Involuzione

Sono cresciuto in un’Europa che ha fatto la pace. Però, adesso che ci penso bene, quando sono nato erano passati 35 anni dall’ultima guerra mondiale. 35… non sono tanti. Nonostante questo, sono cresciuto credendo che non avrei mai dovuto partecipare alla guerra. Eppure guerre, durante gli anni della mia vita, ce ne sono state tante. Ho visto e applaudito, da una comoda poltrona, tanti film sulla guerra del Vietnam. Credo si possa dire che non è passato anno senza che ci fosse una guerra. È vero, erano guerre piccole, locali, ciò permetteva di pensarle come non nostre, non mie. “Guarda te, quella gente che vive con la guerra in casa, ma saranno scemi, ma come fanno?”. Eh, sì, scemi… Basta poco per tranciare giudizi. Noi invece… noi sì che avevamo superato queste cose. Come si chiamava quel pensatore, mi pare giapponese, che teorizzava la: “fine della storia”? Non vado neanche a cercarlo. È supponibile fosse giapponese, nel suo Paese si è vissuta la bomba atomica. Così come c’è stata gente come Majorana che ha fatto perdere le proprie tracce pur di non inventare l’arma nucleare, allo stesso modo c’è stata tanta gente che ha pensato che gli esseri umani si sarebbero fermati attoniti davanti a tanta potenza distruttrice. “Mai più!”, diranno. Mai più una cosa del genere. Intanto c’era chi si sfregava le mani e iniziava ad arricchire gli arsenali.
Gli egizi, i persiani, Alessandro Magno, i romani sono solo i primi che mi vengono in mente – non sono tanto appassionato di storia, ho sempre preferito dedicarmi alle cose eterne che a quelle transeunti – nazione che invade nazione, desiderio di espansione, “Se conosci la storia non la ripeterai”, ecco, direi che abbiamo vissuto in una bolla anacronistica. Il benessere della nostra nazione, lo stile di vita occidentale… non è mica vero che li abbiamo tacciati: “insostenibili”? E lo erano, ma non per la questione ecologica, bensì per la questione della guerra. Stiamo sperimentando che gli uomini non sanno vivere in pace. Credevamo che l’uomo si fosse evoluto. L’uomo può evolversi solo su base personale, secondo me, ma non a livello di popolo. Esisteranno sempre sacche di ignoranza. Nei casi di invasioni belliche gli ignoranti sono a capo degli stati. Mentre dovrebbe essere il contrario. Putin è un involuto. Certe volte guardo i comportamenti della gente e penso: “Mamma mia, chissà cosa deve avere nel cervello quello!”.
Forse – questa cosa mi è venuta in mente scrivendo – abbiamo pensato che il pianeta potesse andare verso un futuro di pace dopo che è venuto Gesù Cristo, il quale ha mostrato che il vero volto dell’unico Dio è la pace. Allora magari tutte le guerrette che i popoli cristiani si sono fatti per secoli erano, diciamo così, cadute, peccati, errori. ”Signore, perdonaci, perché siamo bellicosi, perché cediamo alla nostra indole aggressiva. Ma appena potremo, faremo la pace”. Da un certo punto di vista, ciò è avvenuto. Sono cresciuto in un mondo in cui la parte di pianeta depositaria del messaggio di Cristo ha effettivamente raggiunto la pace, dopo due millenni di scaramucce. Eppure adesso è sorto un nuovo bellicismo messianico. Come quello di Costantino. Non posso non citare p. Livio – di cui ascolto ogni mattina il programma: “Lettura cristiana della cronaca e della storia” su Radio Maria, dato che adesso consegno nell’alto mantovano e ci metto 50 minuti per arrivare – e dire che prima che arrivasse Costantino la fede cristiana era già stata diffusa e gran parte dell’Europa era già stata evangelizzata. Come? Con la predicazione e il martirio degli apostoli, prima, e dei loro successori, poi. Non certo con la spada. Adesso Putin, il partriarca Kyrill e il filosofo Aleksander Dugin sono convinti che la missione della Russia sia salvare l’Europa dalla perdita di fede, imponendo la fede dall’alto, a livello statale, come fece Costantino. Anzi, visto che ci siamo direi che è stata più dannosa per la fede cristiana l’imposizione costantiniana che qualsiasi altra cosa. Ciò che è imposto con la forza non regge. La fede si può solo proporre. Gesù non è mica venuto con la spada, è venuto con la croce.

