Lʼalta dignità dellʼuomo

O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? (Lc 13, 4)


Mi viene in mente M. C. Poveretto. Devono arrivare adesso i tempi più difficili. Per elaborare un lutto ci vogliono almeno tre anni, ho sentito dire quando è morto mio padre. Immagino che, come dice lui, i suoi amici gli saranno stati vicini allʼinizio. Ma poi si stuferanno anche loro. È gente senza fede in Dio. Nessuno di loro, credo, vede lo stare vicino a M. come missione. Nessuno di loro è disposto al sacrificio che stare vicino a un vedovo di 41 anni comporta. Secondo me è così. Poi, può essere che mi sbaglio. Sono io quello che non ha amici, sono io quello che vede lʼamicizia in un modo così non-coinvolgitivo. Magari invece gli amici di M. sono veramente pronti a dare la vita per lui. Ma, come ho imparato a dire ai tempi della morte di mio padre: “È nel tempo della crisi che si vede lʼamico”. Forse anche M. si renderà conto di quali sono i veri amici.

Ciò che immagino è, allʼinizio, un grande stare attorno con facce tristi e contrite, ipocrite, che poi si stufano appunto perché il dolore non è autentico, e le persone si stufano di continuare a fingere. È come recitare vita natural durante. È difficile. Non si può stare sempre nel personaggio.

Ad ogni modo la prima cosa a cui ho pensato quando mi è venuto in mente, è stata: “Devo pregare per lui”, e: “Devo pregare per la sua defunta moglie”. “Ma se lui non è credente e non lo era nemmeno lei?”, ho pensato poi. “Cosa preghi a fare?”. Gente che rifiuta così caparbiamente Dio per tutta la vita non può che andare allʼinferno. Unʼidea come questa è contenuta anche nel libro che ho appena finito di leggere, La dottrina cattolica di p. Livio Fanzaga. Però poi penso che è comunque gente che vive bene, che non ha mai fatto del male al prossimo, che lavora, che tiene alla famiglia, agli amici, ecc. Tutte queste cose le hanno fatte e le fanno molto meglio di me, pur fregandosene di Dio. Forse il vero ipocrita sono io, che parlo tanto di Dio ma poi mi comporto da scaccione.

Se lʼanima della F. è allʼinferno, non cʼè niente da fare. Però almeno era battezzata, può darsi che la sua buona condotta le abbia ottenuto il Purgatorio. In tal caso vale la pena pregare per lei. Pregando per lei si può salvarla e portarla in Paradiso più in fretta. Oppure, ripeto, vista la buonissima condotta nonostante il completo disinteresse per Dio, potrebbe benissimo essere che, mentre io sto qui a giudicarla, lei sia finita dritta in Paradiso. Chissà.

Per quanto riguarda M., ancora vivente, la preghiera è utilissima e raccomandata. Potrebbe addirittura portare a una conversione. In ogni caso potrebbe alleviargli un poʼ le sofferenze, portargli via un poʼ di tristezza, aiutarlo ad affrontare meglio le giornate. Ma ciò significherebbe prendersi su di sé quella tristezza, quella depressione, cosa di cui certo non ho bisogno. Però è questo che si chiama sacrificio. Quando si prega per gli altri si prende su di sé parte delle loro pene. O meglio, è Dio che decide. Nulla si crea e nulla si distrugge. Se togli da una parte, devi mettere dallʼaltra. È questo il principio dellʼuniverso. Se a qualcuno sono tolte delle pene significa che tali pene sono aggiunte a qualcun altro. Magari non le stesse pene e magari non nella stessa forma. Però è possibile che se a uno è tolto un cancro, ammettiamo, da unʼaltra parte del mondo crolla una torre, o un bambino viene investito da unʼauto, o qualcuno si ammala di covid, ecc. Cristo è sempre presente e attivo, costantemente sulla croce, nella forma del suo corpo, che siamo noi, tutto il creato, ed è sempre lì per addossare su di sé le pene degli altri, comprese quelle che patiscono giustamente per i peccati. La condanna che meritiamo per i nostri peccati la paga lui, lʼha fatto una volta, lʼha fatto sempre e lo fa per lʼeternità. Cristo siamo tutti noi battezzati. Cristo è tutto il creato. Perché se Dio ha un corpo, questo non può essere altro che lʼuniverso intero. Quando si è incarnato, è stato il corpo di Gesù di Nazareth. Il pane e il vino sono una forma di universo mangiabili dallʼuomo. Tanto elevata è agli occhi di Dio la dignità dellʼuomo. Di tutte le specie dellʼuniverso Dio sceglie, per incarnarsi, quelle che lʼuomo può mangiare e digerire. Dʼaltronde la grande dignità che ha lʼuomo agli occhi di Dio si vede dal fatto che la seconda persona della ss. Trinità è uomo. Dio è un uomo. È per questo che lʼuomo è più importante di tutte le creature, sole, luna, cielo compresi. Lʼuomo esiste prima di tutte le altre cose, perché Dio esiste prima di tutte le altre cose. Persino del tempo, persino dei secoli.

