Disturbi ossessivo-compulsivi

Leggo centinaia di notizie al giorno. O meglio, centinaia di titoli. È il mio passatempo. È una malattia. È un modo per stare attaccato al telefono. E, davvero, sto attaccato al telefono troppo. Quando mi sveglio, la mattina, la prima cosa che faccio è mettermi a leggere notizie. Il brutto è che non me ne frega niente, leggo solo titoli. Uso Google News. L’obiettivo è arrivare in fondo all’elenco, allora ho la sensazione di aver letto le notizie. Non mi soffermo su niente. Non apro nessun articolo. Dopo questo, recito le Lodi Mattutine. Poi leggo le letture della messa del giorno. E in teoria, poi, siccome sono negli anni di formazione per entrare nell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi, dovrei fare mezz’ora di meditazione, o orazione mentale. Posso partire dal Vangelo del giorno o da qualsiasi lettura, l’importante è che mediti per mezz’ora e trasformi la meditazione in preghiera; verso la fine, diciamo. Il problema è che nella mia fame di sonno, per paura di sentirmi stanco sul lavoro, non mi sveglio abbastanza presto per fare mezz’ora di orazione mentale. Al massimo riesco a fare un quarto d’ora. E sì che vado a letto presto. Non mi sono ancora deciso a svegliarmi prima. Ho sempre paura che non mi basti il sonno. Magari, dopo aver fatto colazione, siccome ho ancora tempo e sono più sveglio perché ho bevuto il caffè, mi metto in ginocchio davanti al letto e prego ad alta voce altri dieci, quindici minuti. Chiedo a Dio di non farmi fare incidenti, di impedire che metta sotto qualcuno col furgone, che non faccia danni al furgone, ad altri veicoli, ad arredi urbani o alle case dei clienti. No, perché, queste cose sono successe. Danni al furgone ne ho fatti tre, 250 euro ogni volta. Una volta ho tirato giù un paletto d’acciaio dissuasore del traffico. Ero in pieno centro, dietro il duomo. Ho chiamato i vigili, hanno preso gli estremi della ditta e alla fine è stata decurtata dallo stipendio la somma spesa per la riparazione, 50 euro. Un’altra volta ho tirato giù il citofono di un cliente. Gli ho lasciato il numero di telefono, hanno speso 35 euro per la riparazione. Poverini, due vecchietti tanto gentili. Insomma, nei primi tempi delle mie avventure con Amazon ne ho fatte! Per forza, mi davano il furgone senza sensori! Sia benedetto in eterno l’inventore dei sensori di parcheggio. Anche ora, vedo che i ragazzi nuovi ci mettono un attimo a fare danni. Chi nel primo mese ne fa uno, due. E son sempre 250 euro di franchigia. Il problema non è solo che uno è inesperto a guidare, è che hai una fottuta pressione addosso per fare in fretta, e questo è colpa, a monte, di sua eccellenza Mr. Bezos; inoltre sei costretto a fare almeno 100 manovre al giorno in spazi stretti. Se sommi queste cose viene fuori una miscela esplosiva. Davvero, i nostri furgoni sono tutti segnati, strisciati, ammaccati. Non parliamo degli specchietti. Be’, questa è l’immagine che Amazon vuol dare? Cavoli loro. La mia ditta non fa neanche lavare i furgoni, sono neri e marroni (per la terra che si raccoglie quando si va in campagna). Pezzenti. Quando arriviamo davanti alle case la gente, a meno che non sia cliente abituale, non ha la più pallida idea che è arrivato Amazon. Solo sui furgoni che girano in città c’è scritto. Se penso che ho fatto la città per tre anni e mezzo mi chiedo come ho fatto. Per un anno e mezzo addirittura il centro storico. Terribile. Adesso faccio una zona periferica costituita da villette singole, più un paese adiacente a Brescia che si chiama Borgosatollo. Mi trovo bene. Finite le consegne mi metto in viaggio per tornare al centro di smistamento e chiamo mia madre in vivavoce. Mia madre a quell’ora è in negozio. Ha 75 anni e tiene ancora aperto. Per forza, continua a venir su lavoro. Sono tre anni che dice che in aprile chiude ma ancora non l’ha fatto. E sì che nel 2019 ha avuto anche un tumore, del quale, ringraziando il cielo, non è rimasta traccia. La conversazione con mia madre dura più o meno tutto il tempo che ci metto ad arrivare al benzinaio. Se non riesco a parlare con mia madre, perché magari in quel momento ha clienti in negozio, mi metto a pregare. Anni fa ho inventato una giaculatoria che dice: “Ti ringrazio, Signore Gesù Cristo, per tutto ciò che mi hai dato nella mia vita e per tutto ciò che mi stai dando”. È un semplice ringraziamento, ma siccome comprende tutto, se recitato a lungo, anche mentalmente, lascia senso di vicinanza a Gesù e gioia interiore. È come se si eliminassero dall’anima le lamentele nate in seguito a cose spiacevoli capitate, che formano una specie di senso di scontento verso Dio. Ringraziando per tutto, ci si riconcilia con lui. Il risultato è pace e gioia. Quando arrivo al centro di smistamento, dopo aver fatto gasolio, ho sempre circa un’ora da aspettare prima di entrare. Il rientro è alle 18,30. Arrivo al centro di smistamento per le 17,30. A volte vado a mangiare al MacDonald’s che c’è vicino. In ogni caso, prendo il telefono e mi metto a scorrere le notizie. Senza frutto, senza profitto, solo riempiendomi la testa di frasi a effetto da giornalista che spesso rasentano l’assurdo. Ho paura che ciò rovini il mio modo di pensare, parlare e scrivere. Alla sera, quando arrivo a casa, mentre mangio leggo il sito Digg o guardo un video su Youtube, in genere spezzoni di Friends che so a memoria, o i cani. Poi mi metto a leggere, in questo periodo sto leggendo Jacob von Gunten di Robert Walser, carino, Il loden di Bernhard, già letto anni fa, Storia della mia vita di Santa Teresa d’Avila, la quale in un modo o nell’altro non fa altro che dirti di pregare, allora mi metto a pregare, magari a dire il rosario, e mi addormento.