Anch’io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio (1Cor 2, 1-5).

Ammetto che mi sono trovato a pensare: “Devo andare in guerra? Devo unirmi ai foreign fighters?”. Ci sono infatti giovani di tutto il mondo che partono per l’Ucraina per unirsi all’esercito o per combattere il russo in proprio. Ieri ho letto che Putin ha firmato un atto di coscrizione per 145.000 russi. Se la Russia arriverà fino a noi, ci sarà la coscrizione? Siamo di nuovo a questi livelli? La coscrizione forse sarebbe anche un bene, mi toglierebbe dall’impaccio del dilemma morale. San Massimiliano Kolbe prima di entrare in seminario voleva, col fratello, arruolarsi per combattere per la patria. Se non ricordo male l’ha salvato una apparizione di Maria o un sogno, ma su internet non trovo niente. Per il momento ho deciso che se avessi a che fare faccia a faccia con la guerra farei come Gandhi, resistenza non violenta. Tolstoj ha avuto uno scambio epistolare con Gandhi, ma credo sia avvenuto verso la fine della vita, dopo la conversione dall’Ortodossia al Cattolicesimo. È più ortodosso il Cattolicesimo dell’Ortodossia. Nel senso che gli ortodossi fanno un piccolo errore teologico, che ora non ricordo, ciò che divide di fondo le due fedi, che i cattolici non fanno. La fede dei cattolici è dunque più retta – orto-dossia, retta fede.
Nella sequenza finale del film Mission i due personaggi principali, il missionario Jeremy Irons che ha convertito gli indigeni suonando l’oboe, senza armi, e ha fondato una missione considerevole, e l’ex soldato Robert De Niro, convertito dopo il senso di colpa per avere ucciso il proprio fratello che gli aveva rubato la donna, quando, alla fine, arrivano i soldati, li accolgono in due modi contrari. Jeremy Irons va loro incontro pacificamente portando in processione il Santissimo Sacramento, mentre Robert De Niro torna ai suoi vecchi metodi e, pur essendo ormai frate, organizza una resistenza armata. Invito a rivedersi il film per vedere che fine fanno.

20 commenti:

  1. Ma magari si imparasse qualcosa dagli errori della storia, per non ripeterli... Non so chi ha detto quella frase, ma il prof Alessandro Barbero lo dice sempre che è una boiata...
    A me viene il disgusto di fronte alla gran parte delle manifestazioni umane, il gesto di Majorana è emblematico, di fronte a certe cose non si può far altro che fuggire poiché non ci sarà mai dialogo e incontro 😔😕
    il film "Mission" ce lo facevano vedere sempre nell'aula magna della scuola come film educativo, la musica mi ricorda il programma TV "A sua immagine" di cui a volte vedevo qualche pezzetto, in attesa di "Passaggio a Nord-ovest" di Alberto Angela... Che bei tempi ❤️

    PS... Mi è arrivata ieri per posta l'attrezzatura di Deliveroo, se tutto va bene potrei essere presto una specie di tuo collega... Anche se qui aprile non è entrato nel migliore dei modi...cielo grigio, pioggia e grandine...😑😑

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    1. Secondo me bisogna sempre sperare in dialogo e incontro, come nella pace. Certo, la pace si ottiene solo coi compromessi, una delle due parti deve fare un passo indietro. San Paolo lo chiama: "vincolo della carità".

      Ormai consegno in campagna e gli agricoltori si lamentano tutti della scarsità di pioggia. Vagli a spiegare che per il nostro lavoro è una seccatura. Procurati un bel capo impermeabile da Decathlon se non te ne danno uno. Ogni tanto ordino con Deliveroo, ho l'app. Molto comoda, lascio laute mance. Un sentito in bocca al lupo!

