L’imperatore

Sono stato conquistato dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Beethoven, chiamato l’Imperatore. Mi sono accostato perché su Youtube c’è una versione con Mizuko Uchida al piano del 2022. All’inizio non mi colpiva, escludendo ovviamente il motivo iniziale, che rapisce subito; il resto ha fatto fatica a prendermi. È cresciuto in me... ora non c’è una nota che non mi piaccia. In questo, Beethoven è diverso da Mozart. Mozart ha un’esuberanza di idee musicali, ma molte, si può dire, trascurabili. Beethoven mi sembra più preciso, più chiaro. Ha meno cose da dire, perciò quelle poche le elabora e le lima, le prepara fino a farle divenire diamanti duri che risplendono. Non voglio entrare nel solito differenzialismo basato sulla maturità di Mozart. Beethoven è debitore di Mozart. Specialmente agli inizi ne è stato imitatore. D’atronde, da qualche parte le influenze devono pur arrivare. Beethoven, però, meno ispirato (quantità), le idee le mette in evidenza. Mozart ne ha talmente tante che spesso non sa dar loro giusto rilievo. Magari è questo il metro della maturità. Anche le sinfonie tarde di Mozart, dalla 35 alla 41, sono più definite, più chiare, le idee meno sprecate. Beethoven spreme al massimo ogni idea. Nessuna la lascia cadere senza prima averla munta fino alla fine.

Direi che l’Imperatore ha quattro motivi principali. Il primo e il secondo appaiono subito, ma il secondo è sviluppato solo più tardi nel primo movimento. Il secondo motivo è la sublimità, l’apice, il punto massimo di quest’opera di Beethoven. La Uchida riesce a renderlo come nessun altro. Ho provato ad ascoltare altre interpretazioni: certi maschioni pestano sui tasti come se non ci fosse un domani. La Uchida è l’unica che sa dare la giusta impostazione a questo motivo, presentato inizialmente ad archi, ripetuto poi tre volte a pianoforte solo, quelle note alte suonate delicatamente, quel passaggio di tonalità (credo), che dà un’idea di cosa significhi beatitudine in musica.
I secondi due motivi occupano il primo la prima e il secondo la seconda parte del secondo e ultimo movimento. L’Imperatore è composto di soli due movimenti. L’inizio del secondo movimento è conciliante, bello, ha agio e vastità, con una melodia di valore. Il finale orchestrato del secondo movimento, preparato a lungo dal pianoforte solista, resta in testa giorni. Quelle due note ravvicinate... al pianoforte sono solo due note ravvicinate, l’orchestrazione invece, tuonando sulla seconda, le rende grandiose.

Sto ascoltando quest’opera a raffica, non riesco a stancarmi. Mozart, per il momento, è accantonato. Va tenuto conto anche del poco tempo che ho. Se devo ascoltare qualcosa di Mozart, vado sul Concerto per pianoforte e orchestra n. 18, il mio preferito, o sul n. 9, che pure apprezzo. Per un po’, pur adorando la Sinfonia n. 9 di Beethoven e ascoltandola spesso, avevo messo da parte Beethoven perché avevo letto che era massone e che l’Inno alla gioia scritto da Schiller, che per me è un inno a Dio, è nato come araldo della massoneria. La verità è che anche Mozart ha aderito alla massoneria a un certo punto della vita. Chi, come me, ha vissuto a stretto contatto con l’ambiente di Chiesa ha imparato a chiudersi a riccio tutte le volte che sente le parole: “massone” o “massoneria”. Avevo proprio smesso di ascoltare la Sinfonia n. 9 di Beethoven. Ho chiesto consiglio al mio amico frate, che è esperto di storia, mi ha mandato una risposta via email spiegando che agli inizi la massoneria non era sinonimo di anti-clericalità e satanismo, era solo un’associazione che puntava ad alti ideali. I suoi membri però adoravano dèi pagani, il sole, il demiurgo e via dicendo. Quando San Massimiliano Kolbe è in seminario, nel 1917, i massoni vanno in piazza San Pietro manifestando in onore di satana e predicendo la fine della Chiesa. Ciò porta San Massimiliano a fondare la Milizia dell’Immacolata, di cui faccio parte. Ma questa è un’altra storia.

