Ingannarsi

È il primo giorno delle elementari e vedi per la prima volta la Giulia.

In quinta ti piace la Chiara, in quarta cerchi le attenzioni della Barbara, in terza sei innamorato della Giulia. Ti attirano gli occhi azzurri e i capelli biondi, il bel viso. Sei precoce con la sessualità, in terza e quarta il tuo passatempo è mettere le mani sul sedere della Chiara, della Barbara, della Giulia, dell’Elisa...

L’anno della Giulia, dopo l’ora in piscina, interrata nei sotterranei della Leonardo da Vinci, tornando dallo spogliatoio dei maschi passi accanto allo spogliatoio delle femmine. La porta è aperta, butti lo sguardo e vedi una maestra che asciuga i capelli della Giulia mentre lei è ancora nuda. La visione di quel corpo liscio, bianco, implume ti colpisce come un incantesimo di luce. È la prima volta che vedi una donna nuda. Vorresti fermarti ma ti fanno pressione, muoversi, è la visione di un istante.

Un giorno la Giulia, accanto al semaforo, tu con la tata, lei con la mamma, si stacca un attimo e si avvicina per darti un bacio sulla guancia. Lo racconti per giorni, settimane, mesi, ma non fai niente per ricambiare.

Alla fine della quinta fai fare a tua mamma, tappezziera, un cuscinetto a forma di cuore e ti fai accompagnare in macchina fino a casa della Chiara, citofoni e consegni. Fine.

Alle medie tutti si dimenticano di tutti.

Al liceo ritrovi, in altre classi, la Chiara, la Barbara, la Giulia, l’Elisa.

In seconda esci il pomeriggio col compagno di classe Battani. Fai crescere i capelli fino alle spalle. Compri vestiti in linea con le tendenze skater e writer, scarpe Vans, pantaloni larghi, magliette variopinte. Ti distingui dai tabbozzi discotecari che vestono carri armati Timberland, jeans stretti e giubbini con striscia arancio orizzontale.

Non sei un brutto ragazzo, raccogli consensi.

In quarta fai un programma di scambio interculturale di sei mesi in Nuova Zelanda. Quando torni, in gennaio, sei abbronzato, sembri un surfista con orecchino, felpe col cappuccio, capelli sempre legati a coda di cavallo.
Sei invitato a una rimpatriata coi compagni delle elementari a casa della Giulia. Sei diventato intraprendente: mentre gli altri di là sgranocchiano patatine, nella stanza da letto di sua madre hanno luogo toccamenti, baci.

Vi sentite per telefono. Dopo pochi giorni è organizzata da due compagni delle elementari, che al liceo sono finiti quasi tutti in classe assieme, un fine settimana a casa del Luca, in campagna, dove si era andati qualche volta, alle elementari, a fare domeniche con genitori e maestre. Il Luca e la Barbara festeggiano da sempre il compleanno assieme. 
Tornato dalla Nuova Zelanda sei brillante e attiri attenzioni. Si passa la notte. Si dorme tutti in sacco a pelo nel salone a piano terra. Tu e la Giulia siete vicini. La mano di lei, senza far rumore, raggiunge le tue mutande...

Siete ufficialmente assieme. Un giorno la Giulia ti raggiunge a casa e passate il pomeriggio sul letto a baciarvi e a strusciare le une sulle altre le parti basse coi pantaloni giù... Quando la accompagni al semaforo, ha i capelli scompigliati. 

La Giulia è figlia di genitori separati e vive con la madre come te. Un giorno passi da casa sua e c’è la madre. A un certo punto hanno un leggero alterco in cui la Giulia si comporta come non l’avevi mai vista, pretenziosa, viziata. 

La Giulia fa parte di un gruppo di studiosi, come sono tutti i compagni delle elementari. Uno dei tuoi cosiddetti amici, writer nipote di un noto giornalista di sinistra, ti prende in giro perché hai come fidanzata la Giulia, che pur essendo bionda e carina ha di costituzione sedere largo e tette piccole.

Poco dopo è il diciottesimo compleanno della Giulia. Organizza una festa in un locale con pista da ballo. La sera stessa del compleanno, all’ultimo momento, non ti presenti ed esci coi tuoi amici.

