Dai Fioretti di San Francesco

Non posso dire di non sentirmi disperato. Pianto e stridore di denti. Ecco cosa mi tocca per aver abbandonato la vita religiosa. San Francesco è chiaro. Coloro che lasciano cadranno in un baratro tanto più profondo quanto più sublime era la vocazione a cui erano chiamati.
Non c’è più nessuno che prega per me. Da solo non ce la faccio a pregare. Non ce la faccio più a sopportare sinistri sul lavoro. E pagare, pagare… E i colleghi che non ti rispettano più, ma ti ritengono uno scaccione
Non so più cosa fare, non so più a che santo votarmi. Soprattutto perché è proprio nelle feste dei santi maggiori che accadono queste cose. Non so più come uscire la mattina. Cosa combinerò oggi? Quanti incidenti, quanti danni al furgone? E ieri, al riportare il CID, mentre il bestemmiatore C. diceva: “Un’altra?”, erano presenti i miei nemici T. e U. Dovrei essere carità, dovrei essere in grado di perdonare, e invece ho nemici, e odio. Non amo facilmente, ma odio
Quando tutto va così perfettamente male non sai più cosa credere, non sai più cosa pensare. Dio mi ha abbandonato? Dio mi odia? Dio non odia, non può odiare perché Dio è amore. Ma allora perché permette mi capitino queste cose, sapendo l’effetto che fa sulla mia mente?
Già lotto normalmente per non essere pigro, per andare a messa, per non cadere in tentazione, per leggere, per scrivere, per coltivare le relazioni.

Cosa fare quando ci si sente abbandonati da Dio?
Come muoversi?
Quali passi fare?
Conviene restare immobili. Non intraprendere nulla.
Ogni cosa che si fa è un possibile passo falso. Un pretesto, per Dio, per farti accadere qualcosa.
Certo, non è Dio che provoca i mali. Non ne sarebbe neanche capace, non è la sua natura. Dio è unicamente fonte di bene.
Però Dio permette che capitino i mali. Lascia cioè libero di agire il diavolo, colui che opera il male.

E la prima sera giunsono ad uno luogo di frati e ivi albergarono; la seconda sera, tra per lo mal tempo e perché erano istanchi, non poteano giugnere a uno luogo di frati né a villa nessuna, e sopraggiugnendo la notte col mal tempo, si ricoverarono ad albergo in una chiesa abbandonata e disabitata, e ivi si puosono a riposare. E dormendo li compagni, santo Francesco si gettò in orazione; ed eccoti, in su la prima vigilia della notte, venire una grande moltitudine di demòni ferocissimi con romore e stroppiccìo grandissimo, e cominciarono fortemente a dargli battaglia e noia; onde l’uno lo pigliava di qua e l’altro di là: l’uno lo tirava in giù e l’altro in su; l’uno il minacciava d’una cosa e l’altro gliene rimproverava un’altra; e così in diversi modi si ingegnavano di sturbarlo dalla orazione; ma non poteano, perché Iddio sì era con lui. Onde quando santo Francesco ebbe assai sostenute queste battaglie de’ demòni, egli cominciò a gridare ad alte voci: “O spiriti dannati, voi non potete niente se non quanto la mano di Dio vi permette: e però dalla parte dello onnipotente Iddio io vi dico che voi facciate nel corpo mio ciò che vi è permesso da Dio, con ciò sia cosa che io lo sostegna volentieri, perch’io non ho maggiore nemico che il corpo mio; e però se voi per me fate vendetta del mio nemico, voi sì mi fate troppo grande servigio” (dai Fioretti di San Francesco).

Aver paura a uscire di casa. Cosa mi capiterà oggi? Cosa combinerò?
Se le medesime cose sono accadute quando si era pregato, quando si era implorato che non accadessero.
Eppure, sono accadute davvero. Come si fa, in questi casi, a non sentirsi abbandonati da Dio? Come si fa a non sentire Dio contro?
Giorni in cui si fa memoria di santi speciali, in cui si aspettano grazie speciali. Invece accadono sinistri.
Grazie, Signore. Grazie per tutto ciò che mi dai. Grazie per ciò che permetti che mi accada.
Non sono degno nemmeno di un tuo sguardo verso di me. Una tua punizione, una tua correzione nei miei confronti è già segno che ti occupi di me. Molti, incalliti e impenitenti, non hanno nemmeno la grazia di questa attenzione. Ma da te vengono lasciati al loro destino, alle loro voglie…

18 commenti:

  1. Non mi intrometto nelle questioni religiose poiché non sono la persona più adatta per farlo, però da un punto di vista prettamente umano vedo che stai passando un periodo di disagio. Purtroppo può succedere, in fondo "we're only human" come si dice in America, creature tutt'altro che forti e invincibili sia fisicamente che mentalmente. E dunque, ti posso solo dare l'inutile (nel senso che non basta sentirselo dire per applicarlo) consiglio di "tirare avanti", di tenere botta e attendere momenti migliori. Certi periodi sono come un'asperità, una strada in salita che ti fa dire "non ce la posso fare" e poi invece arrivi fino in cima e magari la strada ridiventa piana, ricominci a percorrerla con facilità. Coraggio!

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    1. Questo post tratta di fatti accaduti un mesetto fa. Ora va meglio, ma è stata dura. Grazie per l’appoggio e i consigli.

