Non rubo ore di sonno per dedicarle alla scrittura

Mi piacerebbe scrivere un poʼ. Solo che sono troppo stanco e non ho nessuna voglia.
Ho la casa sporca e ciò che dovrei fare, invece di mettermi a scrivere, è mettermi a pulire. Ma ora ho sonno, mi aspetta una settimana di fatica e quindi voglio mettere da parte più ore di sonno possibile, non mi interessa se sono troppe.

Però dʼaltra parte ho anche una voglia esagerata di scrivere. Ho un bisogno matto di scrivere. Il corso di improvvisazione teatrale che sto facendo mi sta facendo venire una voglia di scrivere che non se ne ha unʼidea.

Ci sono tanti episodi che vorrei e potrei raccontare. Anche se non valgono nulla, anche se non fanno ridere. Senza trama e senza finale, come insegna Čhecov.

Ma ora non ce la faccio a scrivere. Domani mi aspetta una giornata di lavoro, preferisco mettermi a dormire e magari rivolgere qualche parola a Dio mentre sono sdraiato e ho gli occhi chiusi, anche se non è il miglior modo di pregare, che restare qui a scrivere perché raccontare anche solo un episodio so già che mi prenderebbe una quantità esagerata di tempo.

Sì, perché sono lento a scrivere. Soprattutto perché il mio scrivere più che uno scrivere è un riscrivere. Riscrivo tanto. Butto giù e poi rivedo, rivedo. Prima di consegnare un testo alla sua forma finale ci lavoro sopra ore intere. Non lascio mai in pace un testo. È per questo che ora, pensando al lavoro che mi toccherebbe fare, non mi metto a scrivere.

Preferisco mettermi a dormire e prepararmi al lavoro.