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  2. La vera sequenza finale di Mission è quella in cui uni dei bambini superstiti raccoglie un violino e lascia il candelabro, simbolo di una religione fasulla buona solo a portare violenza.
    Ed è davvero un finale estremamente esemplificativo. La guerra è sempre una bestialità. Io il gas russo non lo comprerei, li metteremmo in ginocchio al volo. Ma non siamo capaci.. stiamo qua a rischiare una guerra atomica invece.. robe folli davvero..

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    1. Secondo te potremmo farcela senza il gas russo? Non l'ho ancora capito...

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  3. Purtroppo l'uomo non potrà mai completamente "evolvere", perché il lato più sordido dell'individualismo lo spinge a fare anche il contrario di ciò che è giusto.
    Per dirlo - neanche a farlo apposta - con le parole di uno dei russi più celebri al mondo, Fedor Dostoevskj:
    "Io sospetto, signori, che voi mi guardiate con compatimento; mi ripetete che un uomo istruito ed evoluto, quale sarà insomma l’uomo futuro, non può volere deliberatamente qualcosa di svantaggioso per sé, che questo è matematico. Perfettamente d’accordo, è davvero matematico. Ma ve lo ripeto per la centesima volta: c’è unicamente un caso, uno solo, in cui l’uomo può augurarsi di proposito, consapevolmente, anche qualcosa di dannoso, di stupido, perfino stupidissimo; ovvero: per avere il diritto di augurarsi anche ciò che è stupidissimo e non essere vincolato all’obbligo di desiderare soltanto ciò che è intelligente. Infatti […] questo capriccio, signori, in realtà può essere ciò che è più vantaggioso per noialtri sulla terra, soprattutto in certi casi. E in particolare può essere più vantaggioso di tutti i vantaggi perfino se vi causa un danno evidente e contraddice alle più sensate deduzioni della nostra ragione in materia di tornaconto, perché in ogni caso salvaguarda la cosa più importante e preziosa: la nostra personalità e la nostra individualità".

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    1. Non sono d'accordo con questa idea di Dostoevskij.
      L'uomo, anche quando crede di scegliere un male, sta comunque facendo una scelta, e fra due opzioni sceglie quella che in quel momento gli pare la migliore. Posto di fronte a una scelta, delle due l'uomo sceglie sempre ciò che ritiene bene. L'uomo non può che scegliere il bene. Anche nel caso menzionato da Dostoevskij, che secondo me è semplicemente il caso in cui esercita la libertà (una facoltà data da Dio per rendere la scelta di Lui meritoria). Ma l'uomo non può far altro che scegliere il bene, perché fra due cose sceglie quella più 'sceglibile'. In ogni caso sta scegliendo ciò che ritiene il meglio. Sbaglia mira, ma una scelta la fa, e sceglie ciò che in quel momento considera migliore. Questa per me è la più autentica prova che l'uomo è fatto a immagine di Dio, cioè il Bene in sé.
      Dostoevskij non l'ho mai considerato un grande pensatore, certo un grande scrittore, al massimo un fine psicologo. Come ho detto, preferisco Tolstoj.

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  4. ora anche il bianco padre ha scoperto che i caporioni parlano e i mortidifame invece crepano.
    Non capisco cosa cambia ad un mortodifame stare sotto ad un caporione oppure un altro e quindi perchè non arrendersi e farsi fare prigionieri dai mortidifame nemici.
    Quando tutto sarà distrutto, allora per i mortidifame superstiti saranno cazzi amari.
    I mortidifame debbono riservare le loro forze combattive per far fuori quelli che si ergono a caporioni senza alcun merito nè capacità divinatorie, vedi i nostri carbonari nel 1800

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    1. "Non capisco cosa cambia ad un mortodifame stare sotto ad un caporione oppure un altro e quindi perché non arrendersi e farsi fare prigionieri dai mortidifame nemici". Ho la sensazione che tu abbia espresso un pensiero molto cristiano. Il problema è che se sei coscritto nell'esercito non puoi arrenderti, diventi disertore, una grande caduta morale che ha effetto sulla coscienza. Siamo sempre tenuti a obbedire agli stati in cui ci troviamo. Certo, se uno non è nell'esercito può agire come vuole, non è obbligato a combattere, così almeno penso.

