, è aver scoperto che esistono al mondo persone che pregano ed essermi attaccato a loro con venerazione.

Una persona che prega, una volta che ti ha conosciuto pregherà per te. Anche se non lo fa volontariamente, lo fa involontariamente

Ciascuna persona che incontriamo diventa immediatamente per noi una missione. Dobbiamo pregare per le persone che incrociamo per strada, per le persone che sono in coda davanti a noi alla Posta, ecc. Gli incontri sono: "quelli che mi hai dato" (cf. Gv 17, 24; 18, 9). Non dobbiamo perderne nemmeno uno, come ha fatto Gesù. Il nostro spirito lo sa, anche se non preghiamo volontariamente per loro. Dentro di noi vogliamo automaticamente il bene per coloro che ci sono stati dati, che ci sono stati affidati, che sono stati affidati alla nostra preghiera. E lo Spirito Santo sa interpretare i gemiti inesprimibili del nostro spirito (cf. Rm 8, 26).

6 commenti:

  1. Io sono in una fase della mia vita in cui la mia visione del trascendente non è più quella che mi è stata insegnata ai tempi del catechismo, né però riesco a essere un puro materialista ateo, proprio non ci riesco. Credo che ognuno abbia la necessità di trovare la propria strada spirituale (o anti-spirituale a seconda dei casi) in base alla propria necessità. Se hai trovato un tuo equilibrio che ti aiuta a essere sereno, ti auguro di mantenerlo.
    Buon anno nuovo!

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    1. Credo che il fatto che la tua visione del trascendente non è più quella che ti è stata insegnata ai tempi del catechismo sia solo un buon segno. Al catechismo si raccontano favole. Mi sembra sensato dire che se hai una visione del trascendente qualsiasi significa che pensi esista unʼentità originaria, superiore, creatrice, onnipotente, invisibile, e che lʼuniverso sia il frutto di unʼintelligenza, di un ordine, di una forma, di una volontà e non è fatto a caso. Naturalmente, se vorrai, preciserai la tua visione.
      Lʼunico consiglio che mi sento di dare, se è ciò che cerchi, è quello di provare a pregare. Parla col tuo Dio. Chiamalo semplicemente: “Dio”. Sarà lui stesso a svelarti la verità e a condurti in luoghi (spirituali e non) dove potrai conoscerlo.
      Ti rigrazio per la preziosa visita e ti auguro di cuore un ottima annata!

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  2. grazie per essere passato da me, hai lo stesso nome di mio fratello che non c'è più , le tue parole sono balsamo per il mio cuore come se dettate da lui dall'alto scusa se ti dico questo ma per me non è un bel periodo grazie di cuore

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    1. Cara Marianna, sono le tue parole a essere balsamo per me. Grazie. Mi dispiace per il tuo lutto. Prego perché il tuo caro fratello possa riposare in pace nella patria celeste. E spero che tu non ti affligga troppo per la sua mancanza. Offri le tue sofferenze quotidiane per lui e sarà come aver fatto ciò che non hai potuto fare per lui quandʼera in vita, e vedrai che anche il dolore diminuirà. Lui vuole sicuramente che tu sia felice, e soprattutto che possiate ritrovarvi insieme. Ve lo auguro.

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  3. Caro Filippo, grazie per i tuoi auguri che contraccambio sinceramente.
    Va certamente bene tutto questo tuo pregare, ma IO nel mio eremo velletrano, oltre la preghiera incito i miei fedeli a mettere sempre il massimo impegno nei loro comportamenti giornalieri: "aiutati che Iddio ti aiuta" è sempre stato il mio motto. Quindi, occhio ai punti sulla patente, specialmente se ti serve per portare a casa il tuo tozzo di pane, molto più necessario ora che perderai il tuo status di nullatenente agli occhi di nostri caporioni in ispecie di quelli fiscali.
    Pace e bene

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    1. Il motto è assai valido, purtroppo nell'aiutarmi sono un po' una frana anche se ce la metto tutta, per questo mi rivolgo tanto agli aiuti celesti. Spero che lassù sia riconosciuta la mia incapacità di intendere e di volere e quindi diminuita la mia responsabilità e quindi resti sempre io destinatario di tali aiuti, pensati sin dall'origine proprio per i più incapaci di noi.

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