Del mio lavoro

Eccomi qua. A scrivere. Non che sappia cosa scrivere. Sono completamente piatto. Non ho nulla in mente. Non ho alcun argomento da trattare.

La verità è che sono sfinito. Vorrei dormire un mese. Ieri ho letteralmente dormito tutto il giorno. Che uno pensa: “Dopo avere dormito tre ore di fila, il pomeriggio, farai fatica a riaddormentarti, la sera”. Invece no. Ho mangiato qualcosa, sono andato a letto e mi sono riaddormentato subito. E ho dormito tutta la notte, 11 ore di fila.

Mi sa che soffro di depressione. Dicono che la stanchezza cronica è segno di depressione clinica.

Per la prima volta, dopo settimane, ho due giorni liberi attaccati. Per la prima volta, dopo settimane, ho deciso di usarli per riposarmi completamente. Ho declinato un invito gradito (amici da cui vado spesso a pranzo, la domenica).

L’unico motivo per cui uscirò di casa oggi sarà per andare a messa. Al ritorno farò due spese. Poi basta, di nuovo a poltrire.

Non ho argomenti perché il mio lavoro impedisce di pensare. Come ebbi a dire molte volte, è un lavoro che assorbe completamente. Quando ho fatto il giardiniere, prima di fare questo, lavoravo sei ore al giorno e il tempo non passava mai. L’ho fatto per otto mesi che sono sembrati otto anni.

Facendo il consegnatore per Amazon, quattro anni sono volati in un niente. Da un lato c’è la strada, a cui devi stare costantemente attento. Tra l’altro, non puoi permetterti di andare troppo piano, perché le consegne sono tante e la pressione mette fretta. Dall’altro c’è da pensare alla singola consegna. La maggior parte delle volte hai il furgone parcheggiato in divieto di sosta, o in doppia fila, quindi metà cervello è lì. Poi c’è il cliente, il condominio, devi trovare il citofono, il cliente ci sarà? C’è, ma risponde mezz’ora dopo perché è al telefono o in bagno o fa i turni e sta dormendo. C’è, ma è una signora anziana pensionata a cui i nipoti o figli fanno arrivare la roba a casa; i suoi movimenti sono rallentati, ti dice: “Scendo!”, e allora ciaaao! Interminabili secondi passati a fissare il numerello dell’ascensore, “2”, “3”, “4”, “5”, “4”, “3”, “2”, “1”, “0”, (aaah!), “Buongiorno, la signora Barigazzi? Ecco a lei!”.

E lei (o lui) che si lamenta: “I miei figli comprano sempre!". “Ancora mia moglie, ma quanto compra?”. E io, con un piede già fuori dalla porta: “Eh, sa, ormai Amazon è una moda ecc.”.

A parte gli scherzi… quante stronzate si comprano su Amazon, quante cagate consegno. Pacchettini che pesano 10 grammi. Gadget, auricolari bluetooth da 12 euro a go-go, cover per smartphone...

Libri, scorte di pannolini, scorte di cartaigienica, scorte di Asciugoni Regina, microonde, aspirapolveri, televisori, monitor, carta da ufficio, pesi per palestra, stendibiacheria, aaaaaaaaah! Bastaaaaaaaaa!

Non ne posso più, pacchi su pacchi su pacchi su pacchi! Pacchi che non finiscono mai!

Cala il sole, il traffico aumenta e tu hai ancora roba da consegnare. Arrivi sotto casa, il cliente non è ancora tornato dal lavoro! Ma allora che c**** ordini! Fatti arrivare la roba a un Punto di ritiro, no?

La pressione che ti mettono addosso fa letteralmente uscire di testa. C’è un bollettino settimanale mandato via Whatsapp coi migliori 10 driver della station...! Chi è stato più veloce, chi ha consegnato più pacchi... americanate! Robe che servono solo a farti uscire di testa. Ieri ho incontrato un ex collega per strada, ha detto: “Mi avevano fatto il contratto a tempo indeterminato ma ho voluto lasciare io, non ce la facevo più, stavo uscendo di testa!”. Un lavoratore bravissimo! Uno dei migliori! Ma un altro che non ce la faceva a non farsi trascinare dal meccanismo della competizione. Quelli che restano sono quelli che se ne fregano. Vanno piano, riportano indietro i pacchi, si fanno venire ad aiutare… da loro sto cercando di imparare. Anche se l’ansia gioca sempre brutti scherzi… specialmente con tutto il caffè che bevo.