La Giulia prova a chiamarti, cerchi di spiegare che non vuoi più stare con lei. Nei giorni seguenti ti chiama altre volte ma non trova risposta.

Dopo qualche tempo la incontri per i corridoi della scuola: ha i capelli verdi. I compagni delle elementari ti evitano.

Anni dopo, sei invitato a una pizzata coi compagni delle elementari in cui sono presenti anche le bruttine che prendevi in giro, che ora sono belle e stanno finendo l’università. A metà sera arriva anche la Giulia, ha appena iniziato un Dottorato in Lettere, ha un doppiopetto in lana grigia ed è padrona di sé, matura. Ti rivolgi a lei con semplicità ma è fredda, quasi ti evita, nel vederti fallito sovrappeso che hai abbandonato l’università.

Sogni spesso la Giulia. A parte i sogni ricorrenti in cui i compagni delle elementari sono sempre più preparati di te quando si avvicinano gli esami mentre tu non sai da che parte girarti, ci sono i sogni teneri, intimi, in cui tu e la Giulia vi amate.

21 commenti:

  1. E quindi è rimasto solo un bel sogno. Peccato!! Ciao Filippo e buona domenica.

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    1. Eh già... dai sogni che facciamo ci rendiamo conto a chi abbiamo voluto davvero bene e chi ci ha voluto bene. Buona domenica.

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  2. "ti fai accompagnare in macchina fino a casa della Chiara, citofoni e consegni. Fine." ..ma tu pensa che premonizione pazzesca!!!

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    1. Il Signore mi ha condotto per numerose strade, ma sapeva già dove voleva collocarmi!

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  3. Da giovani si fanno spesso scelte amorose un po'così, con poco senno.

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    1. Ma anche da adulti. Secondo me l’innamoramento non è il criterio ideale per stabilire se due persone funzioneranno poi bene insieme.

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  4. Abbiamo tutti qualche rimpianto, può chiamarsi "Giulia" o "Lucia", però la verità è che bisogna andare oltre e superarli. Nel mio caso è stato più facile - lo ammetto - perché non l'ho più incontrata. Però si può ripartire e superarli, i rimpianti. Anche perché poi la vita te ne crea altre, di situazioni in cui ti chiedi come è il caso di comportarsi. Si continua a scegliere, a volte con la sensazione di aver fatto la cosa giusta e altre volte un po' meno. Ma non c'è alternativa.

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    1. Neanch’io l’ho mai più incontrata, tranne in sogno... Più che parlare di rimpianti volevo mettere in evidenza che razza di persona ero (e, temo, sono), con autoinganni e condizionamenti sociali che mi hanno portato a trattarla male.

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  5. Giulia, Giovanna, Francesca, che bella cosa l'impollinazione, che poi la soluzione più sicura e certa rimane sempre il poliamore, vivere in comune, amarsi sempre è più facile se si è in tanti

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    1. L’amore quando ero giovane mi ha trascinato di qua e di là, non mi ha praticamente governato altra legge. Oggi per fortuna sono fuori dai campionati, così me ne sto un po’ tranquillo.

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  6. Io alle elementari ero "innamorata" di un mio compagno di classe cui invece piaceva un'altra (che era "la più carina della classe") per tutti gli anni delle elementari... tranne l'ultimo. In quell'ultimo anno, io me ne ero fatta una ragione, e lui stranamente cominciò ad interessarsi a me. Però, io ero passata oltre! Quindi niente di fatto.

    Statisticamente, a me se piace uno mi piace "per un tempo lungo" (tipo, annetti), però, se poi volto pagina, è davvero voltata... non sono mai tornata indietro una volta, non ho mai ripensato a qualcuno con nostalgia quando la pagina è voltata. Nemmeno quelli cui davvero "morivo" dietro (figurativamente). Non so perché. Però so che è così, quando è alle mie spalle, ok, andata, praticamente con certezza so che non voglio più tornare a prediligere quella persona e fine.

    Quello che mi può mancare è il sentimento che mi sentivo amata, ma solo finché sono nella fase di transizione (ovvero: non ho ancora voltato pagina, ma chiaramente l'altra persona mi ignora/non mi ama/mi fa soffrire/...)