18 commenti:

  1. Come ho già specificato non ho l'orecchio "buono" per la musica classica, però riguardo Beethoven posso dire che adoro le due ouvertures delle sinfonie 6 e 7 (l'ascolto completo delle sinfonie temo che non lo reggerei però).

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    1. Ci sono certi motivi o melodie orecchiabili, che colpiscono subito l’orecchio. Ascolti estesi e ripetuti possono rivelare idee minori, o variazioni sul tema, che dilettano magari meno l’orecchio ma sicuramente l’intelligenza.

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  2. Ma sai che adesso mi devo ascoltare L'imperatore? Mi hai messo proprio curiosità! Però non riuscirò a farlo fino a dopo il 14 ottobre (settimana di fuoco la prossima) quindi devo tenere a bada la mia curiosità!
    Buona domenica!

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    1. In bocca al lupo per la settimana di fuoco!

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  3. non conoscevo questo "Imperatore", ho visto che il nome è improprio in quanto non è questa la sinfonia che Beethoven effettivamente dedicò a Napoleone... L'ho ascoltato in un video che ho trovato su Youtube, circa 40 minuti, molto espressivo devo dire... c'è qualche momento più lento ma nel complesso non annoia :)

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    1. Se riesci, ascoltalo con la Uchida al piano, è la versione migliore (per quanto posso dirne).

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  4. ah, circa la maturità dei musicisti, devo dire che la stessa cosa vale anche nel disegno, ad esempio quando ero fresco di liceo artistico mettevo molte più linee nei miei disegni, cosa che oggi non mi sognerei mai di fare... poi certo è anche un discorso di stile, nel senso che ci sono artisti che mettono tanti dettagli anche nella maturità perchè quello è il loro modo di disegnare... (ovviamente questo discorso lungi dal ritenermi "maturo" in chicchessia, diciamo che la domanda "cosa vorresti fare da grande?" resta sempre aperta ;) )

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    1. Capisco cosa vuoi dire. Renoir, mi pare, diceva che la tela deve essere ‘piena’. Ma naturalmente sono scelte di stile, come dici.

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  5. Adoro la musica classica, ma questo credo di averlo già detto in qualche tuo post precedente. Beethoven è Beethoven: recentemente ho assistito all'esecuzione della sua quinta Sinfonia con spiegazione dei vari movimenti da parte del direttore d'orchestra. Illuminante, è stata un'occasione imperdibile. L'orchestra va ascoltata dal vivo, quando possibile: è tutt'un'altra musica.

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    1. Sì, ora che conosco meglio alcuni lavori mi piacerebbe ascoltarli dal vivo. Dev’essere un’emozione. L’unica cosa che ho ascoltato dal vivo è ‘Don Giovanni’ di Mozart al mare due anni fa. Era una piccola produzione all’aperto, l’amico che era con me, che è esperto di opera e ne ha ascoltate centinaia dal vivo nella sua vita, mi ha assicurato che era una buona produzione. Peccato solo che era la prima volta che l’ascoltavo, e che non sia un gran appassionato di opera! Però di Mozart ascolto tutto.

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  6. Ragazzo raffinato!

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    1. A parte che ragazzo, ormai... Beethoven è patrimonio dell’umanità, tutti dovrebbero ascoltarlo.

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  7. Preferisco l'antecedente Bach e i suoi ghirigori clavicembalistici..

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    1. Bach è monumentale. Spicca nella musica barocca con un genio particolarissimo.

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  8. Fai bene ad ascoltare la musica , che ha sempre un benefico effetto su di noi !! Io non conosco il brano "L'imperatore" ma cercherò di ascoltarlo. Ciao , buona settimana.

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    1. Vedrai, non te ne pentirai! Buona settimana.

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  9. Beethoven è un genio assoluto, mi piace tanto eppure preferisco Mozart.

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