Tre luoghi

A Milano cʼè una zona in cui ci sono tre luoghi significativi. I tre luoghi sono significativi per me perciò sono questi a risaltare nella mia mente, ma sono sicuro che nella stessa zona ci sono tantissimi altri luoghi anche più significativi. Però soltanto di questi tre luoghi parlo.
Chiamo la zona: “la zona di via Lazzaretto”.
Voglio precisare che non vivo a Milano. Sono nato e cresciuto a Milano, ma ora vivo in una città medio-grande a nord-est di Milano.

Nella zona di via Lazzaretto cʼè un negozio di dischi che si chiama Nashville. Secondo me il nome Nashville è perfetto per un negozio di dischi. Non è un caso che il negozio esista ancora nonostante le difficoltà che un negozio del genere deve incontrare per sopravvivere. Sono entrato nel negozio di dischi Nashville massimo tre volte. Però avrei voluto entrarci di più.
Non sono mai stato un grande ascoltatore di musica. Da ragazzino sicuramente non passavo il mio tempo nei negozi di dischi. Ho recuperato e mi sono fatto una cultura musicale quando è arrivato internet. Lì sì che ho scaricato e ascoltato di tutto. Però ho anche scoperto di non essere un fanatico di musica. Dopo un poʼ mi sono rotto. Oggi ascolto solamente Mozart e John Frusciante, con qualche piccola aggiunta, Monteverdi, Bach, Beethoven, il canto gregoriano, gli album regalati gratuitamente dal sito Lovegoodculture.com e basta. Seriamente, non riesco ad ascoltare altro. Nel negozio Nashville non ho mai comprato nulla, o forse al massimo un cd. Eppure mi è sempre piaciuto. Avrei voluto essere uno di quei frequentatori di negozi di dischi che passano il tempo a browsare tra il materiale in cerca di chissà che affare...

Lʼaltra cosa che cʼè nella zona di via Lazzaretto è il Libraccio. Nei Libraccio milanesi ho trascorso davvero tante ore. Lì sì che passavo il tempo a browsare tra il materiale in cerca di qualche affare. Al Libraccio ho comprato molto e ho anche letto molto. È per questo che li giravo tutti. Non potevo farmi vedere sempre nello stesso Libraccio perché mi fermavo a leggere e spesso uscivo senza aver comprato nulla. Che bello, il Libraccio! I Libraccio di Milano sono enormi e pieni di roba, anche se spesso è sempre la stessa. Nella città in cui vivo ora cʼè un solo Libraccio ed è davvero povero. Non ha nemmeno lʼaria di essere Libraccio, è talmente piccolo…

Lʼaltra cosa ancora che cʼè nella zona di via Lazzaretto è la piscina Cozzi, costruita nel 1932 con vasca da 33 metri.
Per due anni ho corso tutti i giorni. Mi svegliavo la mattina presto, prendevo la macchina di mia madre e andavo in qualche parco milanese a correre. A mia madre però la macchina serviva per lavoro, non tutti i giorni ma quasi. A un certo punto glielʼho sottratta talmente tanto, e proprio nelle ore in cui le serviva, che si è arrabbiata e ha proibito di farmela usare tutti i giorni. Da quel momento, siccome non avrei potuto correre per la città come fanno molti, ma ho sempre avuto bisogno di andare in un parco, nei giorni in cui non avevo la macchina o andavo in autobus al Saini, un centro sportivo annesso al parco Forlanini, zona aeroporto di Linate, dove ci sono spogliatoi per chi vuole usare la pista di atletica, ma poi può andare anche a correre nel parco, o andavo a nuotare in piscina. La piscina Cozzi era la piscina in cui andavo a nuotare più frequentemente. Andavo anche, però, in altre piscine, quelle rionali, più piccole. Giravo diverse piscine, come i Libraccio e le biblioteche.

Non mi piaceva farmi vedere nello stesso posto. Desideravo lʼanonimato. Quando mi rendevo conto che in un posto cominciavo a essere conosciuto, cambiavo. Così, in un paio dʼanni, ho girato tutte le piscine, i Libraccio e le biblioteche di Milano.

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