    Quindi, coscientemente io so chi sono stati gli "amori" della mia vita, ma francamente quando ci ripenso considero la cosa e penso "Meglio così, io con questo non vorrei starci adesso."

    Sembra quasi come una vaccinazione! :)

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    1. Se posso dire la mia, penso che l’amore non ricambiato generi sofferenza. Si muore dietro una persona e la si idolatra, si farebbe di tutto per lei, la si ama. Idealmente, credo, uno vorrebbe andare avanti all’infinito nell’amare, solo che non essere ricambiati è una sofferenza, e questa sofferenza a lungo andare genera astio, quasi odio per la persona che fino a quel momento si è amata. È una cosa automatica. Questa è la spiegazione che do ai tuoi: “non voglio più tornare a prediligere quella persona e fine”.
      A me è successo ultimamente con una donna di 58 anni di cui mi sono invaghito. Lei invece mi ha detto esplicitamente che non provava niente per me ‘in quel senso’ e che voleva solo un’amicizia. Pur di frequentarla ho tenuto nascosti i miei sentimenti (ancora oggi non sa niente), ma ho resistito solo un po’. Alla fine non è tanto che mi sono stufato, semplicemente il mio debole cuore non ha più retto a morir dietro una persona che mi descriveva nei dettagli il suo uomo ideale. Quindi pian piano i rapporti si sono affievoliti finché non si sono spenti del tutto.
      Per quanto riguarda sapere quali sono stati gli amori della vita, credo tu sia fortunata. Con questo post ho voluto comunicare che i sogni che faccio ancora oggi sono rivelatori e mi fanno capire sentimenti che ho taciuto perfino a me stesso per una vita intera.

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    2. Sì, sono d'accordo sul fatto che gli amori non corrisposti generino sofferenza.

      Inoltre, il dubbio che io stia cercando di interagire con una persona e che questa abbia ribrezzo o repulsione del fatto che io la cerchi mi spaventa... perché, quando sono io ad essere cercata da chi non voglio, mi sento molto scomoda. E non vorrei mai imporre ad un altro la mia persona... forse dovrei io essere più diretta, in primis, con chi non recepisce i miei desiderata, e sperare che anche gli altri fossero diretti nella comunicazione verso di me.

      Riguardo i tuoi sogni: sei sicuro che il "tu" di adesso sei uguale al "te" di allora? Io credo che su certe cose sono sempre la stessa, ma su altre sono cambiata da quando ero giovane (e cambierò, suppongo, nel futuro). Però credo che ora non classificherei gli "amori passati" come "amori", e al momento non mi genera alcuna nostalgia perché non riesco a "sentire" come la me di allora, in quanto irreparabilmente cambiata.

      Riguardo al mentire a sè stessi: Io (credo) una sola volta (e per lungo tempo) ho mentito a me stessa nella vita in modo molto pesante. Nella fattispecie: mi sono imposta di non vedere certi atteggiamenti che invece erano palesi a tutti, e mi sono arrampicata sugli specchi per trovare una spiegazione che snaturasse i "dati sperimentali" per piegarli alla mia visione (falsata) delle cose. Altre volte l'ho fatto ma in modo più veniale... o almeno così mi sembra :)


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    3. Leggendo le tue parole la prima cosa che mi viene in mente è che certo, la cosa migliore è sempre essere diretti, il prima possibile e il più diretti possibile. La verità aperta, la parresia (dal gr. παρρησία 'libertà di parola', 'schiettezza', 'franchezza'), paga sempre. Ad esempio, ultimamente non lo sono stato con una persona e la nostra relazione è stata piena di dolorosi fraintendimenti per poi finire piena di non detti e risentimenti. La speranza è che partendo con l'essere diretti anche l'altra persona sia diretta nel rispondere.

