Prece all'origine inoriginata

Ma il principio non è generato. Infatti, è necessario che tutto ciò che è generato si generi da un principio; invece il principio è necessario che non sia generato da nulla, perché se il principio si generasse da qualcosa, non sarebbe più un principio. E poiché non è generato, è necessario che sia anche incorruttibile. Infatti, se perisse il principio, nessun’altra cosa potrebbe generarsi da esso, dal momento che tutte le cose devono generarsi da un principio. (Fedro, 245d)


Signore, abbi pietà di me. Mio Dio, volgiti a me con benevolenza. Non guardarmi con severità, ma con sguardo amoroso. Fammi conoscere la tua bontà. Amami. Dirigi il tuo amore verso di me. Mostrami la tua pietà. Ascoltami. Siano i tuoi orecchi attenti al grido della mia preghiera. Porgi a me l’orecchio e ascolta le mie preghiere. Esaudiscile. Tu sei il mio Dio. Tu sei Yahvè, il Padre, il Dio di Israele e Dio dell’universo. Tu hai creato, mediante il tuo Figlio, nello Spirito Santo, tutte le cose, tutto il mondo, ogni cosa invisibile e visibile. Tu sei Gesù Cristo, il Figlio unigenito del Padre, il Logos, il Verbo, che con la tua Parola potente sostieni tutte le cose. Nello Spirito Santo, che è Dio al pari di voi, tutto l’universo è dispiegato, a discendere, come una scala a gradini, prima le cose invisibili e poi quelle visibili. Prima sono create le acque al di sopra dei cieli, poi i molteplici cieli dove risiedono le cose invisibili, poi il cielo e la terra visibili, creati. Tutto è continuamente creato, istante per istante, continuamente rinnovato e continuamente posto in essere. Un battito dei nostri occhi e un alito del nostro respiro non coglie il costante rinnovamento della creazione, istante per istante, che tu poni in essere. Meravigliosa è la tua opera, Signore. Signore delle genti e capo di ogni cosa, tu sei perfetto e in te è ogni perfezione. Guardate a me e sarete raggianti, dici. Chiunque ti contempla guarda l’entità più bella dell’universo, la massima bellezza, il sommo bene, la divina perfezione, perciò non può non provare la massima felicità, il massimo godimento e andare in estasi. Non c’è bellezza creata che possa eguagliarti. Nemmeno alcuna delle cose che hai creato tu, che pure, in quanto fatta da te, è bellezza pura e semplice e porta in sé il sigillo del Creatore, può aspirare a contenere in sé la quantità della tua bellezza totale, pura, semplice e perfetta, massima. Tu non hai macchia. Sei come una sfera perfetta in ogni parte, anzi, priva di parti, ma un Tutto unico e completo. Tu sei il Bene e fonte di ogni bene. Nessuna cosa è migliore di te, più alta di te. Da te discende ogni beneficio, per l’uomo e per il creato intero. Tu crei per un atto d’amore, perché natura dell’amore non è restare chiuso in se stesso, ma trasmettersi come liquido che sovrabbonda dal calice. Ogni cosa creata è frutto del tuo amore, e prodotto di colui che contiene in sé ogni perfezione, perciò ogni cosa creata, a cominciare dall’universo preso nel suo insieme, è buona. L’uomo è la più degna di tutte le creature, e fra tutti gli uomini e le donne la più perfetta è Maria di Nazaret, la più vicina a Dio, degnata di esserne madre, complementum sanctissimae Trinitatis. Signore, piegati dal cielo e guarda. Abbassati su questo misero peccatore, che nulla può sperare se non nell’azione della tua grazia. Non ho meriti, Signore, coi quali poter reclamare un gesto di grazia da parte tua. È la pura grazia che devo invocare, il gesto gratuito e ingiustificato, se basato sui meriti. Tu doni per il semplice gusto di donare, e scegli tu a chi donare misurando le cose e le situazioni basandoti sulla tua immane sapienza. Se una cosa è buona, tu la fai. Se un dono è giusto, tu lo fai. Anzi, una cosa è buona perché tu la fai e perché hai deciso di farla. Benedetta sia la tua santissima volontà, o Signore mio, amore perfetto, Trinità infinita. Sei infinita carità, continua, durevole, tu solo sei capace di volere cose buone e di metterle in pratica. Noi possiamo solo pallidamente imitare la tua volontà e la tua capacità di azione. Ascolta il mio umile lamento, il lamento di un poveretto che null’altro ha se non il suo Dio. Un incapace, inetto, solo, inutile servo che tutto ha bisogno di ricevere da te. Solo se tu mi sostieni potrò camminare, proseguire, andare avanti. Solo se la tua azione è in me, sarò capace di agire. Solo se la tua potenza è in me, potrò ottenere qualcosa nella vita. Non lasciarmi nel buio e nell’ombra di morte. Dammi la tua luce e la tua vita. Elimina le mie malattie, dammi guarigione. Possa io perdere il gusto a peccare, possa io essere retto, camminare sulla via dritta senza desiderare niente di ciò che il tentatore mi propone. Possa io rinunciare a tutto pur di guadagnare te ed essere trovato in te. Signore, mio Dio, Gesù, così mi hai insegnato a chiamarti, mio Gesù, seconda persona della Santissima Trinità, tu sei vivo e presente in mezzo a noi fino alla fine del mondo. Eri il Vivente prima dell’incarnazione, solo che ancora non conoscevamo il tuo nome, Gesù di Nazaret. Tu solo sei Dio, l’Emmanuele, il Dio-con-noi, il Dio che ha camminato sulle strade della terra. Tu sei il Dio degli dei, al di sopra di qualsiasi Potenza, Dominazione, Principato, Arcangelo, Virtù, Potestà, Trono, Serafino e Cherubino. Benedetto sia il tuo nome in eterno e per sempre! Tu vedi, ascolti, e conosci ogni cosa che accade nell’universo, dal terremoto al battito d’ali del più piccolo degli insetti a qualsiasi gesto o pensiero umano. Tutto vedi e conosci, non è nemmeno pensabile che la nostra preghiera resti inascoltata. Comunque la conosci e riconosci il nostro alzare lo sguardo a te. Se non ascolti è perché non vuoi ascoltare, a causa dei nostri peccati diventiamo oggetto della tua giustizia che è riflesso della tua perfezione – ma sai. Nulla ti è oscuro di ciò che accade nell’universo. Guarda verso il basso e ascolta la mia prece, Signore, il mio canto di lode, il mio tentativo di una comunicazione con te. Fammi grazia, qualsiasi grazia, quella che ritieni migliore per me, anche se dovesse essere Croce, per partecipare della tua esperienza su questa terra. Non abbandonarmi, ma concedimi di vivere ogni istante della mia vita assieme a te, vicino a te, unito a te. Concedimi, sopra ogni cosa, la grazia di venire ad adorarti in Paradiso, e sopra ancora, la grazia di fare sempre e comunque la tua Volontà, qualsiasi essa sia per la mia vita! Ti amo, Signore, mio Dio! Ti amo Gesù! Ti amo, Maria, grazie per tutto ciò che fai e hai fatto per me e per tutte le grazie che mi hai ottenuto con la tua preghiera! Sia benedetto il Dio eterno e onnipotente, in eterno e nei secoli!

