Le ragioni della cecità

I modi in cui i colleghi trattano male sono sfumature, è difficile portarli alla luce e descriverli. C’è chi ripete un modo di parlare, chi accarezza la pancia protundente, chi commenta le zone che mi danno sottintendendo che sono facili, chi passa davanti nella coda per prender le chiavi... In parte si controllano perché si accorgono che sono uno che non sparla, non prende in giro e non fa male. Perlopiù i bestemmiatori trattano male, con perfidie gratuite: è frutto della bestemmia.

La bestemmia fa diventare più cattivi è la mia tesi. Magari uno non è cattivo, ma bestemmiando lo diviene. Trasformazione operata dal potere della parola. Le parole che si dicono trasformano. Come dice Socrate, nell’anima alberghiamo verità o falsità (cf. Repubblica). Le parole, poi, sono espressione di ciò che abbiamo nell’anima. Non è detto che se diciamo, ad esempio, una cosa falsa, questa si trasformi automaticamente in convinzione. Ecco perché possiamo discutere anche sostenendo posizioni contrarie per animare la discussione.

Però sono convinto che più diciamo una cosa, più quella cosa trasforma l’anima e diviene convinzione, è creduta. La ripetizione ha una sua importanza. “Repetita juvant” è il detto. Se ripeto ogni giorno una cosa che per me è fede (non sapienza), prima o poi tale cosa si cementificherà nella mia anima come sapienza.

Per fare una distinzione tra fede e sapienza si può usare il paragone del computer. Non so cosa succede all’interno del computer ogni volta che schiaccio un tasto sulla tastiera ed esce la lettera sullo schermo. Bisogna avere tante nozioni elettriche, non solo informatiche, per conoscere il percorso che collega i due eventi. Chi ha studiato un po’ di informatica sa a grandi linee ciò che succede. Ecco, questa è la sapienza che ha un sapiente (o il Signore): risalire le cause seconde di un evento fino ad arrivare alla causa prima. Chi ha fede (pistis) invece conosce solo alcuni funzionamenti terminali del mondo creato. Ad esempio, so qual è il nome che, invocato, dà salvezza: “Non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 12). Non sappiamo i perché e i come della divinità di Gesù e del suo legame col Padre; ci sono stati rivelati alcuni elementi che per noi sono oggetto di fede. Se schiaccio qui, succede così; ecc.

Il detto: “Repetita juvant” si usa sottintendendo che le cose ripetute sono positive, ma si potrebbe anche dire: “Repetita noceant” se le cose ripetute fossero negative. Ammettiamo di ripetere continuamente la più grande falsità dell’universo, ossia che Dio è una realtà negativa. La bestemmia: cane, porco e varie maledizioni contro di lui. Dio è perfetto, è assioma. Non c’è in lui alcuna imperfezione, alcuna macchia, alcun errore. Non c’è nulla di male in Dio: Dio è il bene in sé. Di più, tra le perfezioni di Dio (qualsiasi perfezione si riesca a immaginare, Dio ce l’ha) c’è quella di essere l’ente più grande dell’universo. Non l’ha forse creato lui? Perciò l’universo è più piccolo, nel senso che è minore, viene dopo. Se un ente è minore, in quanto viene dopo, secondariamente, sarà anche più piccolo. Sbaglio? In tutto l’universo non c’è realtà più grande di Dio, anzi, come visto, Dio è più grande di tutto l’universo nell’insieme. Quando si dice una falsità su Dio, pertanto, tale falsità sarà anche un’enorme falsità, la più grande che si possa dire.

Un conto è dire falsità su cose piccole, ad esempio se prendo un pezzo di legno e dico: “Questo è un sasso”. Essendo il legno, nella gerarchia delle cose create, in basso, dunque piccolo, la falsità che sto dicendo, che pure è falsità e dunque qualcosa di negativo, è una falsità piccola, di poco momento. Alziamo l’asticella. Indico Giulio e dico: “Quello è Arturo”. Essendo l’uomo, tra le realtà create, più in alto rispetto al legno – quindi l’uomo è un ente più grande del legno – la falsità che sto dicendo è più grande rispetto a quella sul legno, in quanto riguarda un ente più grande, più in alto rispetto al precedente secondo la gerarchia delle cose create. Alziamo ancora l’asticella. Indico una montagna e dico: “Quello è il mare”. Falsità ancora più grande, in quanto nella gerarchia delle cose create la montagna e il mare hanno la precedenza sull’uomo.