18 commenti:

  1. Diceva Hilmann che viviamo una sorta di intossicazione ermetica, da Ermes, il dio dei messaggeri, delle notizie, del commercio. Gli dei antichi, come insegnava Yung, cacciati dalla porta, sono tornati dalla finestra delle nostra psicopatologia/ossessioni.

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  2. Comunque meglio Google News che il Dizionario Teologico. L'altro giorno ho sbagliato ad inserire un indirizzo per un Amazon Hub e ho scoperto che anche gli uffici postali smistano Amazon!!! Bah.. state monopolizzando tutti.. ;)

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    1. Bello questo "state", come c'entrassi qualcosa in queste dinamiche mondiali...

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  3. una vita molto equilibrata

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  4. La vita di una brava persona che fa il proprio lavoro con impegno pur avendo mezzi limitati a disposizione.
    Purtroppo quando un'azienda ha margini di guadagno così bassi da dover tagliare tutte le spese, è inevitabile.
    La mia è un miracolo che sia ancora aperta e infatti non rinnova più niente: lavoro con un PC vecchissimo, programma operativo Windows 8, stampante super-usata regalata da un fornitore. Non posso comprare neppure la carta di mia iniziativa, devo prima chiedere il permesso, ci pensa la moglie del capo che la compra in un hard discount, grammatura tipo carta velina...

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    1. Sì in effetti i margini di guadagno sono bassi, anche se devo dire che i proprietari dell'azienda per cui lavoro, marito e moglie, hanno entrambi il macchinone.

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  5. Comunque è bello pregare di non avere incidenti!

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    1. È la prima cosa che chiedo ogni mattina. Stamattina stavo investendo un ciclista, proprio non l'ho visto!

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  6. Chissà cos'è successo il 25 gennaio, hai fatto un proposito dell'anno nuovo? La tv svedese mi intriga, ma dove la si vede? Non ho la televisione... Anch'io ho una tendenza a leggere la cronaca nera (la politica non la capisco) salvo poi pentirmi perché mi lascia tremante.

