Vestiti

Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì (Gen 3, 21)

you are what you wear, wear well
(Genesis)


Per una meditazione sul breve passo di Vangelo che si è letto in chiesa oggi (6 febbraio), dato che non c’è chissà che da dire, mi limito a fare le concordanze.

Le concordanze sono una specie di dizionario o lessico. Per ogni termine, dicono dove sono i luoghi biblici in cui compare. Se si prende una Bibbia moderna, tipo la Bibbia di Gerusalemme, la più completa e aggiornata sulla faccia della terra, ci sono i rimandi a margine che, pur non essendo numerosi come le concordanze, fanno vedere se un termine, o un evento, appare altre volte nella Bibbia.

Come risorsa online c’è Bible Gateway, dove ci sono le traduzioni della Bibbia in tutte le lingue. In italiano ce ne sono cinque: La Bibbia della gioia (lingua corrente, 2017), La Nuova Diodati (usata dai protestanti), Nuova Riveduta (1994 e 2006, rivisitazioni della Diodati) e Conferenza Episcopale Italiana (che usa l’ultima traduzione della Bibbia di Gerusalemme, 2008). Quella della CEI è quella che si legge in chiesa. Il sistema di ricerca di Bible Gateway ha le concordanze incorporate, anzi, funziona meglio. Basta mettere una parola nel motore di ricerca e nei risultati appaiono tutti i passi in cui appare. Vale anche per stringhe di parole, che nei risultati appaiono sia intere sia scomposte. Ad esempio, la ricerca della parola “e” riporta 27.299 risultati, mentre la parola “cavolfiore” non c’è. Se cerco: “si stracciò le vesti” dà 17 risultati. Sono tutti casi in cui qualcuno si arrabbia o cede alla disperazione e inizia a urlare. Cercando: “stracciarsi le vesti” esce: 

Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti. (Lv 21, 10)

Il passo di oggi:

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. (Mc 6, 53-56)

Faccio le concordanze andando a memoria. Riporto ciò che mi viene in mente sulla questione mantello. È da notare che non è necessario toccare il corpo di Gesù, o che Gesù tocchi con la mano, è sufficiente qualsiasi forma di contatto. Inoltre il passo mostra come non sia necessario toccare il corpo di Gesù, ma come sia sufficiente toccare i vestiti.

C’è un unico passo del Vangelo in cui si mostra cosa avviene durante i contatti:

Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.

Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male». (Mc 5, 25-34)

Ho evidenziato in corsivo: “avvertita la potenza che era uscita da lui” per dire che Gesù non restava indifferente e intaccato quando guariva. Come per ogni uomo, le energie si esaurivano. Faccio sempre l’esempio dei volontari ospedalieri, i quali, tutti, nessuno escluso, dicono quanto lasci esausto un turno di volontariato con gli ammalati. Anch’io ho fatto il volontario ospedaliero e dico la stessa cosa. Inizi col sorriso e alla fine non riesci più, per la stanchezza e la tristezza che ti è stata trasmessa, a sorridere. Da notare anche che le parole: “spendendo tutti i suoi averi” traduce il greco: “dapanesasa ta par’autes panta”, letteralmente: ‘spendendo, di ciò che era presso di lei, tutto’. Anche le persone che stanno male psicologicamente e non sono in pace possono asciugare. Chi, almeno una volta, non si è sentito asciugato da una persona afflitta da problemi, che ha bisogno di sfogarsi e non smette di parlare?
Anche Gesù aveva bisogno di momenti in cui star da solo a pregare, magari su un monte, per ricaricarsi.

In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. (Lc 6, 12)

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. (Mc 6, 30-32)

È impensabile che quando Gesù pregava chiedeva al Padre di dargli le forze per poter a sua volta dar forza ad altri? 