Vedremo poi che in realtà l’uomo ha priorità su tutto, se Dio ha scelto l’uomo come creatura in cui incarnarsi. Se ci basiamo però sull’Antico Testamento, ad esempio su Genesi o su Cantico di Daniele (cf. Dn 3, 57-87), vediamo che l’uomo è stato pensato e creato dopo alcune realtà come il cielo, la terra, il mare e i monti:

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, angeli del Signore, il Signore,
Benedite, cieli, il Signore.
Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore.
Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore.
Benedite, sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.
Benedite, piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.
Benedite, fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.
Benedite, rugiada e brina, il Signore.
Benedite, gelo e freddo, il Signore.
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore.
Benedite, notti e giorni, il Signore.
Benedite, luce e tenebre, il Signore.
Benedite, folgori e nubi, il Signore.
Benedica la terra il Signore.
Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.
Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore.
Benedite, figli dell’uomo, il Signore.
Benedica Israele il Signore.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore.
Benedite, o servi del Signore, il Signore.
Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore.
Benedite, pii e umili di cuore, il Signore.

In Platone realtà come sole e luna sono considerate più divine dell’uomo perché più potenti, regolari, impassibili, sempre uguali a se stesse, ecc... naturalmente siamo ancora in un’era pre-Messia. Ma già l’antropologia biblica dell’Antico Testamento vedeva l’uomo, anche se creato per ultimo, dominatore su tutte le cose: “gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, / tutto hai posto sotto i suoi piedi” (Sal 8, 7).

Prendiamo ora il caso in cui uno dica che ciò che è più grande dell’universo e che in più è perfetto, senza macchia, senza errori, senza difetto alcuno, è il contrario di tutto ciò: la bestemmia. È peggio che essere eretici, ad esempio dire, coi Testimoni di Geova, che Gesù è l’arcangelo Michele; Gesù non è un angelo, è di più, è Dio, è generato dal Padre e coeterno. Tra le cose create c’è Maria, incoronata, dopo la Risurrezione di Gesù, regina di tutti gli angeli (angelo significa messaggero, dal greco ‘vaso’, ‘contenitore’; un angelo porta un po’ di Dio, Maria ha portato tutto Dio) poi ci sono le schiere angeliche, con a capo l’arcangelo Michele. Se si sbaglia su cose così grandi e importanti, come sarà la conoscenza delle cose dell’universo, discendendo lungo la creazione? Mi pare di vedere uno di quei film di fantascienza in cui ci sono due soli o due lune... Sbagliando sulle cose più grandi e importanti, che sono il punto di partenza, si avranno nozioni sbagliate anche su tutto il resto, che da quelle dipende.

Se prendo un tavolo e chiamo: “gambe” il piano e: “piano” le gambe userò il tavolo sottosopra; inservibile. Ripetere in continuazione che Dio è cattivo e che è il male, come fanno i bestemmiatori (perché di fatto il loro è un intercalare, una parola come tante; magari fosse una caduta di qualche volta, da poter isolare...), forma pian piano nell’anima la convinzione che Dio è cattivo e sistema, ordina le cose dell’anima secondo tale primaria convinzione. Se Dio è il male, allora, dato che la parola: “Dio” si rivolge pur sempre a un’entità superiore, più potente, capace di comandare, siamo servi del male...

Di più, siccome il più grande bestemmiatore, in quanto più grande odiatore di Dio, è satana, dicendo le stesse cose di satana ci si fa suoi portavoce, portavoce di satana... Ecco come si diventa cattivi. Più con gesti e parole ci si allontana da Dio, più ci si avvicina a satana (“Chi non è con me, è contro di me”, Lc 11, 23) e si diviene cattivi. Anche le azioni, non solo le parole ripetute condizionano e trasformano l’anima. Le virtù non sono forse habitus, come dice Aristotele? Sono habitus anche i vizi. Più si fa una cosa, più la si farà. Pensiamo a un uomo “invecchiato nel male” (Dn 13, 52), cioè a una persona abituata a compiere azioni malvagie, non sarà pericolo per noi se lo incontriamo? Questo sono i bestemmiatori abituali.

