Paraparesi spastica (4) – Come un’enciclopedia

“Pa… resi spastica? Ho capito bene?”.
“Hai capito come uno cha ha bisogno di otto apparecchi acustici... otto per orecchio... Paraparesi spastica! Para!”.
“Parapparapparapparà! No, dai, scherzavo, non volevo offenderti! Non fare quella faccia! Galdina, dai, ti prego!”.
Entra l’ispettrice Rufilla, una donna di 100 Kg nota per aver rotto svariati denti ai clienti della polizia. Così infatti le forze dell’ordine chiamano i malviventi.
“Cosa è successo? Perché piangi, Galdina? Perché piange, Braulio? Cosa ha detto?”.
“Ma... niente... volevo fare una battuta...”.
“Mi ha preso in giro per la mia malattiaaa!”.
“Cosa? Ispettore Braulio Pallavicini... e pensare che qua dentro c’è anche chi ha rispetto per lei... se non fosse per la sua arguzia investigativa, le avrei già rotto i denti da tempo...!”.
“E su, ispettrice Rufilla, non bisogna prendersi troppo sul serio...! Cerco di diventare amico di mia figlia”.
“Piuttosto cerchi di fare il padre! E si comporti bene!”.
“E va bene... Stavamo dicendo... La tua malattia si chiama paraparesi spastica, giusto? Ci ho preso questa volta? Vuoi dirmi qualcosa di più su come funziona?”.
“Ok...”. Galdina si asciuga le lacrime. “La paraparesi spastica è un gruppo di malattie ereditarie rare che causano indebolimento graduale con spasmi muscolari alle gambe. Le persone affette hanno riflessi, crampi e spasmi che rendono difficile la deambulazione. Colpisce entrambi i sessi e può esordire a qualsiasi età. Colpisce da una a dieci persone su 100.000. Assume varie forme e può derivare da tipi diversi di anomalie genetiche. Tutte significano degenerazione del percorso nervoso che trasporta i segnali dal cervello lungo il midollo spinale ai muscoli. Può venire colpita più di un’area del midollo spinale. I sintomi possono sopraggiungere a qualsiasi età, da un anno all’età avanzata. I riflessi sono esagerati e i movimenti irrigiditi. Camminando con le punte dei piedi rivolti all’interno si tende a inciampare. Le scarpe infatti si consumano sull’alluce. Un sintomo comune è l’affaticamento. In alcuni pazienti si irrigidiscono anche le braccia. La sensibilità e funzionalità di vescica e intestino solitamente non sono interessate. I sintomi si aggravano lentamente, ma a volte si stabilizzano dopo l’adolescenza. L’aspettativa di vita non viene compromessa. Il trattamento include fisioterapia, attività fisica e farmaci”.
“Capperi, Galdina, sembri un’enciclopedia!”.
“È la mia malattia. Non è cosa buona e giusta essere informati sulla propria malattia?”.
“Mi sento spremuto come un lime per la caipiriña! E a proposito di caipiriña, dato che ci siamo, ho sempre avuto una curiosità: come si forma il cerume, entra da fuori... o...?”.
“Guarda che sono io la malata, mica tu... anche se, ora che ci penso... mi sa che qualche danno cerebrale, che mi è stato risparmiato, l’hai preso tu!”.
“Ehi, non fare dell’ironia, sono sempre tuo padre...!”.
“Su, dai, Galdina, non fare così, ricorda il quarto comandamento, “onora il padre e la madre”, su... dai...!”.
Quel giorno l’ispettrice Rufilla non riuscì a far smettere Galdina di piangere prima delle quattro del pomeriggio.

6 commenti:

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    1. Eppure ha un carattere forte, ma la malattia può essere un punto debole...

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  2. Però l'ispettrice poteva tenere viva la sua fama e fare un occhio nero a Braulio, eh!

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    1. Ho pensato non fosse il caso di punirlo così severamente, almeno per ora.

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