Fare il proprio lavoro con passione

Non è certo una novità che sia una persona di poco valore. Ormai, anche se mi dicono: “Dai, non buttarti giù, non è una cosa corretta, non bisogna prendersela sempre con se stessi” – e con chi dovrei prendermela, con gli altri? Giammai! Se c’è una cosa che ho imparato studiando le religioni è che l’homus religiosus tende sempre a fare il meno possibile del male, a tutti, agli uomini, alle donne, alle creature, al creato e a fare il più possibile il bene. Quanta gente ho conosciuto che si avvicinava al buddismo e di colpo smetteva di uccidere le zanzare, “Sono esseri viventi anche loro”, o diventavano vegani, per non far male al regno animale… Detto questo, siamo inevitabilmente condannati a fare un minimo di male anche se non vogliamo, ciò accade per il semplice fatto che stiamo al mondo e respiriamo, e: “Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo» (Mc 7, 20-23); d’altronde ha anche detto: “Uccidi e mangia!” (At 10, 13) – rispondo che sono una persona di 42 anni che è arrivata varie volte a conoscere i propri limiti e che al massimo, per non scagliarmi ogni volta contro me stesso, dico, con San Paolo: “anzi, io neppure giudico me stesso [...] Il mio giudice è il Signore!” (1Cor 4, 3-4).

Una premessa per raccontarne una che ho fatto sul lavoro. Purtroppo non sono un lavoratore modello. Presente quando si dice: “Quello lì è un gran lavoratore”? Ecco, la frase non si addice a me. Bisogna sapere che il corriere che va sotto la dicitura: “Logistica di Amazon” o “Amazon Logistics” non lavora come i corrieri tradizionali. Per i corrieri tradizionali (Bartolini, DHL, UPS, ecc.) la priorità è la professionalità. Se non si trova in casa il cliente, si lascia l’avviso di giacenza e si riporta indietro il pacco. La Logistica di Amazon non ha giacenza. Non esistono magazzini dove vengono stoccati i pacchi e dove il cliente possa andare a prenderseli. Con la Logistica di Amazon il pacco va in consegna per tre giorni consecutivi, dopodiché, se il cliente non è stato trovato e non è stato possibile consegnare in altro modo, l’ordine è annullato.
Questo per dire che nella Logistica di Amazon da un lato siamo caricati come muli, per via del sistema automatizzato e dell'applicazione che semplifica il lavoro, e del fatto che non facciamo ritiri, il giro è disegnato da un algoritmo e non dobbiamo pensare a farlo noi, e in teoria non abbiamo orari concordati col cliente; allo stesso tempo è visto con severità il fatto di riportare indietro pacchi. Insomma, hai tanta roba e non devi riportare indietro niente. Ciò fa si che Amazon dica che vuole che si lavori con professionalità, ma non dica che vuole che si lascino i pacchi nei giardini. Siamo costretti dallo stato delle cose a lasciare i pacchi nei giardini. Naturalmente non lascio pacchi incustoditi, dove potrebbero essere rubati, ma se c’è un giardino privato non mi faccio problemi, non dico a lanciare, ma ad appoggiare il pacco dentro il cancellino e a spingerlo un po’ verso l’interno, in modo che nessuno possa arrivarci con la mano.

Nuovo cliente. Un indirizzo a cui non avevo mai consegnato. Ho sempre consegnato di fronte e di fianco, mai a questo indirizzo. Il pacco che ho da consegnare è grande e pesante. È a base quadrata ma lungo. Messo in piedi mi arriva al petto. La base quadrata sarà di 30x30 cm. Dentro c’è qualcosa che non occupa tutto lo spazio. Facendo ruotare il pacco sottosopra si sente il contenuto fare: “Vuuum!”, “Vuuum!” spostandosi da una parte all’altra.
Il cliente non c’è. Non ho nessuna intenzione di tenermi nel furgone un pacco così, correndo il rischio di non aver tempo per fare il ripasso, e quindi di dover riportarlo indietro. Avrei tutti gli sguardi su di me, al magazzino Amazon, se riportassi indietro un pacco grosso. Questo genere di pacchi, si dice: “Va consegnato”. È qualcosa che sicuramente il cliente ha pagato parecchio e che vuole. Devo consegnarlo.
Il cancellino, con gli spuntoni, è alto, arriverà più o meno alla mia fronte. Decido di farlo passare al di sopra e di calarlo piano fino a farlo poggiare a terra, e di lasciarlo così, in piedi, subito dietro il cancellino. Qualsiasi ladro avesse voglia di rubarlo, non potrebbe. Gli costerebbe fatica sollevarlo da dov’è, e soprattutto sarebbe visto, perché quello è un quartiere pieno di case e dove passa gente. Di fianco, c’è un parchetto dove pascolano tranquille le baby gang.
Facendo uno sforzo pericoloso per lo sfintere, non appena passo il pacco al di là del cancellino, quindi mentre sono con le braccia all’interno del giardino, ma col pacco pesantissimo ancora sospeso a mezz’aria, parte un allarme fortissimo: “Uiu-uiu-uiu-uiu-uiu-uiu-uiu-uiu-uiu!” che avranno sentito non solo in tutto il quartiere ma in tutta Castel Goffredo.
Il tutto sotto lo sguardo basito di un ragazzo che, appena uscito dal condominio di fronte, sale sul motorino.
Per una frazione di secondo resto col pacco a mezz’aria. La spina dorsale è sul punto di rompersi. Inizia a svilupparsi un certo dolore. Le braccia ancora un po’ e mollano.
Mi decido. Ormai il danno è fatto. Calo il pacco lentamente e lo poggio in terra, allungando le braccia e mettendomi in punta di piedi. La schiena pagherà le conseguenze di questo fatto, tra dieci anni.
Ho altre consegne, nel condominio di fronte e due civici più avanti, per cui vorrei scappare ma non posso. Mi dico: “Oddio mi arrestano!”.
Il ragazzo vede che prendo un paio di pacchetti dal furgone e mi dirigo verso il suo portone, si avvicina come non fosse successo niente – chissà quante volte l’hanno sentito, quell’allarme – e chiede: “Hai qualcosa per Di Giannantonio?”. “No, Capasso”, dico leggendo sul pacco. Se ne va.
Faccio le altre consegne e me ne vado, pensando, per il resto della giornata: “Questa volta mi denunciano”.
Mando un vocale a un mio collega raccontandogli l’evento e lui risponde con uno sticker dove c’è una sua caricatura che si mette la mano sulla fronte, come per dire: “Ma si può!”. Lui è professionale. Riporta sempre un sacco di pacchi, piuttosto che rischiare. Io rischio. Finora non ho mai preso lettere di richiamo.