Sono anche una delle disgrazie della nazione. L’italiano è l’unica lingua che ha la bestemmia. In nessun altra lingua si usa dire male della divinità. Mia convinzione è che le miriadi di bestemmiatori che ci sono in Italia siano una delle cause dei mali dell’Italia. Perché la nostra nazione è così ridicola, presa in giro nel mondo? Scherno delle genti. Basta prendere il treno da Ventimiglia a Nizza, 20 Km e si vede la differenza; da un lato sozzeria e disordine, dall’altro pulizia e ordine. Dio ci ha messo nelle mani dei nostri nemici, i musulmani che ci stanno colonizzando, come metteva Israele nelle mani dell’Amorreo, del Gebuseo, dell’Eveo e del Perizzita (cf. Gios 9) quando peccava contro di lui, specialmente non rispettando il decalogo e venerando altri dèi.

La bestemmia acceca, poiché mette sottosopra l’intera cognizione dell’universo che si ha nell’anima. È importante formare l’anima, come scultura di cera, a immagine dell’universo. L’universo è fatto in un certo modo; l’anima dovrebbe essere una raffigurazione il più possibile fedele di come è fatto l’universo. Almeno, sapere a grandi linee cosa viene prima e cosa viene dopo, in ordine di creazione, è garanzia di salute. I bestemmiatori divengono ciechi a poco a poco, tanto da non saper più distinguere correttamente dove stanno il bene e il male. Già è difficile giudicare le azioni per uno che ha retta comprensione dell’universo (occorre sempre lungo discernimento per fare una scelta), figuriamoci per uno che concepisce l’universo sottosopra.

Chi ha perfetta cognizione di come è fatto l’universo, di cos’è ogni ente in se stesso e in relazione agli altri? Il Signore.

16 commenti:

  1. La bestemmia è bagaglio dell'ignoranza becera. Un intercalare da bettola insana, da persona che usa si e no 100 vocaboli. Stiamo dando troppa importanza ai bestemmiatori seriali. La bestemmia non acceca, perché chi bestemmia è già cieco, non ha la più lontana idea di chi e come stia bestemmiando, produce solo fiato insulso, tratto dal vuoto cosmico che ospita.
    A me sinceramente preoccupano più i grandissimi fedeli e timorosi di Dio che affermano - senza ombra di dubbio - che un altro Figlio di Dio mai potrebbe palesarsi perché "non è previsto". Ecco, dichiarazioni del genere io l'annovero tra le nuove bestemmie.

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    1. Le bestemmie esistono in varie forme. Le dividerei in dirette e indirette. Quelle dirette sono quelle che insultano Dio e lo definiscono cattivo. Tra quelle indirette ci sono le “nuove bestemmie” che dici, che altro non sono che eresie, deviazioni della fede.
      Difendo la mia visione del potere della parola. Tenuto conto che si può nascere con una migliore o una peggiore natura, trovo che le anime abbiano un’innocenza iniziale (rinnovata col battesimo) e una possibilità di corrompersi mediante parole e azioni contrarie a o lontane da Dio. L’anima di per sé è pura alla nascita, siamo poi noi coi nostri comportamenti a sporcarla.

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  2. La bestemmia è certamente inopportuna (nonché illogica) per chi non è credente, mentre per chi lo è dovrebbe essere evitata (a meno che non sia volontaria per motivi molto personali di chi la urla).
    Però, stando nel piccolo del tuo mondo, credo che se quando il collega ti passa avanti per prendere la chiave tu gli dici: "Scusa, c'ero prima io eh!" magari si accorge che non può automaticamente passarti avanti e poi eviterà di farlo. Anche se nel suo piccolo continua a bestemmiare.

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    1. Mi capita parecchio di dire: "C'ero prima io!", ma altrettanto lascio correre perché non sono il tipo che è in grado di sopportare continui battibecchi.

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  3. la bestemmia è stata l'ultima conquista del panorama femminile, ora si sentono alla pari. Una volta, essa, apparteneva solo ai maschi frequentatori di osterie ed ai contadini, tutti non proprietari, ma servi della gleba, coltivare i campi per poi dividere con i padroni, molto spesso, qui nel Lazio, grassi ecclesiastici vestiti di rosso.
    Mai sentita bestemmiare mia nonna paterna nata nell'800 che col marito e 5 figli maschi coltivavano a mezzadria 7 ettari di vigna

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    1. Vuori dire forse l’ultima conquista delle ragazzine? Non mi capita di sentire donne bestemmiare. Le ragazzine sì, per emulare i loro compagni di merenda. Ho vissuto nel Lazio da frate e mi hanno raccontato di come gli abati benedettini in passato controllavano tutto ed erano proprietari dei terreni, cosa che ha generato un odio verso l’istituzione ecclesiale che dura ancora oggi.