Ma continua a tornarmi in mente M. Lo immagino mentre pensa a me, alla vita che faccio, lo immagino che mi vede dattilografare al computer. Immagino che dopo la morte di sua moglie pensi maggiormente a me, perché io sono lʼunico della famiglia, di tutta unʼenorme famiglia, a credere in Dio e a dichiararlo apertamente, ad andare a messa, ad avere rapporti col clero, ad aver fatto il frate per cinque anni, ecc. Secondo me adesso è costretto a pensare allʼaldilà. È per questo che pensa a me, ed è per questo che mi viene in mente. Chissà.

Vediamo se, durante la preghiera, Gesù mi muove a compassione e mi porta a pregare per lui. Chi pregherà per lui, se non io?

14 commenti:

  1. ma perchè chi rifiuta la vita eterna, secondo te deve andare all'inferno???
    Magari non è stato contento di venire al mondo ad affrontare una montagna di problemi per cui non desidera assolutamente la risurrezione del corpo e una vita eterna piena di angustie, perchè Tu lo sai che poi ci sarà la risurrezione dei corpi e la vita eterna vero!
    La vita non per tutti è bella e molti vorrebbero non esser mai esistiti

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    1. Credo tu non sappia che la vita eterna è la comunione con Dio, la cosa più bella che esiste e la felicità più grande a cui l'uomo può aspirare. Vi si arriva meritandola con la condotta e per grazia (v. ladrone graziato sulla croce).

      Ciò che non vuoi è passare l'eternità lontano da Dio. Allora sì ritroveresti, moltiplicate, le pene che hai patito sulla terra. Non escludo nemmeno ci siano circostanze in cui sia preferibile morire che vivere. È con la Croce che si entra in Paradiso. Dio è bene assoluto e tutto ciò che fa è buono. Anche la tua vita.

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    2. Io capisco il paradiso e la felicità delle anime illuminate da Dio,ma perchè poi quando ci sarà la risurrezione dei corpi le povere anime debbono sacrificarsi a rientrare nei tristi sacchi che fanno merda??? ed essere sottoposte a tutti i capricci scaturiti sempre da quei poveri tristi sacchi così esposti alle tentazioni?

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    3. Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?». Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore. Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.

      Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.

      Ecco io vi annunzio un mistero: noi tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. E' necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. (1Cor 15, 35-53).

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  2. Avevo commentato ma sembra sia andato perso. Perché hai lasciato perdere dopo cinque anni da frate? Problemi di comprensione? Io sono divorziato (anche se non è la stessa cosa), ma ci ho messo un bel po' a capire che il problema ero io, e non la mia metà.

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    1. È una storia lunga caro Franco, un giorno spero di riuscire a scriverci sopra un post magari. Comunque principalmente non mi trovavo con la vita in parrocchia e la prospettiva di diventare sacerdote non mi piaceva... figura troppo pubblica, per me era uno stress avere a che fare con tanta gente...

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  3. Nuvola3/6/21

    Gente che rifiuta così caparbiamente Dio per tutta la vita non può che andare allʼinferno.

    Non so, non credo. Io mi ritengo credente, anche se non sono una militante. Di certo non conosco ogni dettaglio della dottrina cattolica, ma non credo che chi rifiuta Dio vada all'inferno solo per quello.
    Se, come dici, sono persone che vivono bene, che non fanno male a nessuno... boh, se io fossi Dio non le manderei all'inferno.

    Inoltre: metti che in punto di morte si sia davvero, sinceramente, pentita dell'avere rifiutato Dio. Già quello dice che all; inferno non ci va.
    Comunque non so, alla fine, per me non è importante. Per me, tutto questo è una questione teorica.
    Diverso sarebbe se si trattasse di persone che sono nella mia vita...
    Scusa la franchezza. Comunque, ognuno ha il suo cerchio di umanità vicino, ognuno deve occuparsi di quello.

    Comunque dici bene: l'amico si vede nel momento del bisogno.

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    1. Cara Nuvola benvenuta e grazie per i preziosi commenti.

      La questione della salvezza lʼho radicalizzata ma in realtà non lʼho mai risolta del tutto nemmeno io.
      La Sacra Scrittura dice che per salvarsi è necessario credere in Cristo. “In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 11-12).
      Inoltre, sempre nella Bibbia, cʼè lo Shemà: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte” (Dt 6, 4-9). Questa è Parola di Dio e anche se presente nellʼAntico Testamento vale per i cristiani.
      Cʼè inoltre la famosa sentenza: “Extra ecclesiam nulla salus”.

      Per quanto riguarda ciò che credo io personalmente, direi che anchʼio stento a credere che se uno vive bene e, senza conoscerli, segue i comandamenti e in generale la volontà di Dio, non entri in Paradiso.
      Però vorrei attirare lʼattenzione su questo caso. Un conto sono coloro che non hanno mai ricevuto lʼannuncio di Cristo. Questi non possono avere colpa se non credono in lui. Un conto sono coloro lʼhanno ricevuto ma non lʼhanno accettato.
      “Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre. (1Gv 2, 22-23).