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  5. L'essere umano nonostante i libri letti avrà imparato qualcosa dai libri del passato ................ migliorare la guerra di oggi. I due presidenti sono molto predisposti per far guerra .......... si misurano su quanmti riescono a mietere?

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    1. Biden per il momento sembra quello che cerca di fare di tutto pur di non essere quello che 'preme il bottone' per primo. Putin invece sembra quello che non vede l'ora.

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  6. Un post impegnativo.Mi pare che i potenti della terra in questo momento siano un manipolo di pazzi.

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    1. Stessa sensazione. A me sembra come se la pace fosse 'scaduta', portata alle estreme conseguenze, arrivata alla fine. C'è chi non la sopporta più e, vedendo i problemi, non cerca di risolverli dall'interno della pace, ma si è scoraggiato e ha detto in cuor suo: "La pace non può funzionare, è evidente. Smettiamo di provarci. Torniamo a fare la guerra, che è l'unica condizione che soddisfa la natura umana".

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  7. Sono nata subito dopo la guerra, quindi sono vecchia. Ho seguito tantissime guerre da lontano e nei 20 anni che è durata la guerra del Vietnam, ho consumato le scarpe partecipando alle numerose marce in favore della pace. Arrivata a 70 anni non avrei mai immaginato di assistere a questa carneficina tra fratelli. Pensavo che il potere del denaro non potesse raggiungere questi livelli. Purtroppo sono sgomenta davanti alla morte della VERITA': Le notizie vengono stravolte e spesso non sono vere. Davanti a questo scenario non ci sono parole e come vedi la diplomazia non riesce a svolgere il proprio compito. Speriamo che le sofferenze di quel popolo possano cessare al più presto. Ci vorranno decenni per ricucire queste ferite. Serena settimana.

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    1. La propaganda che fa Putin è un totale fake news. Prego per gli ucraini e per lo stesso Putin, Dio lo converta, anche se la vedo dura.

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  8. Sono i russi che non potrebbero farcela senza vendercelo.

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  9. Non credo che l’uomo smetterà mai di fare la guerra, è propria del suo istinto di animale. Si è evoluto sul piano dell’intelligenza ma non sul piano umano. Più diventava intelligente più costruiva armi potenti. Questo perché l’uomo ha una naturale tendenza alla distruzione, alla guerra. Freud a tal proposito parlava di pulsioni di morte che spiegherebbero il motivo per cui l’uomo commette sempre gli stessi errori non imparando mai la lezione, sia come popolo che come individuo.

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    1. Secondo me alcuni uomini si evolvono, ma sono sempre pochi all'interno di ciascuna società. Se ci pensi, tutte le culture hanno la loro religione e l'uomo religioso, il punto da raggiungere, è sempre ascetico, solitario ma amorevole con il prossimo, vive diversamente da ciò che chiamiamo "mondo", rigetta la violenza, ecc.

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  10. Io sono già in pensione, non sono più tanto giovane, ho vissuto tutta la mia vita nella pace e mai avrei pensato di avere una guerra così vicino. Pensavo che, dopo l'esperienza passata, non si sarebbe più ripresentata un'altra guerra ...tutto sbagliato, ci risiamo !! Mi fa male guardare le immagini che vengono dell'Ucraina, mi fa malissimo pensare a tutte quelle vite perse, per che cosa ??? Non c'è niente che vale più della vita e della possibilità di viverla in pace, come la si desidera. Credo che la guerra è la cattiveria siano nell'animo umano; sta a noi far prevalere il buonsenso e la ragione. Invece siamo in mano a dei pazzi!! Preghiamo perché tutto finisca, non possiamo fare molto altro. Auguri di buona Pasqua e saluti.

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    1. Pensavamo che la storia andasse in una direzione e invece “non c’è nulla di nuovo sotto il sole”. Penso che questa grande delusione abbia scandalizzato molte anime.

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