      Per quanto riguarda i sogni mi viene da rispondere così. Penso che certi sentimenti e certe relazioni siano eterni. Penso che un nostro profondo io non cambi e sia fatto per combaciare col profondo io di altre persone. Credo, anche se non posso saperlo, che i sogni che faccio io li faccia anche lei. Immaginiamo, per assurdo, che io e la tale ragazza avessimo continuato la nostra relazione e ci fossimo sposati. Come in tutti i matrimoni saremmo andati incontro a future incomprensioni, e ciò dipende dal fatto che alcune parti di noi cambiano. In tutti i matrimoni capita di trovarsi di fronte, dopo anni, a persone che non ci si aspettava sarebbero diventate così. Ciò non toglie che il matrimonio sia giusto. Una parte superficiale cambia, ma l'io profondo no.

      Purtroppo ho mentito a me stesso a lungo, da adolescente, quando ho recitato la parte del bulletto che non studiava. L'unico risultato è stato rovinarmi la carriera scolastica per sempre. È per questo che adesso ce l'ho tanto col conoscere se stessi, attività che pratico mediante la preghiera e la scrittura. E se me lo permettessi economicamente andrei anche da un professionista, cosa che nella vita ho già fatto due volte, l'ultima due anni fa per due anni.

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    4. Interessante questo tuo sentire (ovvero: che certi sentimenti e certe relazioni sono eterne).
      Io vorrei molto che fosse così, specie in questo frangente, ma (mi sembra) l'esperienza sperimentale mi dice che tutto scorre, tutto è in perpetuo divenire, e cose che erano perfette e immutabili (quali una comunione di anime) poi evolva e muti fino a non essere più. Quindi, direi, la sola cosa che è immutabile è quanto concerne il singolo individuo (ovvero me stessa e la mia percezione delle cose).
      Quanto, invece, è fatto di interazione, inesorabilmente viene a cessare con il finire di questa...

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  7. Non ci posso credere 😦
    Al liceo avevo davvero una compagna di classe che si chiamava Giulia, era bionda e con gli occhi azzurri 😦😳... Non che fossi innamorato di lei, da questo punto di vista ero uno che si guardava intorno ma poi non agivo mai, ero sempre molto frenato... Ricordo quella volta che presi 10 in un'interrogazione di storia, l'unico 10 che presi in tutti gli anni del liceo, vedendo il modo freddo e controllato in cui mi dirigevo al mio posto al termine dell'interrogazione , mi disse "devi esprimere di più le tue emozioni!".... Non l'ho più rivista dopo il liceo.... e alcuni anni fa ho saputo che se l'è chiamata il cielo..... 😞

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    1. Secondo me sotto sotto ti piaceva, e lei non era immune ai tuoi sentimenti per lei, ma non ti rivelavi nemmeno a te stesso per paura di un potenziale rifiuto. Anch’io sono sempre stato così. Negli anni in cui ci provavo con una ragazza (verso la fine del liceo) lo facevo solo con l’intenzione del sesso. Non avrei mai esposto i miei sentimenti come facevo spudoratamente alle elementari. Chissà quanti piccoli innamoramenti ho soppresso.

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  8. Io sempre innamorata di qualcuno ero! E la cosa tragicamente simpatica è che non ho mai potuto costruire rimpianti perché le persone di cui m'innamoravo (almeno fino alle scuole medie) non mi consideravano manco di striscio. Ho cominciato a prendermi qualche rivincita al liceo. :)

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    1. C’è un po’ di masochismo in questo innamorarsi solo di chi non ricambia!
      Spero tu abbia trovato una persona che ti mette sul piedistallo e che passa i suoi giorni a studiare come farti del bene.

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  9. Filippo, mi permetto di segnalarvi lo zio Hack di www.migliorati.org .
    Penso che permetta a molti "tontoloni" (io fui primo tra questi) di destarsi dalla propria egoistica timidezza e di intraprendere un cammino di se-duzione che non è altro che il dono di far partecipe dei propri talenti una persona, una donna, che riteniamo li possa meritare.
    Voi avete molti talenti e sarebbe ingeneroso non condividerli, in qualche modo.

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    1. Grazie! Purtroppo alla veneranda età di 43 anni sono ormai troppo attaccato alle mie abitudini e farei fatica ad avere qualcuno che vive con me. Poi ho l’ossessione della scrittura che in effetti mi rende un po’ egoista. Per quanto riguarda i talenti, se ne ho cerco di donarli a varie persone, parenti, amici, colleghi, sconosciuti. Dio mi assista!

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