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  2. Filippo non mollare. Con mia moglie siamo usciti da un periodo pessimo. Un tumore maligno sconfitto dopo mesi di chemio che ha lasciato comunque strascichi pesanti, neuropatie da sconfiggere solo col tempo. Dio non ci provoca. Dio solamente concede tutto. E nel tutto c'è davvero tutto. E noi siamo qui a combattere, e combattiamo. Non mollare un solo secondo.

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    1. Non mollo e vado avanti, ma ci sono momenti in cui ho bisogno di “lay low” come dicono in inglese, ‘stare basso’, in quei momenti ho paura del destino e di ciò che può riservare.

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  3. Si dice: Aiutati che Dio ti aiuta. Purtroppo io non sono credente. Sono abituata a lottare sempre con le mie forze, sin dalla più tenera età. Ho avuto una madre anaffettiva che mi ha creato tanti problemi. Nessuno mi ha aiutato ad accudire i miei anziani, a lottare con mio marito dopo il tumore causato dall'amianto, per aver lavorato in fabbrica 42 anni. Cerco di raccogliere le forze e dico a me stessa: "Coraggio ce la farai anche questa volta". Filippo devi credere in te e non scoraggiarti. Se il tuo Dio ti potrà consolare...ne sarò felice.

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    1. Vado avanti, non c’è altro da fare. Però certi giorni ti svegli con la paura: “Oggi cosa succederà”. Sono quei periodi in cui capitano tutte insieme. Complimenti per la tua scorza, ne hai passate davvero tante.

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  4. calma
    calma e gesso
    altrimenti poi sarebbe peggio

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    1. Sì, infatti, calma e gesso è ciò per cui ho optato.

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  5. Nuvola24/10/21

    E se fosse che il tuo subconscio ti sta segnalando che tu sei a disagio nel lavoro che ti sei scelto? Che ti servirebbe qualcosa di diverso.
    Certo, puoi importi di continuare, ma magari la tua vocazione (lavorativa) è altrove.
    Non voglio giudicare cose che non so, ma da quanto e come scrivi tu potresti fare molte altre cose, lavori più vicini alla tua preparazione.
    Non dico sia facile trovare tali lavori,e che ti diano la stessa sicurezza di impiego, però magari (se questo è il caso) puoi provare a guardarti intorno.

    Ma poi, i sinistri erano tutti responsabilità tua? Erano davvero tutti evitabili? A volte dipende anche dalla guida altrui, solo che tu sei sulla strada sempre quindi statisticamente più soggetto.

    Dai, c'è chi prega per te, ne sono sicura! Non sempre è dato saperlo. E sono sicura che nemmeno Dio ti volta le spalle.
    Oggi anche io pregherò per te.

    Buona domenica!

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    1. Purtroppo per tre volte in un mese e mezzo è stata colpa mia. È brutto quando capita così. Che mi senta a disagio nel mio lavoro non è una novità né una cosa da scoprire. È semplicemente l’unica cosa che ho trovato quando ho smesso di fare il frate (ho lasciato dopo i voti semplici). A un certo punto mi hanno fatto il contratto a tempo indeterminato, che non è una cosa da prendere alla leggera di questi tempi. Mi guardo in giro e penso sempre alla vita religiosa, ma per il momento tiro avanti così, tra ansia, disagio, paure e, purtroppo, sinistri.

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  6. C'è, nel mio passato, un singolo episodio in cui avrei voluto agire diversamente...
    A pensarci bene, potrei trovarne un mucchio di episodi così, ma solo uno di essi è stato veramente grave per ciò che è accaduto in seguito...
    Quel singolo episodio non è stato la causa scatenante, il problema già c'era ma poi è arrivata questa possibilità di dare una sterzata, di provare a cambiare le cose... E io non l'ho fatto... Anche se in quel momento tutto faceva credere che fosse la cosa più giusta da fare...

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    1. Se si presentasse l'occasione giusta non esiterei a cambiare. È che per come stanno le cose adesso ogni cambiamento è un salto nel vuoto.

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  7. Potresti fare l'insegnate di religione, forse ti abbuonano un po'di esami e saresti più adatto. Io credo che tu stia facendo un lavoro pesantissimo, in un settore dove i diritti di chi lavora sono ben pochi.

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    1. Hai proprio ragione. Ho pensato più volte di chiedere se mi abbuonavano gli esami ma poi non l'ho mai fatto. In realtà penso sempre alla vita religiosa, magari come converso, senza diventare sacerdote.

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  8. nella conclusione c'è la risposta: gratitudine. io sono agnostico e mi riferisco quindi alla vita e non alla divinità. parlo di un atteggiamento e di spirito. è solo il mio punto di vista: niente di così facile da esser sentito, attuato e valido per tutti. spero comunque di esser stato utile quale testimone di un cammino possibile. ciao

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    1. Alla fine sono riuscito a essere grato. Come aveva capito santa Teresina, tutto è grazia. Ogni cosa ci dà o permette che ci accada è comunque grazia. Per questo andrebbe sempre ringraziato, anche se in certi momenti è difficile.

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  9. se resisti ancora un po' vedrai che per via dei consumi saranno costretti a mettere dei punti di deposito dove la gente va e si ritira il pacco ci sono migliaia di edicole che ancora non chiudono e magari per 1 euro a pacco potrebbero farsi carico del problema sarebbe così meno faticoso lasciare cento pacchi all'edicolante e andare via

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    1. Le edicole o tabaccherie che fanno da punto di ritiro prendono 0,20 euro a pacco.

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