Per tutto l’inverno faccio il centro storico della città, traffico, assenza di parcheggi, le corse per trovare uffici e negozi aperti… insomma, un delirio. Arriva l’estate, ci tolgono le zone cittadine per darle ad altri. Mi danno Peschiera del Garda. In pieno luglio. Luglio, agosto e settembre a Peschiera del Garda. Invece di riposarmi, finalmente, nella città estivamente deserta, sbattutto così, sul lago, dove si fa prima-seconda a causa dei lungolaghi intasati di turisti. E vabbè. Ringrazio comunque il cielo. Dico: “Passata la stagione turistica, sul lago sarà comunque una pacchia!”.

Invece no! Ci hanno ridato tre rotte cittadine! E una a chi la danno, dato che è sempre stato abituato a fare la città? A me, no? Tra l’altro coi carichi di lavoro aumentati! Non è possibile fare la città in questo periodo con più di un certo numero di consegne. È matematicamente impossibile. Corro, sudo, impazzisco e allo stesso tempo non ce la faccio, rischio si sforare gli orari, di non chiudere la rotta!

Mandatemi fuori, mandatemi sul lago, mandatemi in campagna!

Sono un fobico sociale! Non l’avete ancora capito?

Sempre in mezzo alla gente, al casino, alle turbe!

Ho bisogno di tranquillità, pace, strade libere, affabile e rilassata gente di campagna!

(Tra l’altro è proprio agli inizi di ottobre, quando lavoravo nella campagna antistante Peschiera del Garda, che ho avuto un incidente e due sinistri, per la troppa rilassatezza accendevo la radio e, diminuita la tensione, calava l’attenzione...).

16 commenti:

  1. Io me li faccio consegnare sempre in tabaccheria, così li ritiro con comodo quando voglio e il corriere non deve stare ai miei comodi ;-)
    Se posso dire la mia sul post in generale... io ho sofferto di depressione, quindi so quanto sia insidiosa questa condizione. Il mio consiglio è di non affrontare questo problema da solo, cerca aiuto presso amici e parenti (s'intende: amici e parenti che capiscano il problema, non che ti rispondano "Eh, ma dai, esagerato, sei solo stanco, ai miei tempi spaccavamo il mondo"...) e magari anche dal tuo medico generico, che probabilmente si limiterà a prescriverti un antidepressivo, però mi a volte serve pure quello... Io sono sempre stato contrario, ma a un certo punto ho dovuto cedere e... beh, onestamente in quella fase mi è servito. Ho recuperato un po' di serenità, anche se indotta farmaceuticamente alla fine mi ha dato la possibilità di superare il momento peggiore. Mi raccomando eh, non trascurare la cosa!

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    1. Non trascuro non trascuro! Da prima dell'estate vedo uno psicologo che collabora col Consultorio Diocesano. E ormai sono quattro anni, da quando cioè sono uscito dalla vita religiosa, che sono seguito dal CPS, prendo un antipsicotico e un leggero antidepressivo. Voilà! C'est ici ma vie!

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  2. resisti, magari un domani ti fanno gestire un punto di ritiro

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    1. Per ora resisto, ma ho intenzione di mettermi seriamente a guardarmi in giro.

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  3. Brutta, bruttissima cosa la competizione... Brrr, mi fa ribrezzo anche solo scrivere la parola...

    Non so quanto possa essere utile prendere gli antidepressivi, seguo uno psicologo su YouTube che fa molti video ed è sempre prodigo di consigli, lui è contrario ai farmaci, si chiama Roberto Ruga...
    per fortuna odio le mode e non compro mai nulla su Amazon, l'ho fatto giusto qualche volta in passato, ma ho smesso in fretta perché non sopporto l'ansia dell'attesa che arrivi il pacco, meglio acquistare in un negozio fisico... sarà anche meno conveniente per il prezzo, ma mica bisogna comprare/avere tutto 🙂

    ...purtroppo al giorno d'oggi c'è tanta infelicità e molti la sommergono negli acquisti compulsivi, ma vabbè c'è chi queste cose le sa spiegare meglio di me...

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    1. Hai ragione su molte cose, sugli acquisti compulsivi ad esempio; il lunedì è uno dei giorni più carichi... perché? Perché molta gente non sa cosa fare e va su internet e compra cose inutili...
      Per quanto riguarda gli antidepressivi, finché faccio questo lavoro non ho intenzione di smettere, purtroppo sono diventato dipendente. Sapessi che tensione provo ogni giorno, alla partenza, col furgone pieno, pensando: “Rientrerò fra 9-10 ore...”. Ho sempre paura di non farcela. Non so con precisione l’effetto che mi fa l’antidepressivo, ma per il momento non sono intenzionato ad abbandonarlo.

