La guerra degli orgogli

Non sapere cosa fare,
esistenze che ti si propongono davanti
chiedendo aiuto,
imponendo la loro misera volontà.
Ti mettono in bocca parole che non hai detto,
in testa pensieri che non hai avuto.
La vita delle relazioni
è la lotta dell'orgoglio.
L'importante è vincere, avere ragione.
Entriamo in una relazione con entusiasmo
quando vediamo che abbiamo ragione spesso,
altrimenti da quella relazione fuggiamo.
Ecco introversione e estroversione
spiegati in un spit and spot.

2 commenti:

  1. I rapporti con gli altri sono la più difficoltosa fra tutte le necessità esistenziali degli esseri umani...

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  2. La conseguenza della guerra degli orgogli è probabilmente la ragione della mia avversione per tutti i lavori in campagna.
    Nel 1988 mio padre comprò una casa in campagna con vigna annessa. Facevamo il vino.
    Non ho bei ricordi. E la ragione secondo me è che in tutto ciò che faceva in questa vigna mio padre chiedeva consiglio al vicino di casa, contadino e vignaiolo esperto.
    Solo che mio padre invece di ascoltare come oro colato tutto ciò che costui diceva voleva metterci del suo. Siccome da piccolo mio padre, pur essendo un cittadino, aveva passato dei periodi in campagna, pretendeva di sapere qualcosa anche lui sullʼarte vignaiola. Perciò non ascoltava e basta, ma opponeva il suo insieme di ragioni e voleva fare le cose a modo suo invece che in quello del vignaiolo esperto.
    Questo misto di dilettantismo e di guerra degli orgogli è ciò che secondo me non mi fa avere bei ricordi di quegli anni e di quelle attività. Cʼera in atto uno scontro tra mio padre e il vicino. Il vicino che diceva: “Guarda questi milanesi improvvisati, cosa vogliono fare”. Mio padre che andava a rompere le scatole al vicino e a chiedere milioni di consigli, ma poi per metà faceva come voleva lui, solo e unicamente per la guerra degli orgogli. Il risultato era che queste attività allʼaperto e in campagna, invece di essere momenti di gioia le ricordo come momenti che non vedevo lʼora che finissero. Incombe su questi momenti la presenza del vicino giudicante. E sì che era una brava persona. Ma su questa questione della gestione della vigna, probabilmente perché mio padre gli andava a scassare le scatole chiedendo consigli e poi faceva a modo suo, sento che la presenza del vicino è stata una piaga che ha rovinato tutto.
    La guerra degli orgogli ha distrutto questi momenti della mia infanzia che avrebbero potuto essere impagabili.

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