sabato 3 dicembre 2022 — Intervista doppia

EDMONDO: Mia madre, Augustine Mbewe, è dello Zambia, suo padre è giornalista, in casa c’era un pianoforte, a 16 anni vagheggiava le sale da concerto, si impegnava nello studio sperando di essere accettata in una università occidentale, a 18 anni perse la madre per tumore, a 20, a causa del colpo di stato, le incarcerarono padre e fratello, non le restò che mettersi in viaggio. Attraversare l’Africa fu facile. Passando per la Siria riuscì, usando tutti i soldi che aveva, a imbarcarsi per l’Italia. Durante il viaggio fu violentata. Approdò in Italia. Fuggendo dal centro di raccolta, riuscì a raggiungere il nord dove trovò lavoro come addetta alle pulizie nella provincia di Treviso.

ANSANO: Dopo quasi 15 anni, quando ormai era un’istituzione nell’azienda, la mandarono a fare pulizie industriali presso la Casali Marmi Srl di Casaloldo sul Brenta. Era una pulizia straordinaria, bisognava rimuovere la polvere di marmo dai macchinari, dalle pareti, dai soffitti. Rassegnata, come al solito, al proprio destino, Augustine si mise a lavorare di buona lena assieme a cinque colleghi e in un giorno finirono tutto. Elvio Casali, figlio del fondatore, fu soddisfatto del lavoro, rimase colpito da come lavorava di lena quella donna di colore che aveva sotto di sé cinque persone. Era un po’ in carne, un po’ culona... ma fu colpito proprio dall’etica lavorativa. Per gli uomini della bassa come mio padre la professionalità è tutto.

EDMONDO: Alle 20,00 Elvio decretò che poteva andar bene. Chiese alla squadra se gradisse un aperitivo. Accettarono tutti, tranne Augustine che doveva guidare. Ordinò una Coca Cola e non rifiutò focaccine e tartine portate con gli aperitivi. “Complimenti! Fate un ottimo lavoro. Sono soddisfatto di voi! Facciamo questo tipo di pulizie ogni due anni, non è proprio necessario, siamo abituati a vivere nella polvere. Serve più che altro per i macchinari... Però vi assicuro che la prossima volta chiamo voi!”. “Grazie, troppo gentile!”, disse Augustine in un italiano perfetto. “Lo diremo al nostro capo”.
“Vi assumerei a fare i marmisti nella mia azienda, se potessi, ma credo non accettereste”. “E perché dovresti assumerci?”, chiese incuriosita Augustine. Elvio si fece rosso... “Mah, così... lavorate sodo...!”.

ANSANO: Augustine e il gruppo rincasarono, quella sera, alle 22,00. Capitava, ogni tanto, a chi faceva le pulizie straordinarie. C’era il giorno in cui si lavorava dalle 8,00 alle 14,00 e il giorno in cui si lavorava dalle 6,00 alle 20,00. Lo stipendio era forfettario, non variava in base alle ore, però coloro che facevano le pulizie straordinarie dovevano essere pronti a tutto, ogni giorno. A volte, ad esempio, bastava una mezza giornata a una squadra di sei persone per pulire un centro scommesse; altre, per una piscina, occorrevano due giorni. Augustine si trovava bene a far la straordinaria, non aveva altro nella vita a parte il lavoro, e l’avanzamento di carriera le aveva permesso di mettere da parte abbastanza soldi per poter un giorno aiutare, come sperava, i suoi in Africa.


EDMONDO: La mamma con la sua utilitaria la domenica andava a fare la spesa al Bennet del centro commerciale Campo Grande fuori Treviso, dove faceva la spesa per l’intera settimana. Una domenica, verso le 10,30, al Bennet mia madre riconobbe mio padre, Elvio. Lo guardò un po’, mentre girava nel reparto casalinghi con una ragazza che avrebbe potuto essere sua figlia, per un attimo se ne disinteressò. Era solo un ex-committente, cosa importava? O forse avrebbe fatto meglio a scambiarci due chiaccherere, che so, per assicurare committenze future...? “Buongiorno, signor Casali!”. Elvio fece un salto. “Augustiiine! Non posso crederci, è lei? Allora è vero che abita a Treviso!”. “Abito in provincia, ma vengo sempre qui a fare la spesa, la domenica”. “Vai a immaginare...! Le presento mia figlia. Ilaria. Augustine”. “Piacere”.