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  4. Nuvola3/6/21

    Nulla si crea e nulla si distrugge. Se togli da una parte, devi mettere dallʼaltra.

    Dissento fortemente.
    E, bada bene, io sono una "scienziata", vera.

    Quello che scrivi vale per il mondo fisico, velocità, accelerazione, resistenza delle ali di un aeroplano, solidità di una struttura...

    Felicità e pena non sono concetti fisici! Chi ha detto che devono sottostare alle regole del mondo fisico?
    No, in questo dissento proprio. È una visione davvero limitante e "biased", non imparziale.

    È lecito applicare il metodo scientifico alle cose che sono scientifiche, che possono essere misurate.
    La felicità non si misura. Si può misurare (forse) una sorta di indicazione di livello di ormoni associati (statisticamente) ad un comportamento sociale ritenuto felice, ma la "felicità" non è nemmeno definita come concetto matematico, fisico, sociale...

    Io non porrei limiti a Dio.

    Magari non esiste nemmeno (anche se io credo che esista, ma, se devo lasciar parlare la mia razionalità, non esiste alcuna prova scientifica della sua esistenza).

    Per me Dio esiste perché, se ho bisogno, mi rifugio in lui.
    Inoltre l'essere cattolica è non solo questione di religione e fede, ma strettamente legato al fatto culturale di essere nata in Italia e avere avuto genitori parte di una comunità parrocchiale.
    Se fossi nata in Turchia, sarei stata musulmana.
    Quella sarebbe stata la mia identità.

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  5. “Nulla si crea e nulla si distrugge”. È lʼutilizzo mio di un concetto di ambito scientifico per dirne uno religioso: “Mors tua, vita mea”. È necessario che qualcuno (o qualcosa) muoia, perché qualcun altro (o qualcosʼaltro) viva. È la legge del sacrificio.

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  6. Secondo me si è voluto esagerare promettendo la risurrezione dei corpi così come è rappresentata in tutti i dipinti religiosi con i cadaveri che allungano il braccio e scoprono le tombe uscendo alla luce del sole. mia madre stessa, grandissima cristiana, alla fine dei suoi giorni con un misero corpo di circa 30 kg, dopo averne pesati sempre 80, non ne era più certa e mi toccava confortarla dicendole di stare tranquilla, chè era scritto ovunque e sarebbe ritornata a vivere in eterno su questa terra cui era molto legata e chissà, magari si sarebbe fatta una famiglia se il tempo fosse continuato a scorrere

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    1. Non credo che il corpo col quale risorgeremo sia un corpo col quale tornare a vivere sulla terra. Prendi questo passo, ad esempio (sono parole di Gesù stesso): “Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo” (Mt 22, 30). Il cosiddetto ‘corpo gloriosoʼ è qualcosa che si è lasciato dietro tutto ciò che è mortale, la sua dimora è nel cielo, dove ci sono le cose immortali, non sulla terra, dove ci sono le cose mortali.

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  7. Nuvola6/6/21

    Filippo, grazie per le risposte.

    La tua risposta sulla salvezza mi ricorda molto lo stile delle risposte scientifiche, dove si citano le fonti.
    La differenza è che nella scienza (es. la fisica, che tratta il mondo fisico visto tramite le leggi della matematica) le fonti sono pensate come "verità" fino al momento in cui non vengono confutate. Ognuno può avere accesso alle fonti e, con la necessaria preparazione, può ripetere gli esperimenti per verificare la bontà della fonte (una caratteristica fondamentale per considerare qualcosa "scienza" è la sua riproducibilità, effetti unici, irriproducibili, non ne fanno parte per via della "statistica").
    La scienza è in continua evoluzione, non solo per quanto non è ancora noto, ma anche per quanto è già noto, e ci sono ovviamente anche conflitti riguardo certe tematiche nuove o non ancora "sedimentate" (pensiamo all'interpretazione della meccanica quantistica, per esempio).

    Se non sbaglio, per quanto riguarda la religione le fonti sono fisse. Ci sono poi diverse questioni quali la traduzione (da ebraico o aramaico a italiano moderno, per esempio) e le diverse interpretazioni. Ne so poco.

    Grazie ancora!

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  8. Sì, sì, i bobboli eletti e poi le fonti, le fonti di 4 mila anni orsono, ma ti pare a te che con tutti i mezzi odierni di comunicazione ancora si lasciano gli umani nei loro dubbi? Ma una bella conferenza urbi et orbi in mondovisione con l'intervento diretto del nostro amato Creatore non sarebbe molto più efficace e definitiva, anche per stroncare tutte le migliaia di finte religioni e tutti quelli che da esse traggono sostentamento???? Anche internet potrebbe giovare

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