La procedura

Ho un collega lentissimo. Dice: “Lavoro in procedura, con professionalità e qualità”. Il problema è che non chiude mai una rotta e ogni giorno ha bisogno come minimo di un aiuto. Inoltre riporta sempre indietro almeno una decina di pacchi. Prima di lavorare in Amazon ha lavorato un anno in DHL. Dice che in DHL era difficile perché il palmare era in inglese e lui non capisce l’inglese. C’erano i ritiri (tipo quando fai un reso Amazon arriva DHL, quando arriva), pagamenti in contanti e col POS (tipo quando si paga in contrassegno o si spedisce qualcosa). La mattina ci si metteva un’ora a caricare perché bisognava andare a cercare i pacchi in una grande cesta a cui attingevano tutti e distribuirli sul furgone in base all’ordine di consegna. L’ordine di consegna bisognava crearlo in base alla conoscenza pregressa della zona. Non c’era l’applicazione, come in Amazon, che ti fa seguire un itinerario creato da un algoritmo.

Dico sempre che il mio lavoro è il lavoro per tutti. È il lavoro for dummies. L’applicazione di consegna (Amazon Flex), fa sia da gestore della consegna sia da navigatore. La mattina ci metto cinque minuti a caricare. I ragazzi del magazzino mettono, in prossimità di dove ti fermi col furgone sullo Yard (posto prestabilito), un carrello con una decina di borse, dette bag, piene di pacchi più una decina di pacchi oversize, detti comunemente over – i pacchi grossi che non ci stanno nelle bag: microonde, aspirapolveri, friggitrici ad aria, televisori, monitor, computer e quant’altro taggato di dimensioni “L” o “XL”. Tutto è numerato e in ordine. Si prende per primo l’ultimo che si consegnerà e lo si posiziona in fondo al furgone, ci vogliono tre minuti. Prima si mettono le bag e poi gli over. Aprendo il portellone laterale si ha accesso alla prima bag, aprendo il furgone da dietro si ha accesso agli over. Durante il picco – dopo gli sconti di 10 e 11 ottobre – ho avuto un massimo di 230 pacchi, con 10 bag caricate e 25 over. Il furgone era pieno come un uovo. Questa settimana sono tornato a caricare 180 pacchi, sette o otto bag e una decina di over. La gente, anche robetta piccola, continua a comprare. Dove li trova i soldi? Poi dicono che c’è la crisi. Durante il picco è stata una cosa inaudita. Forniture di beni di prima necessità, grossi oggetti tecnologici sono andati via come il pane.

Una volta caricato, sull’applicazione si preme: “Inizia spostamento” e il navigatore porta alla prima consegna. Arrivati, si preme: “Ho parcheggiato” e si consegna, selezionando una delle opzioni: al cliente, a un’altra persona (scrivere nome), a un vicino, al giardino, alla porta d’ingresso, alla terrazza, al garage, al portico, ecc. “Scorri per completare”, “Inizia spostamento” e via alla consegna successiva. In questo modo ciascuno può fare ogni giorno una zona diversa. Le rotte sono pensate per durare otto ore. Se si segue il giro costruito dall’algoritmo e non si incontrano particolari inconvenienti (traffico, lavori, incidenti, clienti assenti che costringono a ripassare, ecc.) che fanno impiegare più di tre minuti a consegna, in otto ore si finisce. Se si pesta sul pedale e si è un po’ atletici, risparmiando anche solo dieci secondi a consegna, si può finire anche in sette o sei ore. Cosa fa chi finisce in sette o sei ore? Va ad aiutare chi non ha ancora finito. Si chiamano: “Salvataggi”.

Il collega di cui dico, che lavorava in DHL, riceve uno o due salvataggi al giorno. È rimasto legato al modo di lavorare di DHL. In DHL si fanno 100 consegne al giorno, compresi i ritiri. Con l’applicazione Amazon Flex se ne possono fare fino a 170. Io ne faccio dalle 110 alle 150 in base al giorno e alla zona. Il collega lento non ha mai più di 110 consegne eppure non riesce a finire. Lavora in procedura. Fa due o tre chiamate se il cliente non è presente (chi gliel’ha insegnato? Io ne faccio una). Soprattutto non lascia pacchi in giardino se non c’è l’opzione preimpostata dal cliente. Secondo me non ha capito come si lavora in Amazon. 