ANSANO: “Sua figlia? Pensavo fosse la sua fidanzata!”. “Così giovane, ma no! Sono rimasto vedovo tre anni fa, la madre di Ilaria ha avuto un brutto male...”. “Oh, mi dispiace, doveva amare molto sua moglie!”. “È stata la donna della mia vita. Senta, Augustine... le andrebbe di pranzare con noi? Pensavamo di passare la giornata a Treviso...”. “Ma, veramente dovrei portare a casa la spesa, devo ancora finire di sistemare”. “Si prenda un giorno di riposo, lo so che lavora duro”. “Va bene, a una condizione”. “Dica pure...”. “Che la smettiamo di darci del lei”. “Ottima idea!”. Questa fu, più o meno, la conversazione che mio padre e mia madre ebbero al Bennet, secondo quando riportato da mia sorella Ilaria.

EDMONDO: Mio padre ebbe l’ardire di invitare a cena fuori Augustine ancora una volta. Questa volta a tu per tu. Poi un’altra volta. Poi un’altra ancora. Poi la invitò a casa, quando mia sorella era in gita scolastica. Mia madre rimase presto incinta, allora Elvio le fece la proposta. Pioveva, quel giorno, Elvio si inginocchiò davanti al camino. Fecero l’ecografia, gemelli. Ci chiamarono Edmondo e Ansano.

ANSANO: Non abbiamo mai avuto alcun dubbio. Sin da piccoli mio padre ci portava al capannone, dove ci mostrava i segreti di taglio e incisione del marmo. Abbiamo fatto entrambi il liceo artistico, ma appena finito siamo entrati in azienda con mio padre. Amiamo nostro padre, ha sempre fatto di tutto per includerci. Quando torniamo a casa con la nostra pelle scura coperta di polvere bianca la mamma si mette a ridere. “Siete neri o bianchi? O be’, cosa importa!”.

16 comments:

Franco Battaglia ha detto...

Ansano però spende buona parte dello stipendio dallo psicologo per comprendere le origini del suo nome.

Nuvola ha detto...

Bel post! Si legge in modo scorrevole. Gradevolissimo!

Franco Battaglia ha detto...

Mi hai cancellato?

Filippo ha detto...

Grazie!

Sara ha detto...

Avranno preso l'etica del lavoro di entrambi i genitori.

Filippo ha detto...

Anche secondo me.

fracatz ha detto...

sono ancora parte della generazione accrescitiva, poi come sempre per i piccoli umani arriverà la generazione arretrativa che azzererà tuttto con la sua esistenza costringendo gli eventuali discendenti a ricominciare tutto da capo

Filippo ha detto...

Alla fine ha chiesto di cambiarlo in Joseph, come suo nonno.

Filippo ha detto...

Si era auto spammizzato.

Filippo ha detto...

Quelli che ereditano hanno la vita troppo facile.

Ariano Geta ha detto...

Una bella favola che potrebbe essere vera. Ma il padre è di origine senese? Uno che chiama il figlio Ansano deve avere qualche legame con Siena e suoi tanti santi patronali...

Filippo ha detto...

Certo, la famiglia Casali arriva proprio da Siena ed è da lì che i suoi membri hanno portato in Veneto l'antica arte della lavorazione del marmo!

Mirtillo14 ha detto...

Una bella storia, che ho letto con piacere. Saluti. Ciao

Caterina ha detto...

Bel racconto, lineare e ben scritto con un bel finale!

Filippo ha detto...

Ciao!

Filippo ha detto...

Sono contento ti sia piaciuto!

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