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. (2Cor 1, 3-4)

I vestiti sono proprietà, parte della persona, identificano, segnalano, trasmettono ciò che la persona è. Con piglio psicologico direi che i vestiti sono segno che aiutano la persona a comunicare, a parlare di sé. Nella Bibbia e in Platone stracciarsi le vesti significa perlappunto arrabbiarsi. È un’espressione che si usa ancor oggi.
Sempre per fare concordanze, aggiungo un altro passo:

Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. (Gv 21, 7b)

È interessante notare che il termine per “mantello”, sia nel Vangelo di oggi sia nel passo dell’emorroissa, è traduzione del classico greco: “imatiou”; mentre il termine “camiciotto” del Vangelo di Giovanni traduce: “ependyten”, da: “ependyo”, ‘indosso sopra’; a quanto pare era un indumento da pescatore. Secondo me significa che copriva la parte superiore. In Platone si dice che Socrate indossava il mantello corto, tipico dei filosofi, di chi faceva ricerca.
Non so che altro dire sui vestiti. Dico solo che ogni persona ha i suoi e che il modo di vestire può essere idiosincratico.
Stracciarsi le vesti è perdere la calma, la compostezza...
Mi sono sempre chiesto come mai Pietro si vesta per entrare in acqua, mentre noi siamo abituati al contrario...

Per finire, un passo che parla di come Gesù non avesse bisogno di contatto per guarire. Gli bastava infatti la preghiera, cioè parlare col Padre. La vicenda di Gesù è fenomenale perché la sua perfetta unione col Padre ha garantito che ogni sua preghiera fosse esaudita; si pensi a quando ha sedato la tempesta. Per lui, come per noi, Dio fa da satellite. La nostra parola sale a lui e lui, che ha potere di tradurla in realtà, modifica il mondo secondo la nostra parola. Non sempre; a volte esaudisce, a volte no; secondo la sua volontà. Gesù era sempre esaudito, tanto che ogni sua parola diventava immediatamente realtà, verità. Ciò perché faceva sempre la Volontà del Padre; il Padre, in risposta, faceva la sua. Ecco cosa vuol dire volontà perfettamente unite.

Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa».

All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell’istante il servo guarì. (Mt 8, 5-13)

22 commenti:

  1. già, è vero
    questo fatto di un solo bobbolo eletto poi ha fatto più danni agli eletti che agli altri miseri bobboli mortidifame.
    Al limite si dovrebbe parlare di umanità terrestre eletta, perché ha avuto il dono della conoscenza dell'unico figlio di Dio, perché sarebbbe strano che tutte le altre umanità viventi in altri pianeti, in altre galassie abbiano avuto lo stesso trattamento

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    1. C’è una questione di precedenza. Se mi danno 100 euro da dare a te ci vuole un po’ di tempo prima che te li do. È un problema logistico, normale dove regnano spazio e tempo. Il popolo eletto è solo il popolo a cui per primo è stato dato il deposito della fede, da distribuire agli altri. In Cristo, il messaggio che la fede è una responsabilità e non un semplice dono da tenere tutto per sé, è chiaro.

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  2. Caro Filippo, grazie per averci fatto riflettere su questi passi del Vangelo, dove si parla di Abiti/vesti. Ti auguro una buona domenica.

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    1. Ciao Mirtillo, grazie a te per la visita! Il post è semplice, ma se è servito a qualcosa sono contento. Buona settimana!

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  3. Chissà di che colore e foggia erano i vestiti indossati da Gesù. Sui vangeli i particolari troppo triviali vengono omessi, e ciò ha dato grande libertà di immaginazione ai pittori di arte sacra.

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    1. Concordo. Da un lato voglio dare libertà di immaginare, dall’altro non voglio farmi influenzare da un’immaginazione non corretta.
      Sono un fan delle ricerche filologiche. Ad esempio, Gesù, da buon ebreo, era scuro di pelle e di certo non biondo. Credo che guardando il film ’The passion’ si possa farsi una buona idea, dato che ha dato attenzione ai dettagli storici. Ma mi è capitato di vedere vari crocifissi piuttosto filologici, con la barba e i capelli intrecciati secondo l’usanza giudaica. Dai Vangeli sappiamo che, sotto la croce, i soldati non hanno potuto dividersi la tunica perché: “Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo” (Gv 19, 23), perciò se la sono giocata a sorte. Una tunica del genere è preziosa. Gesù non era vestito da pezzente. Certo, i viaggi possono aver rovinato i vestiti. La mia opinione è che questa tunica fosse bianca. Sopra, poi, si indossava il mantello, lungo o corto. Chissà, però, di che colore...