Questo mese ho preso tre concession (tante). Le concession sono quando al cliente arriva la notifica che il pacco è stato consegnato ma poi non riceve materialmente il pacco.

La prima: la cliente è in casa, risponde al citofono e dice: “Lascialo lì, che vengo a prenderlo”. Lo lascio lì, appoggiato al cancellino. La casa è su una strada statale, di fronte c’è un benzinaio. Evidentemente la signora non è uscita subito e qualcuno ha rubato il pacco. La seconda: era un sabato, il cliente non c’era, ho calato il pacco in giardino (il giardino è tutto chiuso con cancellate in metallo) e il cliente ha ugualmente affermato di non averlo trovato; altra concession immeritata. Terza: concession meritata. A Medole, condominietto di otto unità in piazza, due pacchi per due clienti diversi; uno (rumeno) c’è, risponde, apre e dice di lasciare il pacco in fondo alle scale; l’altra cliente non c’è. Lascio entrambi i pacchi in fondo alle scale, pensando: “È un minicondominio in un paese, si conoscono tutti, non si ruberanno le cose a vicenda...”.

In sei anni che faccio questo lavoro (festeggio il 3 novembre) ho preso circa 50 concession. Meno di dieci l’anno. Non gliene frega niente a nessuno. Paghi tu il pacco perduto solo se costa più di 50 euro, se no è la ditta a pagare. Certo, se prendi più di tre concession o giù di lì a settimana per un periodo abbastanza lungo, la ditta potrebbe aprire una contestazione disciplinare (lettera di richiamo). Ma non è mai successo. Il collega lento, che lavora sempre in procedura, con qualità e professionalità, ha preso 5 concession in sei anni. Se ne vanta sempre. Dice che solo lui consegna bene. Intanto gli altri devono sempre fare lavoro in più per aiutarlo a finire.

Chi fa meglio? L’unico cavaliere della procedura che è contro tutti o gli altri che lavorano secondo ciò che Amazon realmente vuole e vanno in più a salvarlo? 

21 commenti:

  1. Ho visto in TV che fanno la pubblicità con l'ape per le consegne nelle zone vip, of course, poi in zone di campagna come la mia invece poveri furgoni e poveri noi quando li incrociamo.

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    1. Ai driver è messa addosso una pressione assurda per la tempistiche in più assumono tutti ragazzi con la passione per i motori, miscela esplosiva.

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  2. Intanto ti ringrazio per gli interessanti dettagli sulle procedure Amazon per la consegna tramite i loro corrieri.
    Personalmente non potrei mai fare il corriere perché non sono un campione in fatto di guida, e quando ho tanti impegni contemporaneamente vado nel panico. Per me consegnare 110 pacchi al giorno significherebbe avere attacchi d'ansia e batticuore dalle otto di mattina alle sette di sera, altro che "lavoro per dummies".
    Da "cliente di Amazon" dico che mi sento più tranquillo se il pacco mi viene consegnato di persona, ma capisco anche che un autista che deve fare 110 consegne non può impazzire ad attendere ogni volta che un destinatario lentissimo risponda al telefono o apra la porta. Perciò ho preso l'abitudine di far spedire la merce in un "punto di ritiro", nella fattispecie la tabaccheria a trecento metri da casa mia, così ho pure l'obbligo di fare due passi per andarla a ritirare e riduco un po' la mia eccessiva sedentarietà.

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    1. Al momento, la maggior parte delle persone a cui consegno vive in campagna e fa un punto d’onore il fatto di avere una casa con giardino o in una cascina con corte, vuole anche sfruttare la cosa. Poi ci si vanta anche di vivere in una località tranquilla, dove tutti si conoscono. Per certe persone, poi, la consegna sulla porta è particolarmente vantaggiosa. È vero che i supermercati sono ovunque, ma per arrivare a centri commerciali e negozi in molte zone occorre prendere la macchina e fare un po’ di strada.
      Anch’io i pacchi li faccio arrivare al locker per i dipendenti fuori dal centro di smistamento o a una tabaccheria a 300 metri da casa, però non ci vado a piedi, è di strada sul ritorno dal lavoro e mi fermo con la macchina. Buono il tuo proposito di fare la passeggiata!

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  3. 110-150 consegne in 8 ore!!! Sei un eroe! Io non sarei in grado...
    Posso immaginare che pressione avete addosso ogni giorno.
    Eh, il collega che si vanta di lavorare in procedura, se facessero tutti come lui i tempi si allungherebbero di conseguenza.

