Desiderio e umiltà

Amore alla propria nullità. (S. Teresa di Lisieux)


Cʼè una ragazza al lavoro che mi piace.

Ultimamente si è lasciata col moroso, con cui conviveva.
Il fatto che ora sia single me la sta rendendo ossessionatamente sempre più interessante.

Non ci sono molte ragazze dove lavoro io. È un ambiente maschile.

Siccome non vedo molte persone al di fuori del lavoro, in particolare non vedo ragazze, questa ragazza è una delle poche ragazze che vedo su base quotidiana e con cui parlo – oddio parlare è una parola grossa.

(In realtà ci sarebbe unʼaltra ragazza che vedo qualche volta. Ma questa, che ha interessi ad accasarsi con me, non mi attira dal punto di vista fisico.
Invece la ragazza di cui sto parlando, quella che lavora dove lavoro io, mi attrae).

Sta diventando una fissazione.
La mattina, quando mi preparo, penso a come sarò quando mi vedrà lei.

In realtà poi non so cosa dirle e a dir la verità non so neanche come avvicinarla. Devo fare in modo che sia già in un gruppetto e unirmi al gruppetto. Così riesco a dirle qualche parola.
Ma ci sono sempre così tanti uomini che sanno come flirtare con lei, che io mi sento impacciato e pressoché invisibile.

Mi piace proprio. Ha gli occhi azzurro ghiaccio, i capelli così biondi da sembrare ossigenati e la pelle di porcellana.

Il pensiero di essere intimo con lei è un sogno. Mi fa sospirare.

Il fatto è che a letto sarei una frana. Sono 15 anni che non vado a letto con una donna. Non sono particolarmente dotato, anzi, parliamo chiaro, ce lʼho decisamente piccolo. Non ho mai avuto le cosiddette “grandi avventure di letto” (cf. When Harry meets Sally). Non penso potrei soddisfare sessualmente una donna. Cʼè anche il problema dellʼeiaculazione precoce.

Lʼaltra sera, alla fine del lavoro, la osservavo mentre osservava un ragazzo che lavora con noi. Questo ragazzo ha la metà dei miei anni, è sportivo, veste canottiere dalle quali si vede che è palestrato il giusto, è intelligente e secondo me persino dolce.
Lungo una linea retta eravamo io, la ragazza che mi piace, questo ragazzo.
Forse me lo sono solo messo in testa io che lei lo stava guardando.
Questo ragazzo è fidanzato. Nella mia testa mi sono catapultato nella testa di lei e ho immaginato che stesse sognando che lui non fosse fidanzato e che si mettesse a provarci con lei.
Diciamo pure sia vero – anche se probabilmente è tutto frutto della mia testa –, non sono geloso. Non voglio essere geloso. Alla mia età e con tutti i miei difetti non ha più senso essere geloso.

Lʼunica cosa che voglio essere è umile.
Una volta ho dedicato tre giorni di preghiera a chiedere a Dio di farmi diventare soprattutto umile.
Oggi sono talmente privo di qualità che non posso non essere umile. E su cosa potrei puntellare una qualsiasi forma di superbia? Non ho nulla. Assolutamente nulla. Secondo me Dio mi ha ascoltato facendomi diventare la nullità che sono.

2 commenti:

  1. Oh, guarda che ti denuncio per violazione del copyright della mia vita, eh? ;-P
    Scherzi a parte, a volte è "normale" sentirsi così. I mass media impongono certi modelli che ci fanno sentire inadeguati, ma l'importante è riuscire a essere soddisfatti col poco che si ha.

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  2. Anche essere soddisfatti col poco che si ha è una forma di ricchezza.
    Certi non hanno nemmeno quella.

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