L’ironia esistenziale in Jacob von Gunten

Il noto senatore italiano Umberto Bossi ha avuto un figlio, Riccardo, dalla prima moglie, Gigliola, e tre, Renzo, Roberto Libertà ed Eridano Sirio dalla seconda, Manuela. Fino a quando hanno vissuto assieme, più o meno fin dopo l’età dell’adolescenza, i tre figli di Bossi hanno dormito nel letto del padre e della madre, nelle posizioni più disparate, alcuni rannicchiati alla base, per questo il letto era di dimensioni superiori alla norma.

Che significato hanno gli applausi prima dei concerti, quando entra l’orchestra? Ricordano le precedenti imprese dei musicisti? Una continuazione degli applausi dell’ultima volta? Tipo: “Quella volta lì, nell’inverno del ’97, sei stato bravissimo. Ricordo!”.

Esiste l’app Kindle, si installa sullo smartphone e lo trasforma in Kindle. Sul telefono ho una biblioteca di una trentina di libri. Faccio fatica a trovare qualcosa da leggere. Non so che malattia ho, ma benché da giovane leggessi parecchio, ora trovo difficile digerire qualsiasi cosa. La narrativa, la cosiddetta fiction, in particolare, crea problemi. Ci vorrebbe un’analisi approfondita. Un problema è sicuramente le nove ore di lavoro. Ho messo da parte Guerra e pace (cartaceo) dopo averne letto un terzo; ero arrivato ad Austerlitz; ha influito l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Con Scientia Crucis di Edith Stein (Santa Teresa Benedetta della Croce) vado avanti lento, è un compendio, con citazioni di ampi passi, di La salita al monte Carmelo di San Giovanni della Croce. Tanto vale leggere La salita al monte Carmelo. Ho appena riletto, dopo anni, A colpi d’ascia di Thomas Bernhard, secondo me il suo capolavoro, scritto di getto dopo essere tornato a casa dalla cena descritta. Di Bernhard posso leggere qualsiasi cosa (tranne il teatro e Amras) in qualsiasi momento senza stancarmi, è una sorta di salvezza. Nella biblioteca ho anche i lavori di Ariano Geta, di cui ho letto Aikawa High School (Volume 1) e parte di Storie di scrittori. Uno scrittore genuino e fresco. Scarico estratti a destra e a manca. Ho messo da parte Verga, Deledda, Woolf, Calvino (Lezioni americane, che in passato lessi con avidità). Ogni tanto riesco a leggere un racconto di Čhecov, giusto uno, poi chiudo. Čhecov lo reggo e amo. Tra le letture raccomandate ho trovato un certo Robert Walser, primi ‘900, svizzero; ho letto qualcosa su Wikipedia da cui ho ricavato che è stato sfigato in vita, l’anello di congiunzione tra Kleist e Kafka. Ho scaricato l’estratto di Jacob von Gunten. Una scoperta. Lo sto leggendo, un capitoletto alla volta, mi piace, non tanto per il contenuto, c’è poco ormai sotto il sole che mi interessi, ma per il modo di scrivere, sempre ironico.

Trovo il signor Benjamenta decisamente bello. Una magnifica barba bruna... che? Magnifica barba bruna? Sono un idiota. No, nel signor direttore non c’è niente di bello, niente di magnifico, ma si sente che quell’uomo ha dietro di sé lunghe vicissitudini, gravi colpi del destino; ed è questo elemento umano, questo elemento quasi divino a farlo bello. I veri uomini, gli esseri autentici, non sono mai belli. Un uomo che porti una barba veramente bella, o è un cantante d’opera, o un caporeparto ben pagato di qualche grande magazzino. Sono i finti uomini, di regola, a esser belli; possono però anche darsi eccezioni, possono esservi bellezze virili, piene di gagliardia.