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  4. Vai così allora, e vedrai che arriveranno anche i momenti belli che ti aiuteranno a percepire le cose con uno spirito diverso, o se necessario anche a tentare altre strade (dico per dire, non so come funziona a Amazon, ma, non so, un ruolo diverso tipo: magazziniere addetto a stoccaggio e imballaggio potrebbe risultarti meno stressante rispetto alle consegne?)

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    1. Sì, in effetti sto pensando di fare richiesta per lavorare all’interno della station... è meno stressante e si prende meno... il problema è che adesso sto anche pagando un mutuo... Varie cose da considerare.

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  5. Nuvola8/11/21

    Io compro raramente con Amazon (o meglio: mai). Preferisco vedere la merce che compro (a parte che siano libri, ecco).
    Qualche volta ho dovuto ricevere consegne (da Ikea per esempio) e per me era molto stressante: dovevo essere a casa, farmi trovare. È successo che l'autista (parlo di Svezia) ha segnalato che non ero reperibile quando invece ero a casa tutto il tempo in attesa (e lavoravo da casa anziché dall'ufficio).

    Il mio consiglio è: fai come i tuoi colleghi che "durano". Perché la competizione non è sempre buona, e non devi rischiare di essere "divorato" dallo stress.
    In effetti, al tuo posto sarei molto stressata anche io... consegne in centro sempre senza parcheggio... brrr!

    Dai, speriamo bene.
    Vai a fare una camminata se riesci, mia madre me lo dice sempre, a volte siamo pigri ma... spesso le camminate risolvono tante cose. Di sicuro, l'attività fisica fa bene.

    Buona settimana!

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    1. Grazie dei consigli... Cercherò di mettere in pratica.

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  6. Mi piace questa grafica obsoleta.
    Non mi piace il pericolo della depressione, subdola e difficile da combattere. Io soffro da almeno 5 anni di insonnia e le tue 11 ore filate di sonno per me sono un'utopia lontana.
    Aborrisco le terapie con antidepressivi et similia: il giorno in cui dovessi diventare ingestibile semplicemente sparisco. Sono le cause profonde della depressione da ricercare e correggere, curarne i sintomi serve a poco.

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    1. Purtroppo a me hanno diagnosticato un “disturbo ossessivo compulsivo con aspetti paranoidali”, in pratica un’ansia all’ennesima potenza con l’aggiunta di una psicosi.
      Dicono che non è curabile perché ha radici troppo profonde nell’infanzia, ma solo ‘compensabile’, cioè prendi il tuo farmachetto giorno per giorno e vai avanti così tutta la vita.

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  7. Io non ho mai comprato niente su Amazon, mi piace andare nei mercatini rionali. Specialmente ora che sono in pensione (ho lavorato fino a 67 anni) mi posso permettere di girare i vari banchetti con calma. La competizione non mi piace, in tanti anni di lavoro, so di cosa si tratta. Non so quanti anni hai. Non è facile cambiare lavoro in questo periodo storico ma il tuo attuale è stressante al massimo. Le passeggiate aiutano a vivere meglio. Quando sei libero alterna: riposo/passeggiata. Un caro saluto

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    1. Bene. Cercherò di fare più passeggiate dunque!

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  8. Mi faccio consegnare tutto ai locker o, alla peggio, in ufficio dove lavoravo prima. Capisco che fate un lavoro di merda e al posto vostro se nessuno mi risponde al citofono mi inquieterei un bel po'. ma ho lavorato al pubblico una vita, e il pelo sullo stomaco cresce per forza, altrimenti rischi un omicidio al giorno.. la cosa peggiore della gente è l'incapacità assoluta di mettersi nei panni degli altri. Uno sforzo sovrumano.

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    1. Come ti capisco. La sola espressione "lavorare al pubblico" mi fa drizzare i capelli. Il mio in realtà è un contatto di istanti, si parla poco. Ma anche con uno sguardo può passare un universo.
      Anch'io se compro uso il locker. Se proprio non è possibile la scelta del punto di ritiro mi rassegno, mi faccio chiamare dal corriere alterato e gli chiedo di lasciarmi il pacco sotto le cassette della posta. Bartolini non lo fa, hanno un ottimo sistema di giacenza. Così come DHL. GLS non si fa problemi a lasciare giù la roba. Nel mio caso, Amazon Logistics (cioè Prime), non essendoci la giacenza la scelta ricade sul singolo corriere. Ho colleghi che lasciano giù appena possono entrare nel condominio e colleghi che non lascerebbero un pacco neanche in un giardino privato al coperto con esplicito permesso scritto (nelle Note) e telefonico del cliente. Diversi livelli di professionalità.

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