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  7. Nuvola22/2/23

    La TV svedese la riesco a vedere perchè lavoro in Svezia. Per quanto ne capisco, si può guardare contenuti tipo "netflix" (film, serie, ...) tramite il sito svtplay (https://www.svtplay.se/), ma ovviamente tante cose (forse tutto?) se puoi vedere solamente se sei fisicamente collegato dalla Svezia (controllano l'IP credo). Le notizie sono su svt (https://www.svt.se/)
    Comunque, serie e film svedesi sono morbosamente espliciti su nudità, sesso, perversioni, etc etc etc. Ho fatto l'abitudine alla "nudità" e alle scene "non perverse", ma ci sono film che sono davvero malati e, quando mi accorgo che ne ho scelto uno, poi interrompo, mi fa male continuarne la visione. Appunto, alcuni film sono morbosi, malati, fatti di nulla, frutto di menti che non hanno problemi economici ma solo di esistenza vuota e senza senso. (Sono dura, ma più vivo qui, più ne sono convinta: gli svedesi sono fieri "atei" e dopo vanno a seguire i santoni mistici o vanno in comuni pseudo-comuniste dove si stordiscono di droga nei boschi. L'alternativa è stordirsi di alcool nel weekend.)

    Il vantaggio della TV svedese è che danno i film in lingua originale (quindi a volte mi sono vista film italiani :) e che, ovviamente, non danno solo film svedesi, ma da tutto il mondo.

    Una serie nuova (svedese) che non mi è dispiaciuta, anzi mi è sembrata quasi umana, è "Händelser vid vatten" (https://www.svtplay.se/video/KQdrb9q/handelser-vid-vatten) ma ovviamente è svedese, quindi, alcool, nudità, sesso esplicito,... almeno, ecco, non era nè gratuito nè morboso (almeno, la maggior parte). I caratteri principali, anzi, erano "umani". Una sorta di "Svezia vera, realistica" (che, comunque, fa pensare e mette una certa tristezza in cuore).

    Il 25 gennaio ho avuto una visita medica che mi ha fatto rivalutare le mie priorità, grosso modo, verso una vita con meno stress e più sana. :)


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    1. Capperi, vivi in Svezia! Parlerai lo svedese... per me è arabo. L’immagine che restituisci della Svezia è triste, il nord-Europa è primo in classifica per la “grande apostasia silenziosa” di cui parlava Giovanni Paolo II. La sicurezza economica, anche se non è un male in sé, di fatto non è un grande aiuto alla fede perché impedisce di affidarsi alla Provvidenza. Per ciò che sento sulla qualità della vita, però, mi ci trasferirei volentieri. Guardo solo film americani in lingua originale, non ho Netflix né Prime Video o simili per cui non sono aggiornato. Una serie di cui mi hanno parlato benissimo e che guarderei volentieri (aspetto l’uscita dei dvd) è “Better call Saul”. Mi raccomando non stressarti troppo!

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    2. Nuvola23/2/23

      No, purtroppo il mio svedese parlato è molto carente, e lavoro in un posto dove si parla inglese. Spesso, l'inglese lo sanno anche le vecchiette! È difficilissimo trovare un ambiente dove si parla solo svedese (visto il mio lavoro). Ma mi devo impegnare a parlare.

      Dici bene, il problema è che hanno troppo benessere economico. Inoltre hanno un grosso problema con l'alcool, ma come tutto il nord. Un altro problema è il clima, buio, buio, uno deve stare attento alla depressione.

      Sono seri riguardo il lavoro: su quello, credo battano tutti. Ma ci sono molti problemi che io vedo: spreco, e la sanità. Persino in Italia è migliore. Che dico! Persino in Turchia, dove ho vissuto vari anni. Se mi viene qualche brutto male io non mi curo qui, che mi fanno schiattare, io vado in Turchia! O in Italia.

      In Svezia si sta bene da giovani senza problemi di salute. Il resto che si sente dire è solo PR. Nonostante io paghi 1000 euro al mese in tasse, ho dovuto sborsare 300 EUR per la visita del 25 gennaio. Altrimenti ero ancora lì che aspettavo...

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    3. Apostasia, una sorta di malattia autoimmune a livello mentale.
      Va molto di moda, verniciata di arcobalengo ora.

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  8. Un pò come me. Anch'io leggo solo i titoli, qualche volta approfondisco le notizie, solo quelle che mi interessano. Mi è piaciuto il fatto che preghi per evitare incidenti a te stesso e agli altri !!E' una cosa importante !!! Ciao

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  9. Signor Filippo, ciò che i mezzi di deformazione di massa martellano sulle masse è propaganda, un metodo che combina narrazione apologetica e omissioni.
    Di fatto un colossale flusso di inquinamento delle menti.
    Gli ingegneri anglofoni dicono "Garbage in, garbage out!"

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    1. È ciò che dico anch'io, per questo lamento la mia morbosa attrazione per essi!

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