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  4. E la cosa più brutta è che entra nel linguaggio anche dei bambini, laddove l'esempio è quello di un genitore che non si fa scrupolo di bestemmiare in famiglia pure per un litigio stupido. In una società senza Dio, la bestemmia è una banalità in bocca a chi la pronuncia. Per me è la peggiore forma di mancanza di rispetto verso il prossimo: se non credi. perché offendere la figura di riferimento di chi invece crede? è cacofonica, spregiudicata, anche se la pronunci per odio personale. Se vuoi dimostrare opposizione a un Dio che rifiuti (per qualunque motivo o in qualunque forma si manifesti questa idiosincrasia), fallo in modo intelligente, in modo maturo. La bestemmia è solo ignorante e da ignoranti.

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    1. Tendo sempre a consigliare ai credenti di non prenderla sul personale quando sentono una bestemmia. Perché c’è chi lo fa: “Sa che sono credente, bestemmiando fa dispetto a me”. Redarguiscono il bestemmiatore con stizza e ciò non fa altro che peggiorare le cose, rendendo il bestemmiatore ancora più tale e rovinando rapporti. Secondo me al bestemmiatore va fatto capire, spiegando con dolcezza, il male che fa a se stesso e alle proprie cose. Trovo che la bestemmia sia uno dei peccati più gravi, come ho cercato di spiegare, anche perché se Dio è Verbo i peccati di parola sono più seri di quanto pensiamo.

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  5. Interessante questa gerarchia fra le cose create... Recentemente mi è capitato di fare ricerche sulla questione dei dinosauri per cercare di capire quanto la loro esistenza possa conciliarsi con quello che dice la Bibbia... Ho così scoperto che esiste una teoria della creazione "giovane" e una teoria della creazione "vecchia"... 😮

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    1. È vero che c’è un doppio racconto della creazione, così come doppi sono altri racconti nel Genesi. Questa secondo me è una cosa affascinante che già di per sé vuole parlarci. Per conto mio, ho acquistato Genesi con la traduzione interlineare (ossia col testo originale) e il commento perché è da tanto che voglio approfondirlo. Non saprei, infatti, cosa dire al momento su questa questione delle doppie versioni.
      Ciò che a mio parere va tenuto presente, ad ogni modo, è che si parla subito di creazione dell’uomo. I tempi che interessano chi ha composto la Bibbia sono tempi in cui l’uomo è già presente. Dal primo uomo in poi. Ciò che c’è stato prima è lasciato a poche frasi.
      Personalmente non sono particolarmente appassionato di dinosauri. Sono convinto siano esistiti, d’altronde le prove sono evidenti. Ciò che mi appassiona è l’antropologia biblica, in particolare con la venuta di Gesù. Se la seconda persona della Trinità, il Figlio, il Logos, ha deciso di incarnarsi in un uomo, se l’uomo è anche Dio, ciò non può non far pensare a una posizione preminente dell’uomo nell’universo. La dignità dell’uomo è altissima, si può dire che Dio abbia fatto tutto ‘per’ l’uomo. A me questo ha cambiato molto la visione della vita.

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  6. A sensazione direi che bestemmiano solo le culture che sono religiose, che hanno un senso religioso.
    La negazione diventa affermazione di ciò che si intende negare.
    A me capita assai di rado, in momenti di grande ira dovuta ad accidenti, imprevisti.
    Proprio la volontà di spregiare, offendere la sorte e Colui che l'ha decisa.
    L'ira che mi porta oltre i limiti.

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    1. Secondo me questo tipo di bestemmia è meno grave dell’uso di essa come intercalare. Questa è isolabile, elaborabile. I confessori sperimentano loro stessi accidenti e imprevisti, e quindi scontento contro chi ha in mano la sorte. Perdonano facilmente questo tipo di peccato, senza far tiritere, al massimo consigliando di accettare la Volontà divina.

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  7. Come scritto assai bene da Voi, Filippo, la bestemmia acceca, poiché mette sottosopra l’intera cognizione dell’universo che si ha nell’anima.

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    1. Hai colto esattamente ciò che intendevo dire.

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  8. La ripetizione, invece, svuota la bestemmia di un qualsiasi, per quanto discutibile, senso.
    La ripetizione banalizza e toglie il senso: ciascuno di noi, da bambino, ha fatto il gioco di ripetere una parole fino a che diventa un suono e perde senso.

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    1. Purtroppo la ripetizione di ‘queste’ parole è dannosa.

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