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    1. Non credo proprio di essere un eroe, anche perché dormo tanto... E in ogni caso ringrazio Dio per questo lavoro, perché lo stipendio non è male, siamo bene in regola, ecc. Con quelle che sono le condizioni in Italia oggi, c’è da leccarsi i baffi. La pressione, è vero, è alta, ma c’è chi non si fa sopraffare (io invece vado nel panico se solo non trovo parcheggio). Il collega sbaglia a vantarsi, ma secondo me in qualche modo fa bene a resistere al macchinario, al sistema... se lo facessimo tutti le condizioni lavorative migliorerebbero... facendolo lui solo, va a ricadere sui colleghi.

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  4. si compra via internet perchè la roba costa meno ed oggi le consegne sono veloci e sicure.
    Tanti anni orsono i primi che provarono la vendita via catalogo affidandosi alle poste, fallirono miseramente

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    1. https://www.youtube.com/watch?v=4-AptRHQ0hM

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  5. Mi è piaciuto sapere come funzionano le consegne, adesso mi sembra di guardare con un occhio diverso chi distribuisce gli acquisti in giro per la città. Io abito in un condominio con un cancello: quando il corriere Amazon bussa scendo a giù e gli vado incontro; lo vedo sempre con almeno una decina di pacchi da consegnare e noi siamo due palazzi all'interno di un comprensorio. Solo una volta mi è capitato di non ricevere dei libri, perché sono stati lasciati vicino alle buche delle lettere ed evidentemente qualcuno se li è fregati, però se quel corriere avesse avuto l'accortezza di chiedermi dove lasciarli gli avrei indicato un posto più sicuro. Comunque, quanta pazienza ci vuole per fare il tuo lavoro!

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    1. Nei grandi condomini di città non si possono lasciare pacchi incustoditi!

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  6. Ho letto il tuo post con interesse , mi è piaciuto sapere come fate per le consegne. Credo che sia utilissima l'applicazione che vi traccia già il percorso da seguire e vi fa così risparmiare tempo. Io compro poco online, non compro mai abiti , scarpe, ecc.. perché non posso provarli prima. Compro da Amazon soprattutto libri che non trovo in libreria , ultimamente ho comprato un accappatoio per la piscina: pessimo ma non l'ho restituito (colore orrendo!!) Poi ho comprato una cuffia di silicone per la piscina. Io metto sempre l'opzione di lasciare il pacco in giardino, è un posto sicuro e il pacco si infila facilmente. Ciaoo

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    1. Grazie per aver condiviso queste abitudini! Se posso dare un consiglio, i libri intanto mettili nel carrello ma non comprarli subito, osservali, ogni tanto vanno in offerta e allora è il momento di acquistarli. Ciao!

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  7. non so chi abbia ragione o chi torto. A me sembra innaturale un mondo in cui una persona debba occuparsi di oltre 100 pacchi al giorno. Un abbraccio.

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    1. In effetti è un lavoro che, almeno per quanto mi riguarda, toglie qualsiasi altra vita. È già tanto se riesco ad aggiornare il blog e a scrivere, la mia passione.

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  8. Presto e bene non vanno insieme.

    Non c'è alcun motivo ragionevole per cui la logistica debba fare eccezione.
    Infatti il problema delle mancata consegne (intendo consegna brevi manu, non il lasciar lì un pacco senza incontro e ritiro di persona del pacco/collo) lo dimostra.

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    1. Concordo pienamente.

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    2. L'obiettivo di quelle grandi imprese è massimizzare il profitto non fare le cose bene.
      Per cui se statisticamente un x% di mancate consegne mantengono il profitto, continueranno a caricarvi di un numero eccessivo di colli.
      La qualità delle consegne, del lavoro e della vita dei lavoratori contano poco.

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  9. Perché preoccuparsi tanto? Fra un po' di tempo arriveranno i droni. E i lavoratori tanto solerti nelle consegne diventeranno disoccupati. Fossi in te rallenterei, si guadagna in salute. A meno che tu non abbia un guadagno extra a pacco consegnato.

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    1. Ciao! Qualsiasi lavoro è logorante a suo modo altrimenti non sarebbe lavoro, per dire che di qualche morte dobbiamo pure morire. Sono uno che va piano, comunque ti ringrazio del consiglio.

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  10. Può essere che un mio commento sia finito nello s-p-a-m?

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