Una signora camminava sul marciapiede. Un anziano inciampò e cadde davanti a lei. Non riusciva ad aiutarlo e altri accorsero, così pensò, almeno, di chiamare le forze dell’ordine. Che numero è? Il 112 o il 113? Forse il 118, per casi come questo? 112... 113... 118... computava in mente... Che confusione! Nel tempo che impiegò a pensarci, la polizia era già arrivata, assieme a un’ambulanza.

8 commenti:

  1. Anch'io ho messo da parte Guerra e Pace.

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    1. Non dico che Tolstoj non sia un genio, ma quando a un certo punto ho letto l'espressione: "nostro" esercito mi è sembrato tutto una grande apologia delle forze amate russe. Uno scrittore oggettivo avrebbe dovuto scrivere: "l'esercito russo" o "i russi" avanzavano ecc.

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  2. Mi sento a disagio essendo stato accostato a tali giganti letterari (sia pure solo come coinquilino nella biblioteca del tuo Kindle). Diciamo che io sono la "parte bassa" della graduatoria, ecco. :-D

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    1. Mi piace la possibilità di accostare su un unico supporto tante opere diverse. Tolte le copertine fascinose, i nomi roboanti e le edizioni costose, resta la nuda parola, il giro di frase, il lessico usato, la punteggiatura... Posso dirti che non ti considero in 'parte bassa', ma a pari con gli altri.

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  3. purtroppo sto nell'età in cui dovrei leggere un libro tutto d'un fiato, perchè se lo lascio poi dimentico cosa c'era scritto e devo ricominciare dalla prima pagina.

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    1. Bisogna leggere piano, un pezzetto per volta, lasciare che il pezzetto sia assimilato dall'organismo, poi continuare.

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  4. C'è anche Amazon Kindle, che permette di auto-pubblicarsi a costo zero, si prendono solo dopo una percentuale sulle vendite (circa il 30 % credo sugli ebook, con libro cartaceo qualcosina di più)... Lo sto prendendo in considerazione per fare un libro dei miei fumetti, chissà che la cosa non possa darmi un pizzico di soddisfazione in più rispetto al postarli su internet...😕

    Comunque anch'io non riesco più a leggere come un tempo... Forse è una specie di inconscio collettivo che ci sta facendo disimparare a leggere, tutti quanti, dato.che stiamo sempre sui telefonini... Ultimamente ho avuto voglia di entrare in libreria ma poi ho rinunciato, in realtà credo di essere un tipo di persona che assimila maggiori informazioni osservando con gli occhi ciò che lo circonda, più che leggendo... e mi va bene così 🙂

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    1. Confesso che da quando è iniziato il mio rapporto d’amore con la scrittura, ho sempre considerato l’idea che l’avrei fatto gratis. Non sto a spiegare le motivazioni perché anch’io non le ricordo. L’idea generale è che fare qualcosa per averne il contraccambio, specialmente monetario, ne fa perdere valore. È vero che un artista deve mantenersi in qualche modo. Ho idee contrastanti. Comunque è anche per questo che mi sono fatto frate, con l’idea che se avessi scritto qualcosa, non l’avrei fatto per i soldi. Che schifezza, questi soldi. Eppure ne abbiamo bisogno. Oggi, da un lato sono contento di avere un lavoro e allo stesso tempo un blog in cui pubblico liberamente. Dall’altro, non amando il mio lavoro, vorrei poter vivere facendo lo scrittore. Ma per me ormai resta un sogno, dato che non ho tempo per scrivere cose pubblicabili. Dovrei lasciare il lavoro per mettermi a scrivere...
      In ogni caso apprezzo il tuo lavoro e ti incoraggio a trovare chi ti pubblichi.

      Può essere che i telefoni siano responsabili della ridotta capacità di lettura.
      Da anni non sono più una persona sensoriale. Faccio uso più che altro dell’intelletto e al massimo ai sensi interni come l’immaginazione, che non è particolarmente sviluppata.

      https://youtu.be/aApcK1KMOh0

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