Gastroscopia

Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; d’altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne (Fil 1, 23-24)


Che stupida! Mi sono preoccupata solo della mia vita e del mio futuro, adesso mi trovo a combattere coi pensieri sulla morte. Alla malora la forma del libro! È davvero un brutto scherzo della natura... natura... dell’universo... di Dio o di chi per esso, del diavolo, di chi non so! Tutta concentrata sul libro, non pensavo ad altro; è davvero strana la vita, che scherzo! Forse è proprio perché non ho mai pensato alla morte mi sta succedendo questo. Chiamalo karma... o come vuoi chiamarlo. Ho fretta di scrivere, non ho voglia di pensare alla malattia. Pensavo solo alla mia realizzazione. Come manager mi sono realizzata, pensavo di salire ancora più in alto con la pubblicazione di un libro; così pensavo di passare la vecchiaia. Come posso esser stata così stupida e non aver previsto che poteva accadermi? Parlo, penso, ma con chi parlo? Parlo con Dio? Se non parlo con Dio, cosa parlo a fare? Pensare mi è sempre servito a chiarire i pensieri. È così che ho costruito la mia fortuna. Una bella carriera. Mi sono sempre sentita intelligente, più intelligente di altri. D’altronde è vero, non sarei divenuta manager se non fossi stata intelligente. Solo che adesso mi sento stupida. Stupida per non aver previsto di potermi ammalare. Meglio che continui a pensare, è l’unico modo in cui sono sempre riuscita a venire a capo delle situazioni. Chiamala meditazione, dialogo con se stessi... sono capace. Ecco con chi parlo, con me stessa. Serve, chiarisce le idee. Tutto in una volta, com’è possibile? La gastroscopia è chiara, ci sono cellule tumorali nel pancreas. E io che pensavo di vivere una pensione felice. Ho scelto io di andare in pensione a 67 anni. Potevo andare a 64. Ho scelto io di continuare, la Delta Acciai aveva bisogno di me. Potrei andarmene ma resto: perché avete bisogno di me, dissi. Che orgoglio! Ma l’orgoglio è sbagliato? E cos’è sbagliato, se non c’è Dio? Sono brava e lo so, sapevo il bisogno che l’azienda aveva di me. Abbiamo fatto una bella festa, chissà se qualcuno si ricorderà di me. Alessio sicuramente sì... dopo quello che gli ho fatto... secondo me la giarrettiera se la ricorda! Montanari, il nuovo AD, farà affossare la Delta. Come mi piacerebbe. Così vedrebbero, capirebbero la mia bravura. I manager si avvicendano e nessuno li ricorda. Anzi, i sottoposti odiano i manager. Non sono odiata, almeno, non mi è sembrato, nessuno me l’ha mai detto o fatto capire. Cosa faccio adesso col libro? Lo inizio o no? Ma se non so nemmeno come farlo, in che forma scriverlo! Proprio mentre stavo ancora decidendo se fare un trattato o un romanzo... ecco i risultati della gastroscopia. Che jella! È jella o karma? Cos’è il karma? Se fai un’azione, l’universo ha una reazione... ciò che fai si ritorce contro di te. O meglio, non necessariamente. Se fai del male, torna indietro il male, se fai del bene, torna indietro il bene. Ecco il karma. Ci credo? Non è la stessa cosa dire giustizia divina? Se c’è Dio, ovviamente... Chissà se c’è Dio. Mi sono dimenticata di chiedermelo troppo a lungo. Mi sono completamente disinteressata della questione. E adesso, eccomi qua a non riuscire a pensare ad altro. Se ho un tumore, devo morire. Comunque devo morire. Non avevo pensato sarebbe stato così presto... tutto qui. Ero concentrata sul pensiero del libro, il mio libro sulla musica. Eunice, perché non ho seguito il tuo consiglio, perché non mi sono iscritta al Conservatorio? La fede della nonna mi è sempre sembrata scontata, non ci davo troppo pensiero. Cara Eunice, può essere che avessi ragione... magari un Dio c’è. Magari dopo la morte c’è vita. Qualcosa, semplicemente qualcosa. Cosa c’è dopo la morte? Se non ci fosse nulla? Cristo, un uomo che è Dio... ma davvero? Ho pensato tanto nella mia vita, ma tante cose le ho considerate tralasciabili. La mia generazione non pensa a Cristo, non pensa a Dio. Sono più le volte che lo si nomina per prenderlo in giro, lo si bestemmia, ma ci si crede? Se non ci si crede, ha senso bestemmiarlo? Ecco il violino... magari mi metto a suonare e smetto di pensare. Non ho ancora deciso se il libro sulla musica deve avere forma di trattato teorico o romanzo. Ma come faccio a pensare al libro con questi risultati delle analisi? Gastroscopia... adesso c’è da fare la TAC. Economia aziendale, una facoltà che porta al lavoro sicuro, poi mi sono fatta strada. Nonostante la nonna abbia consigliato di continuare a suonare il violino e iscrivermi al Conservatorio. Nel mio orgoglio avevo paura di non riuscire a divenire virtuosa. Sarebbe andato bene anche essere normale orchestrale, non per forza solista. L’intelligenza per essere orchestrale ce l’ho. D’altronde, sono manager. Centomila euro l’anno non sono uno scherzo. Che scherzo! Dio, mi hai fatto proprio un bello scherzo. Filiberto sarà contento di sapere che ho un tumore... mi odia... non credo si sia ravveduto dopo il divorzio... ma non voglio saperne di lui; Giuliana, Elvio e Caterina... ormai grandi, ciascuno in una nazione diversa, Londra, Madrid, Copenhagen; Caterina finirà l’università, è l’unica che ha avuto il coraggio di fare Filosofia... ce la faranno anche senza di me. Se non fosse per loro potrei anche spararmi un colpo! Se aveva ragione la nonna? Magari ora è in Paradiso. La verità è che non mi fa nessuna differenza chiedere aiuto a Cristo o a Schwarzenegger... Barbie, vedrai, questo tumore non ti farà niente, sei indistruttibile, ha detto il dottor Ghidini... Barbara, non lasciarti sopraffare dalla morte. Sei stata stupida, hai mostrato di avere il cervello grande quanto una capocchia di spillo, il giorno dopo la pensione è arrivata la gastroscopia, ma ora non ti resta altro da fare che applicarti al libro sulla musica, pensa... in che forma? Giuliana, Elvio e Caterina, ecco un pensiero che deve occupare i tuoi giorni...