13 commenti:

  1. L'incipit Platonico è da manuale!

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    1. Non sai quanto ha contribuito Platone nella formazione della mia fede. Che poi dire Platone e dire Aristotele è praticamente la stessa cosa, in quanto il secondo è discepolo del primo. E San Tommaso d’Aquino, il più grande filosofo della cristianità, è un aristotelico e parla anche lui di Dio come “origine inoriginata”.

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    2. NOI, qui, nell'eremo velletrano, non siamo autorizzati a dispensare perdono e grazia, ma non ci arrendiamo. Siam sempre disposti all'ascolto di chi veramente desidera pentirsi anche per e_mail

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  2. Se apro l'acqua, sgorga liquido che tracima ovunque, quando non convogliato. Se chiudo l'acqua, il liquido uscito cessa di alimentarsi ma resiste, se opportunamente custodito. Stiamo pregando il rubinetto o vogliamo in tanto arginare per bene tutta l'acqua concessa?

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    1. Le grazie le perdiamo perché siamo cisterne crepate (v. Ger 2, 13).

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  3. Beato te che possiedi la Fede, sicuramente sarai meno solo. Buona domenica

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    1. In effetti basta una preghiera e sei già in compagnia di Gesù.

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  4. Ecco.. sarebbe meglio occuparsi delle cisterne crepate.. piuttosto che perdere tempo a scoprire da dove arriva l'acqua..

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    1. Questo è verissimo, caro Franco, sei pienamente sul pezzo. Aggiungerei solo due cose. Una, se conosciamo come ha vissuto lui, che è Via, riceviamo insegnamenti su come non far crepare le cisterne. Due, se porto lungo la via un secchio bucherellato, magari si suoi margini nascono tanti bei fiori.

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  5. Bella la metafora delle cisterne crepate:le conseguenze del peccato originale.

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    1. Certo, e più uno va verso la virtù più la sua cisterna si chiude. Hai mai sentito parlare di Maria come di "fortezza inespugnabile"?

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  6. La tua preghiera è stupenda. Hai postato un pezzo del Fedro. La religione cattolica è una religione di stampo platonica/aristotelica, per certi versi risente anche dei principi socratici. Quando il Cristianesimo si è diffuso fuori da Israele si è mischiato con la cultura degli altri luoghi, per noi quella greco-romana. I principi filosofici sono stati adattati agli insegnamenti di Gesù. È normale che ci sia stata una fusione, non si può sostituire una religione, un pensiero culturale con un altro in maniera radicale, non si cancellano le proprie origini. Buona serata.

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    1. Almeno agli inizi, per me Platone è stato importante almeno tanto quanto la Bibbia per conoscere e amare Dio.

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