14 commenti:

  1. Lavorare in condizioni simili può oggettivamente generare comportamenti come il tuo. Sarà che io, proprio perché non sono mai reperibile a casa, scelgo sempre l'opzione "ritiro presso amazon point" (nel mio caso una tabaccheria). Non potrebbero fare così se sanno di non poter presidiare casa il giorno della consegna?

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    1. Ho sottolineato che era un cliente nuovo proprio per dire che probabilmente non era familiare con l'opzione "Punto di ritiro". Dopo ciò che è successo, magari ci penserà. Oppure ho perso un cliente. Anch'io uso locker e tabaccherie non essendo mai in casa. Ma alcune cose, in base al venditore, non hanno l'opzione. In quei casi avviso una vicina pensionata che sta al piano rialzato e mi fa il favore di ritirare lei.

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  2. Non so cosa avrei fatto al posto tuo, capisco la scocciatura di riportare il pacco indietro.

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    1. Grazie per la comprensione, ma non credo tu avresti fatto come me. Sono io che mi perdo nelle fasi di concitazione.

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  3. Nonostante sia in pensione, mi faccio consegnare i pacchi in ufficio. Consapevole anche che il corriere trovi sempre qualcuno. E' una questione di rispetto per il lavoro altrui, ma in troppi non ci arrivano proprio. A margine: non pensi che il Papa dovrebbe muoversi e fare un salto a Mosca?

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    1. Sì, penso che potrebbe proprio farlo. Ma se noti, pur avendo criticato aspramente in ogni occasione ultimamente tutto ciò che sta avvenendo in Ucraina, non ha mai fatto il nome di Putin. Probabilmente il ruolo del Papa è quello di calmare gli animi piuttosto che inasprirli. Un suo viaggio a Mosca sarebbe una mossa enorme, e non so quanto ben vista dai russi.

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  4. fra 20 anni finirà la vendita via internet, perché il costo dei pacchi sarà elevato per mancanza di benzina,
    resisti,
    arriverai alla pensione e speriamo che sia sufficiente alla tua sopravvivenza

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    1. Sono più che altro convinto che finirà lo strapotere di Amazon, non la vendita online. Ci saranno sempre più furgoni e meno auto, la gente non uscirà più di casa per comprare.
      Quanto alla pensione, sono nelle mani della Provvidenza!

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  5. Ho acquistato solo una volta una medicina dalla farmacia vaticana. Il corriere mi ha telefonato e mi ha chiesto di andargli incontro per la creusa.(mattonata ligure). Tutti i miei vicini sono sempre serviti alla porta mentre io ho dovuto scarpinare e pagare 27.00 euro solo per il corriere. Quando ci siamo incontrati mi ha detto Genova è bella ma ti distrugge. Non ho detto niente le ho dato la mancia e me ne sono andata.

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    1. Non ho mai apprezzato i miei colleghi che citofonano e dicono: Scenda, l'aspetto! Sono sempre andato al piano. Non solo, quando facevo il centro di Brescia, piazza Duomo, piazza Vittoria, piazza Loggia, corso Mameli, corso Zanardelli, insomma tutte le zone pedonali, mi sono fatto per mesi delle gran scarpinate ogni giorno con in spalla una sacca piena di pacchi. Ho servito tutti gli uffici al piano, spesso facendo delle gran scale. Non fidarti di un corriere che dice: Mi venga incontro!, non ha il diritto di dirlo.

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  6. Ci sono dei corrieri non di Amazon che mi chiamano sempre e mi fanno scendere, leggo che hai scritto che non hanno il diritto di dirlo, però mi trovo meglio, alcuni corrieri amazon è successo che abbiano lasciato il pacco incustodito e questa cosa non mi è piaciuta. Per fortuna è una cosa che è successa raramente. Però se mi chiamano sul cellulare, se non ci sono faccio lasciare il pacco al bar sotto casa.

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    1. In teoria non potrebbero dire: "Scenda". Resta comunque una scelta del cliente.

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  7. Ti faccio i miei complimenti per la tua abnegazione, Filippo ... Se non è essere un "gran lavoratore" questo, mi domando cosa lo sia...
    Un lavoro in un magazzino e ciò che vorrei e dovrei avere, se una certa cosa che ho iniziato andrà come previsto...😕

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    1. No, davvero, non essendo amante del mio lavoro non lo faccio con abnegazione. Cerco di fare del mio meglio, però, arrivando fin dove posso. Ti faccio l'imboccallupo per il progetto di cui parli.

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