16 commenti:

  1. Spesso guardiamo la malattia come se non potesse riguardarci, invece c'è da aprire la porta al dolore, offrire un caffè, fare due chiacchire..e magari lui ti spiega che è più solo di te, e se offri pure un biscottino te ne sarà grato, e scambierete anche sorrisi, in una di quelle sale d'aspetto dove il tempo si ferma per una vita.
    Serena Pasqua Filippo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una preghiera per tutti coloro che sono in ospedale, compresi dottori, infermieri e volontari, figure che, viste dalla prospettiva del letto della malattia, possono far la differenza. Serena Pasqua anche a te!

      Elimina
  2. Lo Stato ci conta sul fatto che molti si godono poco la pensione.

    RispondiElimina
  3. Eh, purtroppo certe sorprese spiacevoli possono arrivare...
    Buona Pasqua e buon Lunedì dell'Angelo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vanno messe in conto.
      Grazie degli auguri, ricambio.

      Elimina
  4. Magari reagire così! con quel giusto distacco, anche se sembra più il modo di sdrammatizzare una situazione che non lascia vie d'uscita! Non riusciamo a immaginare cosa si possa provare nel ricevere una notizia del genere: io vorrei continuare a non immaginarlo, ma come tutti sono nelle mani di Dio. Buona Pasqua (anche dopo Pasqua) :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo nell’ottava, si possono ancora fare gli auguri.
      Nel ricevere una notizia così sarei triste, credo, ma solo all’inizio, poi mi metterei ad attendere il giorno della liberazione. L’importante è farsi trovare pronti!

      Elimina
  5. Capita , purtroppo !!! Facciamo tanti progetti, abbiamo tanti pensieri e poi capita che tutto cambi !!! Non abbiamo fatto i conti con l'imprevisto !! Io , la malattia, anche se ora sto bene, è un a cosa che temo ! Non si scherza !!! Ciao Filippo !!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, non si scherza. Arriva quando meno si aspetta. Ciao!

      Elimina
    2. Lavoro con la morte cinque giorni a settimana... Un richiamo continuo a vivere

      Elimina
    3. Sarai certamente più preparato di altri.

      Elimina
  6. L'imprevisto questo essere infame che viene ingiustamente a stravolgere le nostre esistenze.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. O beato (direbbe Socrate)! Le tue parole tradiscono felicità... Un essere infelice accetta e anzi quasi attende l'imprevisto...

      Elimina