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  4. Omega6/3/23

    6 marzo 2023 alle ore 00:08

    Ma se Gesù è veramente "DIO", allora sapresti spiegarmi per quale ragione avrebbe avuto bisogno di rivolgersi a "LUI"?

    CIAO CIAO!

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    1. Ciao Omega! La mia opinione è che nell’incarnazione la natura divina può essere stata per così dire messa in ombra da quella umana, anche se la volontà di Gesù diventava subito verità. Alla prossima!

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    2. Omega7/3/23

      7 marzo 2023 alle ore 08:08

      Con "Alla prossima" intendi dire che il discorso è chiuso?

      CIAO CIAO!

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    3. Anonimo9/3/23

      @Filippo
      Perdonami per questa intromissione,che scende in campo con un umile riflessione, sulla quale nulla toglie se non avvertito arricchimento di ciò che si manifesta attraverso i tuoi interessanti post:)

      @ Omega
      Puoi avere una risposta semplicissima e comprensibile se parti da te stesso prima ...per poi avvicinarti allo scaturire di quella tua stessa domanda.

      Ti porto un esempio, qui sei Omega commentatore,ma sei anche un figlio ,quindi padre e figlio delle tue stesse azioni.E quante volte parliamo tra noi e noi come ad interrogarci del perché ci troviamo in
      certe circostanze di bene o male...ah , qui entra già un'altra figura!
      Ma non spaventarti perché tutto questo include la terza figura:lo Spirito Santo.Quindi in realtà sono tre le figure incorporate in un unica:Padre,Figlio e Spirito Santo .

      Ora tu mi dirai,se come esempio io sono tutte le tre figure allora non ho bisogno di nessun Dio? Ma davvero ti risponderei,sei certo che il dono della Sapienza provenga da te,dio di te stesso o figlio del Dio grande?

      Quindi Spirito Santo è testimonianza verso ogni essere umano di un Dio nostro Padre,di Gesù Redentore e Salvatore del mondo
      [concordanza - 1 Corinzi 12:3; 3 nefi 28:11], e che ognuno di noi ha il potenziale per diventare come Loro.

      Lo Spirito Santo ci aiuta a discernere ciò che è bene da ciò che è male e, se glielo permettiamo, ci guida nelle scelte della nostra vita quotidiana.

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    4. Grazie per questo intervento!

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    5. Omega10/3/23

      10 marzo 2023 alle ore 05:43

      @L. (sei L., vero?):
      Sono confuso: se chiedessi ad un ebreo che cos'è la trinità, lui, dopo avermi giustamente mandato a cagare, mi risponderebbe che la trinità non esiste, in quanto non esiste ne lo spirito santo, ne tantomeno la figura di un certo messia che dovrebbe essere l'incarnazione di "DIO". Per l'ebreo l'unica verità è che esiste solo "DIO", il LORO "DIO" (oh, è solo il LORO "DIO", ficcatevelo in testa), ovverosia YAHWEH. Poi ci siete voi cristiani che ve ne uscite fuori con 'sta storia del padre, figlio e spirito santo. E se poi dovessi chiederlo ad un credente di una qualsivoglia altra religione, sicuramente mi risponderebbe che sono sbagliate entrambe le versioni, e che l'unica verità è solo la loro.
      E allora capisci bene che poi uno possa sentirsi un tantino confuso. Ma io a chi dovrei credere? Agli ebrei, ai cristiani, oppure alla qualsivoglia religione? Dove sta la verità? In tutta onestà ti dico che la versione cristiana, rispetto a quella ebraica, la trovo un tantino surreale. Ma con questo non voglio dire che credo nel "DIO" degli ebrei, eh. Voglio solo dire che la loro versione è più sensata, ecco.
      Vabbé, sia come sia, io mi tengo la mie teorie (teorie, e non verità assolute come le vostre) della paleoaustronautica, che saranno anche un pò fantascientifiche, certo, ma perlomeno hanno molto più senso di tutte le religioni alla quale voi credete ciecamente :P

      L., sei stata davvero carina nel rispondere alla mia domanda, e quindi ti ringrazio :D
      Invece a Filippo non lo ringrazio, ma solo perché voglio che perda la calma e che si strappi i vestiti di dosso XD

      CIAO CIAO!

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  5. Anonimo6/3/23

    Devo ammettere che trovo particolarmente interessante questo immancabile accostamento tra Bibbia e letteratura Greca.Me ne avevi accennato anche .

    "Non so che altro dire sui vestiti. Dico solo che ogni persona ha i suoi e che il modo di vestire può essere idiosincratico.
    Stracciarsi le vesti è perdere la calma, la compostezza...
    Mi sono sempre chiesto come mai Pietro si vesta per entrare in acqua, mentre noi siamo abituati al contrario..."

    Se parliamo prettamente di aspetto biblico a me viene subito questo collegamento :

    "Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
    Matteo 6:25

    Citando Pietro invece:

    Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; cercate piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio.
    1 Pietro 3:3-4

    A presto,ciao Filippo


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    1. Ciao! Hai fatto bene a segnalare questi due passi! Ti sei messa anche tu a fare le concordanze. Il corpo vale più del vestito, però in qualche misura, nel momento in cui indossiamo un vestito, quel vestito fa parte di noi, questo, almeno, è ciò che mi pareva importante segnalare. San Pietro inoltre esorta a essere sobri e a curare più l’interiorità che l’esteriorità. Quanto spesso, purtroppo, mi accorgo di non avere affatto un cuore puro ma sempre pronto a giudicare. Cerco di coltivare la mitezza (assenza di rabbia) e la pace del cuore, che è lo stesso Cristo che prende dimora in un’anima che non ha niente da rimproversarsi. Grazie e a presto.

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    2. Il cuore/Cuore è centrale anche in altre religioni. Mitezza ovvero essere partecipe senza essere troppo perturbato. In India il cuore è Anahata, il non-colpito.
      Ci sono concordanza tra culture e religioni, pure!

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  6. Mi piace come spieghi! Mi emozionano molto le vicende della vita di Gesù.

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    1. Bene! Sono contento per te! La vita di Gesù è la vita di tutti noi.

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    2. Devo dire che anche io apprezzo le pagine di Filippo.
      È una persona verticale, radici robuste, profonde, ben piantate nella realtà e ben innalzato verso l'alto.
      Questo è raro.

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  7. Sono entrata nel tuo blog per conoscerti e trovo questo interessantissimo post. Pensavo che nell'AT sono tantissimi gli esempi di ebrei che si strappano le vesti: era anche un segno di umiliazione e anche di sconforto di fronte a eventi che provocavano sofferenza (di solito accoppiato al gesto di cospargersi il capo di cenere). Il vestiario semplice, fatto prevalentemente di tuniche lunghe e poco modellate rendeva anche più facile l'azione. Pensa oggi come sarebbe strano e difficile strapparsi un jeans! :D

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    1. Di certo strapparsi i jeans è più difficile. Quello che conta però è la simbolicità dell’evento. I vestiti non sono secondari, ma fanno parte della persona. Non solo, sono un elemento della realtà, e in particolare della realtà umana, voluto da Dio. Sono le conclusioni che mi pare giusto tirare in base alla lettura della Bibbia. Ciao!

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  8. you are what you wear, wear well
    (Genesis)
    così al volo stavo cercando di capire a quale canzone dei Genesis si riferisse.. ahah.. pensa come sto'.. ;)

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    1. Non le metto più le citazioni dei Genesis se non me le cogli al volo!

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